Quando la rosa splende sotto il sole
di un maggio che lascia alle sue spalle
una piena primavera sfiorita
e assaggia il colore dell'estate,
nel suo stelo verde e prorompente
esplodono spine da licenziar chi coglie
o solo si avvicina per odorar
dal fiore la fragranza dolce.
Chi del gesto poi resta ferito
maldestramente premendo sullo stelo,
difficilmente ritorna poi con lo stesso zelo,
alla prossima primavera
a risentir il profumo, ne ricorda certo
la fragranza e la dolcezza,
ma esperienza induce
una certa titubanza nell'avvicinarsi
come era stata la stagione prima.
Come ritornar da una rosa
quando questa ti ha ferito il cuore,
come credere di ricominciare
e vivere del vecchio amore,
se la ferita sempre duole,
e ne rimani sempre
con un pugno di sabbia tra le mani
e pensi ad un domani
che non sarà mai più
con quella rosa.
di un maggio che lascia alle sue spalle
una piena primavera sfiorita
e assaggia il colore dell'estate,
nel suo stelo verde e prorompente
esplodono spine da licenziar chi coglie
o solo si avvicina per odorar
dal fiore la fragranza dolce.
Chi del gesto poi resta ferito
maldestramente premendo sullo stelo,
difficilmente ritorna poi con lo stesso zelo,
alla prossima primavera
a risentir il profumo, ne ricorda certo
la fragranza e la dolcezza,
ma esperienza induce
una certa titubanza nell'avvicinarsi
come era stata la stagione prima.
Come ritornar da una rosa
quando questa ti ha ferito il cuore,
come credere di ricominciare
e vivere del vecchio amore,
se la ferita sempre duole,
e ne rimani sempre
con un pugno di sabbia tra le mani
e pensi ad un domani
che non sarà mai più
con quella rosa.
Roberto Busembai (errebi)
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