Piccioni stanchi sul selciato
di una San Marco piazza, abbandonata
al suo lento scivolar nel mare,
il mare che tanto l'ha protetta e amata,
bar chiusi per una stagione andata,
sedie aggruppate in un angolo
sotto i portici, corredo dei prosperosi
palazzi in odor ancor di Dogi,
e io che vedo la tua figura
ancora seduta a uno di quei tavoli,
sorridente e con la maschera comprata
in un carnevale passato
e andato nel silenzio come
la tua presenza nel mio cuore.
Silenzio nelle calle, vicoli chiusi
nelle sue acque d'alghe e melme galleggianti,
gondole nere lisce scorrono sotto i ponti,
e guadano il Gran Canal remate
da un gondoliere triste,
triste come il mio cuore
nel vederti ancora sul ponte di Rialto
a scattare foto, per ricordar il momento
per ricordarmi forse un giorno
come un grosso tormento
o come un volo veloce di gabbiano,
che sorvola ora la mia testa.
Com'è triste Venezia quando
non c'è il sole, ma solo nebbia.
di una San Marco piazza, abbandonata
al suo lento scivolar nel mare,
il mare che tanto l'ha protetta e amata,
bar chiusi per una stagione andata,
sedie aggruppate in un angolo
sotto i portici, corredo dei prosperosi
palazzi in odor ancor di Dogi,
e io che vedo la tua figura
ancora seduta a uno di quei tavoli,
sorridente e con la maschera comprata
in un carnevale passato
e andato nel silenzio come
la tua presenza nel mio cuore.
Silenzio nelle calle, vicoli chiusi
nelle sue acque d'alghe e melme galleggianti,
gondole nere lisce scorrono sotto i ponti,
e guadano il Gran Canal remate
da un gondoliere triste,
triste come il mio cuore
nel vederti ancora sul ponte di Rialto
a scattare foto, per ricordar il momento
per ricordarmi forse un giorno
come un grosso tormento
o come un volo veloce di gabbiano,
che sorvola ora la mia testa.
Com'è triste Venezia quando
non c'è il sole, ma solo nebbia.
Roberto Busembai (errebi)
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