mercoledì 31 gennaio 2018

GOCCE DI MELOGRANO

Gocce di melograno,
rosso sul bianco candore,
di neve a sciogliere nel sole
il piangere del frutto
spremuta del suo sapore,
e candido pensiero
macchiato del colore
rosso di cuore vivo
pulsare nella mente,
sciogliere del momento
attimo di furore.
Gocce di melograno
frizzanti nelle voglie
pensieri e azioni folli
sull'orme lasciate sulla neve,
disciolte in acque fredde,
sapori da ricordare
o farsene decoro nella vita.
E melograno frutto
resiste nella sua coriacea buccia,
e salda al riparo,
semi, succo e pensiero.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

sabato 27 gennaio 2018

CONTRASTO

Contrasto tra bianco e nero,
nitido e conciso,
marcato e netto,
sento il distacco
di un mondo sulle spine,
vorrei poter gridare
urlare, sbraitare
combattere,inveire,
ma il freno della sorte,
rammarico e impotenza,
crescono nell'essenza dei giorni
presenti e poi futuri,
non sono abile nel
districarmi
tra due netti colori,
amo le sfumature
di tutti i colori
e ne vivo quotidianamente.
Netto e deciso
è il contrasto del bianco e nero,
come tra me il sorriso
e il tuo contrario.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine © @philomena-famulok Photography

IL BAMBINO DALL'ALTRA PARTE

Mio Dio, perché
mi hai fatto sbagliato!
Oltre questo filo spinato
c'é il mondo,
ma a me non è dato.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

E' DIVENTATA GRIGIA (Giornata della Memoria)

E' diventata grigia,
la bianca neve caduta,
pulviscolo di cenere
ha piovuto sopra,
pare respirare l'anima
dispersa,
tra le nuvole rosa,
volata dal camino
sotto forni aperti.
E' diventata nera,
la terra ricoperta
sulle ossa bianche
rimaste da ardere,
come le altre, compagne.
E' diventata rossa
la vergogna del sapere
e la memoria forse
riporterà la neve
bianca sulla terra.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

giovedì 25 gennaio 2018

TI GUARDEREI

Ti guarderei per l'infinito,
con la certezza di ricordarti
sempre intatto,
nei momenti della vita
che non puoi certo starmi accanto,
ti guarderei per pensarti
quando ovunque sarai
avrò bisogno eterno
del tuo calore dentro,
ti guarderei ogni momento
per respirare sempre
del tuo fiato
ogni mio vitale respirare odierno,
ti guarderei come ti
guardo adesso, ogni battito
del tempo.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 24 gennaio 2018

NOTTE

Avvoglimi nera notte amica,
entrami nella pelle
e posami sopra gli occhi
il cupo colore che ti tieni addosso
fammi sentire il sole della luna
e delle stelle il loro
caldo amore nel brillare,
forze sublimi di poter donare
luce anche se da secoli
ormai morte.
Avvolgimi signora che appari
ogni finire del giorno vecchio
e mi culli e carezzi
con la tua mano soffice
il mio corpo,
rendendomi nel sogno
il gioco delle parti,
io ipnotizzato del tuo fare,
tu amante del mio dolce dormire.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Twilight or Dusk or Evening Mood, 1882, William-Adolphe Bouguereau

AMAMI

Amami...
senza foglie e senza vento,
per farle cadere.
Amami...
senza il silenzio 
del sole, all'orizzonte
a tramontare.
Amami...
senza frasi nel tempo
per doverle ascoltare
e aspettare.
Amami...
senza farti aspettare, 
per dolerti al pensiero
di non vederti arrivare.
Amami come sola
tu sai fare,
senza arie e voci lontane.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

domenica 21 gennaio 2018

L'ANGELO DEL SOSTEGNO

Saliva sulle note
portate dal vento della notte,
il canto delle stelle
a illuminare il sogno,
volava come un niente
e si portava appresso
la dolce tenerezza
di una luna calma,
sapeva che dell'uomo
non c'era più speranza,
ma restio alle voci
scendeva con prepotenza,
l'angelo del sostegno.
Non aveva torto,
solo con l'amore
si raddrizza anche un torto.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

sabato 20 gennaio 2018

TI AMO, TI AMO DAVVERO

Ti amo, ti amo davvero,
eppure la foglia
dall'acero è caduta pensiero,
ma ti amo e ti amo davvero,
sapendo del gelo
tramutare nel rigagnolo
cadere in disciolto,
ti amo e te lo dico sul volto
del colle lontano
di bruma coperto
e mare lontano pensiero,
ti amo e ti amo davvero.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

LIEVI E PICCOLE GOCCE DI PIOGGIA

Lievi e piccole gocce di pioggia
invadono sui sassi l'asciutta materia,
fredde nel disgelo del cielo
e immenso pensiero di nostalgico
sogno, pozzanghera piena
di vogliosa tracimazione
in fiume corrente
nel mare il fragoroso tuffo.
Cerchi d'onde riflettono lo specchio
dell'acqua, giocano il getto,
e schizzano leggeri puzzle
di minuscole speranze
cadenti su ghiaie e lidi vicini,
si mischiano dentro
e dell'umido fanno l'essenza,
gocce di pioggia
che vita si nutre
e da esse disseta.
Lievi e piccole gocce di pioggia
rinnovano le voglie
e di nuovo lucidano i sassi,
risplendono come specchi
sperando del sole
il calore a asciugare
del pianto del cielo
il volere.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

NON CI SONO PIU' LE FRAGOLE CON LA PANNA

E purtroppo non ci sono più le fragole con la panna, quel connubio di fragranza che quasi tutti affascina e assapora sia nel palato ma anche nello stomaco e nella testa, la fragola frutto caratteristico dell'inizio primavera, che con il suo colore tipicamente rosso vivace inebria e spruzza voglia di agire, fare e pensare, punteggiata da piccoli “nei” neri a caratterizzarla e a farne le piccole incongruenze della vita quotidiana ma talmente minuscole in confronto all'insieme da esserne poi parti integranti, e il gusto così frizzante quasi acido ma al tempo stesso timidamente dolce se ben scaldata e maturata ai raggi del sole, il desiderio stesso della nostra vita, frizzante un poco conturbata ma dolce quanto basta, ma se poi vogliamo fare i buongustai della vita e del piacere culinario, aggiungiamoci della ricca e bianca panna montata, e tutto assume un sapore divinamente eccelso da far invogliare anche il più restio alla cucina, la vita prende colore, amore, passione, gioia, tenerezza e anche passionalità.
E quante fragole, e anche con panna sono passate sui social, fino a poco tempo fa, quante conoscenze, nuovi contatti, scambio reciproco di pensieri, di consigli, di cultura semplice ma efficace, di poesie e racconti, di condivisioni di vita di tutti i giorni, senza niente pretendere, con il dovuto rispetto dell'altrui persona, che anche se virtuale, ma ritenuta tale e coltivata con il calore stesso dei raggi del sole per poterla avere sempre più matura al tuo fianco. E quante fragole con panna sono cadute tra le righe e tra le frasi, tra le foto vivaci e serene, tra le immagini semplici o elaborate di paesaggi, sogni e fantastiche evoluzioni, un saluto, un pensiero, un dolce buongiorno fatto di semplici cose e di parole vere.
Non ci sono più le fragole con panna su questi social virtuali, solo sciocchi divertimenti asociali, figurine d'immagini stolte, false risate da invogliare la stupidità a farsi capanna, voglia di fare del male, di controbattere senza un motivo e con motivazioni insulse, blocchi da parte del social stesso senza una precisa e intelligente scusa, una poesia, uno scritto che non ha assolutamente niente di osceno, irriverente e non parteggia e non politica e non incita a oscenità o scurrilità, bloccata perchè non conforme ai canoni del social stesso, e poi ti ritrovi a leggere a paginate intere di sesso sfrenato, incitazioni alla violenza e parteggiamenti di partito schiette e nette. Un'immagine d'arte, magari ammetto nuda, del genere della Maya Desnuda di Goya bloccata perchè oscena per le stesse ragioni di irriverenza e oltraggio ai canoni del social, mentre foto di donne abbastanza svestite, anzi assolutamente nude in atteggiamenti alquanto provocatori anche associate a maschi completamente nudi presentanti arrapanti visioni di tartarughe muscolari e di poco smorzate visioni di pubiche voglie incipienti, libere di viaggiare sulle pagine personali o gruppi.
Non ci sono più le fragole con la panna, ma soltanto voglia di fare del male, di criticare, di abbordare anche, chat invase di richieste palesi e non di sesso sfrenato, di richieste d'incontri particolari, quasi il social fosse una casa di appuntamenti, un luogo di annunci particolari, e poi ti trovi per un niente implicato in assurde liti e affronti, insulti mancanze di rispetto, profili clonati, disgiunti, sfatati, e quanto altro di male possa accadere.
Non ci sono più e non se ne ha più nemmeno la voglia di fragole con la panna, si resta stupiti e affranti, soli e titubanti e si lascia che il tempo e lo stimolo prendano la strada del nulla, perchè la lotta ormai è dura ma soprattutto impari e nulla.
Vorrei ritornare al succo di prima, al gusto frizzante di fragola dolce scaldata dal sole, a panna bianca e montata su nobili e semplici cose, a mantenere del meglio le amicizie conquistate, i sogni e le fantasie giocate e costruite insieme e insieme evolute, vorrei ritornare alle gite delle regioni, alle scoperte di luoghi della nostra Nazione, ai giochi di frasi e poesie su immagini nuove, su quadri famosi, vorrei ritornare a semplici colazioni con annessi saluti, a candidi baci di buonanotte dati con frasi, a una semplice e chiara richiesta, di come stai di salute e non prendertela mai sulla vita, la luce sempre ti affianca.
Vorrei tanto e di nuovo fragole rosse con bianca panna montata a fare dei giorni l'emblema della nostra vita.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

venerdì 19 gennaio 2018

RISO SCOTTO

Basterebbe fosse così netta
la tua decisione,
come la nuvola nell'azzurro
posa sul verde collinare,
allora sembrerebbe certo
che il tuo amore
non avesse nebbie o foglie gialle
posate a macerare sulle strade,
basterebbe un raggio semplice
di sole aperto,
per far svanire l'incerto
e il falso apparente,
allora sarei certo
che mi ameresti veramente.
Ma nuvola incombe prepotentemente
e il verde grano acerbo già pare
lessato come sopra un piatto
cucinato e scotto,
quasi pappa molle nel palato.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Lazamed-5

giovedì 18 gennaio 2018

IMMANE MALINCONIA

Sempre sento una malinconia
e non posso mai fermarla
sono certo che sarebbe
da incoscienti non poterla
respirare dentro,
non si lascia un amore
frantumare come onda
quando ti ha donato il cuore,
io non credo che si possa
dimenticare del passato
quella dolce voce che rassicurava
della mano la sua morbida carezza
e delle labbra il bacio
fermo ancora sulla guancia.
Sempre sento una malinconia
che non avrà mai il suo
completo assorbimento,
perchè di lei io non potrò
mai dimenticare
del suo profumo il
dolce e aspro del momento,
del suo libero movimento
il suo leggero vento,
del suo amore
un eterno ringraziamento.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Pablo Picasso - Madre e figlio

DELL'ONDA NEL MARE

E libera nel vento
sul mare aperto
l'onda dell'ultimo momento
che sulla roccia
infrange e schizza
come friabile
biscotto
nelle dita,
vola e aleggia
sulle piume
di un ultimo airone
che di nulla sa tenere
che non sul becco
a sfamare una voglia
di naturale passione,
schiuma dentro
e fuori sulla sabbia
e affonda dentro
una conchiglia morta
del sapore
e lascia impronta ferma
dentro questo cuore.
Prendimi mare
e coprimi d'acqua e sale
non per affogare
ma rinascere di pesce
per dentro te volare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Ke’e Beach by Mark Gvazdinskas

SONO SULLE PICCOLE CIGLIA

Sono sulle piccole ciglia
sospese come foglie
lacrime di meraviglia
di un amore che non c'è
e non c'è mai stato
o così ora appare
visto quello che ha lasciato,
sono lacrime umide
del cuore che piange
sangue perso
acqua disperso
sopra un mare del corpo,
lasciato come relitto
affondare.
Sono sulle piccole ciglia
le speranze e le vicissitudini
di un tempo,
dolci sentimenti e variegati sogni
raffermi come gocce
sulle nuvole grige nel tramonto
prima del temporale
in assoluto fermento.
Sono sulle piccole ciglia
e vagano nell'occhio
dentro e fuori
quasi a scivolare
come sullo specchio
in fragile vetro trasparente,
sono lacrime d'amore
calde come il sole
fredde come neve
dallo stesso sciolte.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Mary Magdalene as a hermit, detail (1865)
Francesco Hayez

mercoledì 17 gennaio 2018

IL SACRIFICIO DI ISACCO

Vorrei fermare spesso quelle
forti grida di acerrimo dolore,
quelle che squartano nel cuore
al solo rimembrare nel presente
del passato innocente
che mi ha invaso assorto,
vorrei cambiare i gesti, i pensieri
che mi colsero imberbe e
maldestro provandomi
a fare da genitore
senza sapere la grandezza
e la moltitudine
di un figlio che si appresta
a crescerti accanto
del tuo vivere costante
e saliente.
Vorrei, ma sono stato
forse e spesso anche io
Abramo con il suo Isacco e
avrei donato il massimo
per una fede o un amore?
Non ci sarei mai riuscito
ora che solo a pensare
del mio insegnare
pure mi lamento di
avere soltanto alzato
un umile dito.
Immagine: Rembrandt Harmenszoon van Rijn, 1635 - Il sacrificio di Isacco.

lunedì 15 gennaio 2018

CHE DONO MI HAI DATO

Che sogno mi hai dato
quel giorno di sole
calato sul colle
e prostato sul mare,
che dono mi rende
la vita sul fiume
tra canne nel vento
e ponti di pietra
d'attraversare.
La vita sostiene
un mero percorso,
naviga forte
e segue nel corso
come onda di erba,
verde in natura
e gialla d'estate
in secca d'arsura.
Che dono mi hai dato
nel farmi volare,
con ali truccate
e bagnato di sale.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

sabato 13 gennaio 2018

SI VIVE E SI MUORE

Sarà pure silenzio,
quel caldo umido
che sentiamo appresso,
sarà anche rumore
quel guardarsi
quasi a scoprire,
sarà calore
sovrapporsi a pelle
quasi a premere
dei corpi,
sarà certo amore
quel concedersi.
E si vive e muore
contemporaneamente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

STELLA DI MARE

Senti, del mare l'onda
che sulla battigia
posa e cede
forza e amore
come fosse cosa persa
nuvola andata,
senti sulla spiaggia
il rumore
dei passi nudi
dalle orme lasciate
e perse,
senti il respiro
del salmastro dolce
misto sale e profumo acacie.
Senti, la stella di mare
che porta il tuo nome.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 10 gennaio 2018

E TI VENGO A PENSARE

Del fiato vapore
rimane il sapore,
del caldo del cuore
l'umore,
del suono la voce
e del canto il colore.
Nessuno conosce
il rumore del vento
se non sa del suo temporale
il chiarore del lampo.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Lovers - Catherine Hyde

E DEL TEMPO RIMANE

E del tempo rimane
quel briciolo semplice
di cose lontane,
un miraggio nell'occhio
e un sogno nel cuore,
la mente divaga e
dentro si muore.
E il pianto che libera
il vento non
basta a bagnare
per riavere la nuova speranza,
la rosa lontana
appassita ti pare
e d'essa rivivi la spina.
E senti le carezze
i baci furtivi
e le risa giganti
sui fianchi e nel collo,
la testa ti gira
e piano piano barcolli
reggendoti spesso,
credendo nel vuoto
un lento regresso.
E del tempo rimane
quella sottile visione
che pare lontana
ma vicina è nel
poco passato,
e sembra che tutto sia
vago e insolente,
ma forse la forza
non mente
e ritorna a volare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

sabato 6 gennaio 2018

IN BILICO

In bilico tra la notte e il giorno
cammino e sogno,
non mi destate dal mio destino
e vi camminerò vicino.
posandovi nella mente
ogni mio pensiero,
non mi destate
vi donerò un sogno vero.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

SEI TU BOCCIOLO DI ROSA

Sei tu bocciolo di rosa
che apri nel tempo
il fiore del sogno
di un felice momento,
e del tempo ti fai irrorare
di baci e parole,
sei tu bocciolo in fiore
che estendi sul fragile stelo
un lungo pensiero
di profumo inebriante
e sorridi al mattino
dell'alba d'amore
il cammino.
Sei tu bocciolo sfiorito
a darmi della vita
il meglio che dico
e che penso
nei tramonti sui laghi
e nei mari lontani,
roseto seccato
amore abbracciato.
(errebi)
Immagine web

venerdì 5 gennaio 2018

VIENE VIENE LA BEFANA

Erano notti fredde
gelate sulle strade
e sulle campagne aperte,
la neve aveva fatto
la sua dolce comparsa,
e bordo tetti
ghiaccioli ornavano le case,
eppure in quelle notti
qualcuno stava assorto,
nel letto quasi dormitorio,
si stava in tanti
e si stava caldi,
perchè allora non c'era
il Babbo Natale,
ma solo una vecchina
che in una speciale notte
portava ai bimbi buoni
regali e biscotti,
carbone poi toccava
a quelli più birichini,
e in quanti si pensava
di avere quella sorte.
Erano mattine gelide
nelle albe e nelle colline,
soffiava spesso il vento
e spazzava sulle aie
meglio di una scopa
in saggina o di sterpi,
ma nella cucina ancora
dal camino in custodito caldo,
seppure fredda e cupa,
piedini scalzi
poggiavano sui mattoni,
e grida di gioia
svegliavano pure i galli,
che di svegliarsi
non avevano voglia,
erano umili doni
sulla tavola di legno
o marmo qual si voglia,
ma così grandi dentro
l'occhio e nel cuore
da far contenti
tutti dai piccini
ai grandi che
gli erano costati
ore e ore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

BISOGNO D'AMORE

E' miele
che lento
scivola 
nell'arnia
quasi stagna,
l'immenso bisogno
di amore
che piove e
non bagna.
Schiuma sull'onda
ormai calma
di un mare
salato
e
rinnova la sete
di un deserto
di sabbia
in un giorno
piovoso.
E silenzio ristagna.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

giovedì 4 gennaio 2018

IO NON LI CONOSCEVO (Alex e Luca)

Io non conoscevo
Alex e Luca,
non ne sapevo niente
e avrei preferito
così continuare
nell'ignoranza
della loro conoscenza.
Io non sapevo
del loro amore
e della loro vita giovane
e avrei preferito
non conoscerlo
assolutamente
e non averlo saputo
in questo orribile
increscioso e terribile
frangente.
Io ora li ho conosciuti
e subito li ho persi
come un niente
portati via dal vento
come foglie perse,
lasciando sul selciato
di ogni cuore
un fango umido e pressante.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 3 gennaio 2018

E SARA' BACIO

E sarà bacio uguale
se dell'anno è già cambiato
il colore,
e sarà bacio sempre
sulle labbra che
del tempo
han posato
rughe di fascino,
particolare
da non temere,
e sarà bacio
eternamente
anche nel
futuro
se lontano ci
vorranno
separare.
E sarà bacio
nella mente e nel cuore
appassionatamente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

RAMI DI VITA

Soli nel vento dei tempi,
sorretti da madre natura
dal fusto del padre solerte,
la forza della natura
che spoglia l'inverno
e tutto rimane speranza.
E si ergono al plumbeo
del cielo scoperto
che piove la nebbia
dell'umida coltre
che posa sulla corteccia
e entra nel fiele
la vita di sempre.
Soli nel vento delle intemperie
dei giorni passati
e del vero presente,
certo il futuro
di primavere sognato.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Photography by Kilian Schönberger GER

martedì 2 gennaio 2018

SARO' FANTASMA

Sarò il fantasma della notte
quella che vigila nel sonno
delle genti e trama per
un nuovo giorno,
sarò invisibile e vigerò
sul mondo
quello che dorme su ogni cosa
non solo di notte,
quando il sole riposa.
Sarò custode delle menti perse
dei dolori immani
e delle invane richieste,
conserverò del sogno
la parte latente al risveglio
e farò del brutto il miracolo
di farlo divenire bello.
Sarò fantasma nel vostro ricordo
e forse anche nel mio sogno
saprò vivere normale,
visto che nel normale
non si può più fare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine By Sandis Helvigs

lunedì 1 gennaio 2018

GIA DOMANI

Il primo giorno giunge
ormai alla fine,
eppure siamo quasi 
al secondo e ci pare
oggi che stavamo a festeggiare
per l'ultimo dell'anno
il suo veloce andare.
E già domani si
contano sui calendari
i giorni che ci mancano
per arrivare
di nuovo alla fine
di questo anno che ancora
deve bene iniziare,
e ci paiono così lontani
da dirci che un anno
è lungo da passare,
ma poi ci ritroviamo
come ieri
a dire che l'anno è stato
per fortuna così breve e veloce
che non si vedeva l'ora
di portare un cambiamento.
Il tempo scorre veloce o lento
solo e secondo il nostro umore,
ma in effetti poi
scorre nel suo tempo,
scandendo ogni attimo le ore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine:
Roxbury Massachusetts. 1790s

GENNAIO

Disteso sopra un letto bianco,
del gelo e delle nebbie
si copre ogni tanto,
lascia talvolta crescere
sul lontano crinale di collina
uno spiraglio di sole
talvolta la mattina,
nuvola spesso e
pure pioggia tanto,
facendo dei prati senz'erbe
un mare di fango,
porta via con l'ultima festa
dell'Epifania,
il riso e la gioia
per donare solo titubanza,
lui che dell'anno è il principe
nascituro e
come tale impazza senza
donare niente.
Gennaio è il mese
che pone sempre
le basi per un anno da scoprire,
e le pone gelando sulle strade
o facendo cadere piogge fredde
sulle giornate grigie
di un inverno che
non è ancora alle strette.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine by Aaron Burden from Unsplash

IL LIMITARE DEI PIOPPI

Vado camminando come un elefante poso le tracce ma infondono soltanto come un passerotto, e lascio nel cielo un alito leggero di profumo mis...