domenica 29 maggio 2016

IO VAGABONDO (Feat I Nomadi)

Nel cortile caldo
Sul selciato di fagioli secchi
Stesi per essere battuti e colti
Caldo
Nelle giornate estive
Coperto di pannocchie di granturco
Ancor da spargere per depositare,
Caldo
Da far bruciare i piedini nudi
Di una serena infanzia
Fatta di cieli azzurri
Di primavere bianche
di nevicate di polline
Di pioppi dritti in argentee foglie
Verso lo stesso sole.
E vagabondo ero dentro il cuore
Correndo sopra i prati in fiore
E sulle erbe vedi ritrovar la pace
Inseguendo il corso lento
Di una lumaca bava
O di una laboriosa formica
In cerca di sementa.
E vagabondo erravo per il mondo
Ancor cresciuto con l' intento
Di esser io il mio solo giudice
E ferreo sentimento correa
Ancora sopra i poggi del fiume
E in esso rimiravo
Lo scorrere dell' acque chiare
Come chiara volevo
Lo scorrere della vita mia.
E vagabondo sono ancora
Tra le rime che scivolano
Su fogli bianchi senza righe
Per non volere ancora
Un indirizzo imposto
E scrivo
Come sulla sabbia un tempo
Amo la vita
E quello che c' ho addosso.
E vagabondo voglio che sia
Il mio destino futuro certo
Come lo è d' ognuno,
E vento soffi ancora sulla mia pelle
Vecchia rosa
Come soffiava allora
Su la rosa che
Prima di Maggio
era signora
E ultima di Settembre
Era già sposa
E vagabondo ancora
Sul cortile caldo dal sole e
Rovente dentro il cuore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Salvador Dalì - Dawn, Noon, Sunset and Dusk

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