venerdì 29 giugno 2018

GUARDARE E NON SENTIRE

Guardo nel sole quello che
nella notte non accade,
la luna è troppo indifesa
per mostrarsi tutta,
ma nei raggi e nel calore
posso ancora leggere
le cose come nuove.
Apparentemente sogno
e spesso impazzo
sulle nuvole e sul vento,
se non fosse che mi diletto
per una poesia chiara
e una rima andante,
sarebbe certo impressionante
non poter volare
come sempre
e navigare con le vele aperte
sopra i mari di un delicato oblio,
come quello che ora sono io
e imperativamente
non piango ormai su niente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Michel Journiac

NON DIMENTICARE


mercoledì 27 giugno 2018

E SONO SVEGLIO

E guardo il sole
dietro la montagna,
come penso alla luna
che mostra sempre la sua faccia,
come potrei respirare
se nel voltarmi
da questa ampia finestra,
non rivedessi il corpo
che come un gatto posa
leggero dentro ad un lenzuolo,
lasciandosi in innocente abbandono
al sogno di me che guardo
fuori il cielo
e penso al suo
candore eterno.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

martedì 26 giugno 2018

I GIORNI COSI'

E' chiusa la voglia
di sorridere al nuovo,
non riesco a liberare
del vuoto il frastuono
e rovino dentro questo
cuore ormai spento
un tarlo che non trova
rimedio neppure col vento.
Macino e rodo
come un ratto
che scruta da un foro,
vorrei tanto sentire
di nuovo il profumo
del bianco colore,
del rosso il suo fuoco
e del resto un soffice
refolo del passato.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

lunedì 25 giugno 2018

HO AMATO LA VITA

Ho amato la vita da sempre
dal primo battito al sole,
ho lottato per tutto
e per tutto ho trovato da fare,
ho sofferto per tanto
e per tanto ho pure sedato,
ma volevo ora scrivere
che non ho più pianto
per il seccare di un fiore,
di una giornata senza sole,
di un sogno spezzato,
di una speranza volata,
di un attimo perso.
Ho amato la vita da sempre
per quello che sempre mi ha dato,
ma quanto si deve pagare
per lasciare con l'animo
pacato e felice
questo immenso creato?
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

SENZA DI TE

Ricresce nel cielo
la stella della sera
e umile risplende
nella notte intera,
ricadono gocce sulla terra
e fiori rilasciano
i petali al vento,
sono le naturali differenze
del tempo e delle ore,
fiori recisi
e spenti al passare
di un sole che va a riposare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Without You Here by MyLifeThroughTheLens

AVEVO MESSO IL MIO MARE

Avevo messo dentro a una conchiglia
il mio mare, racchiuso con la cura
di un mollusco a riposare,
avevo preso del sale al limite di una spiaggia
e assaporato il suo aspro sapore
sulle labbra screpolate,
poi con le mani ancora piene di rena
avevo posato una stella di mare
sulla prima onda che avrebbe
bagnato i miei piedi nudi,
per ridonarle il vivere infinito
nel suo ritornare all'antico.
Dal cielo un raggio immenso
mi aveva poi sorpreso e rapito
il cuore e avevo sperato
di ritornare ancora
sul limite di uno scoglio
spiovente nel vuoto
a rimirare l'infinito,
un sole celato da nuvole sparse
cangiavano le onde e le maree
e il mio riflettersi sulle acque,
come se uno specchio interno
si flettesse al minimo
soffio di vento,
quello che ora, come brezza,
mi attraversava la pelle e
il mio vate pensare.
Avevo messo il mio mare
dentro una conchiglia vuota,
e dentro l'ho fatto scorrere
come fosse oceano e
mi è parso invece divenuto fiume.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

domenica 24 giugno 2018

MEDITANDO

Non sempre si sostiene
il presente come ulteriore,
anzi spesso si discende
nella sua inutile importanza
e cresce la fobia
di averne abbastanza
e fuggire via.
Ma quale poi sarebbe
il posto, il luogo o solo il pensiero
dove poter sbarcare,
questo navigare di mente
e d'animo pure?
Allora cresce la voglia
di meditare con appropriato
sentimento
non lasciandoci trasportare
come fa una barca
dal vento.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: a moment of reflection | Matthew Blum

TI VOGLIO TANTO BENE

Ho finito il mio vocabolario
di lettere d'amore,
di pensieri dolci
di zuccherose effusioni,
non ho più altri termini
da elargire,
eppure ho
dentro il cuore
un bocciolo di rosa
ancora da sfiorire.
E' umida la foglia
e pure i petali nascosti
di pulita rugiada mattutina,
è delicata essenza
di dolciastro profumo,
è quella che io voglio
donarti all'infinito
sapertela apprezzare
e cospargerla sul tuo cuore.
Ho finito le parole
e pure i pensieri
ma ti ripeterò per sempre
ti voglio tanto bene.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

sabato 23 giugno 2018

ASPETTANDO LE RONDINI

Era la primavera il giorno
o la stagione,
era il primo sogno
e con esso l'amore,
portavo leggere vesti bianche
come del fiore giglio il colore,
sopra la civetteria dei giorni
un cappellino in paglia
con i cuori,
e seduta sopra l'erbe
dei campi miei familiari
cercavo nelle rondini
sul cielo,
la felicità nel loro richiamo,
sapevo di volare
ancora non credevo,
ma sempre in quel tempo
ancora io aspettavo.
Era la primavera
del mio giorno
dell'anno o del mio futuro,
sognavo e ancora sogno
ma non sarà
certo come allora.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Mariateresa Giuriati - Aspettando le rondini

SONO FIORI E PARLANO PIANO

Sono fiori e parlano piano
sono petali bianchi
margherite sfiorite
sopra i jeans strappati
un maglione sempre rosa,
e la scarpe senza tacco
per sentirti con il piede
nel naturale.
Sono steli di erbe e di rovi
di more e lamponi
sono fiumi di dolci ruscelli
i capelli erano lunghi
da coprire il tuo volto
al minimo soffio di vento,
o al minimo tocco di bacio
nel cercare la tua rosea bocca,
che sapeva ancora di sale
del mare compagno.
Sono attimi soli che restano
come sabbia nel vetro,
la clessidra che scorre
il suo tempo
e poi si rovescia
per riprendere il viaggio
come se niente fosse passato.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine From imgfave.com

SAREBBE


Sarebbe come sentire
il sapore del tuo vivere
tra fiori di spigo e limoni
tra papaveri e rose,
sentire del tuo colore
l'azzurro di un infinito mare,
il verde di un prato
e della neve il bianco puro,
candore naturale,
sarebbe come risentire
del tuo suono,
il richiamare dalla collina
il mio nome gridare,
o il tuo pregare devoto
semplice inchino a un
voto di chiesa paesana
o di effige trovata per
le strade bianche di sassi
o ciottolati sfatti,
sarebbe come pensare
che oltre quel confine
ancora viene il sole a rincuorare,
la luna tramonta oltre
e già si assapora il sale,
ombra di me
sulla riva bianca
o sopra rene smosse.
Sarebbe come avere sempre
te nella carne e nelle ossa,
e rimango a guardare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Photography Rana Young

venerdì 22 giugno 2018

PARTIAMO

Partiamo per un lungo viaggio,
io porterò la nave
fatta con le pagine della vita,
costruirò persino la vela
con la nostra immagine stampata,
quella del primo incontro
sulla spiaggia di un mare
quello del non ritorno.
Partiamo in una giornata
di pioggia dolce
quando lo stagno
si smuove con le gocce
e ninfee sfioriscono
al cielo cupo,
sorvoleremo onde
o correnti senza turbamento
e scopriremo insieme
quello che potremo conoscere
di quello che ancora non
sappiamo.
Partiamo che è iniziata la pioggia
e non vogliamo asciugare
questo nostro passato,
lasciamoci cullare
dai rigagnoli di strade
dallo scivolare sui tetti
e dal precipitare nelle canale,
stiamo stretti stretti
e ritorniamo a quel mare.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine 

UN NUOVO GIORNO

Sulla scia di una notte
e di un sogno lasciato,
si solleva un'onda di giorno
con corrente alternata,
si riscopre del tempo
una nuova giornata
e si naviga sempre
sulla strada bagnata.


Roberto Busembai (errebi)

Immagine web

giovedì 21 giugno 2018

SBIADITE TRACCE

Sono sbiadite tracce
pulviscoli di polvere
nei raggi di un sole
che attraversa timido
le tende di una stanza
ormai vuota nel suo sentire,
letto sfatto, lenzuola bianche
nel loro grigiore,
sono ricordi di un puzzle
che s'invola come
cenere che cade
dalle tante sigarette
invano fumate,
cicche sulle strade.
Sono sottili disegni
di uno schizzo da formare,
un volto appena accennato,
un profumo ritrovato,
il silenzio dei respiri
la pace del bisogno
ormai per sempre svanito.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 20 giugno 2018

DOVE SEI?

Vi voglio raccontare una storia, una storia vera, una di quelle storie quotidiane, semplici, comuni, a volte proprio per la loro particolarità anche speciali, una storia di vita come tante e come tante piena di emozioni, sentimento e amore e qualche delusione o lacrima perduta.
Era la metà esatta degli anni '50 e come sempre, in qualsiasi anno o giorno, nacque un bambino, uno qualsiasi, ma già creò uno scompiglio, nel partorirlo la sua cara mamma ebbe problemi e dopo neppure un'ora spirò tra il dolore della famiglia e all'insaputa del piccolo nascituro.
Usava una volta, far allevare questi ragazzini sfortunati, ad altre donne apposite, che magari avevano altri figli o da poco partorito e potevano dare persino il latte, insomma erano le così chiamate balie, che sotto un pochissimo risarcimento economico, donavano se stesse a uno sconosciuto. Ebbene anche questo bambino fu affidato alle cure di una balia, e vi rimase per ben 6 anni, i primi suoi anni d'infanzia. Lui era nato in città, ma la balia si trovava in aperta campagna e perciò la sua prima vita fu tra i campi e le aie, tra polli e conigli, tra coltivare e cogliere, tra fiori e alberi gentili, tra filari di pioppi e lo scorrere del fiume, tra grama vita di solo pane e la felicità di un misero gelato quando passava un carrettino a farlo consumare, tra susini, nespoli, e noci , tra cavoli e carote, pomodori rossi. Ma in questo suo vivere non era solo, insieme a lui un'altra bambina, per diverse cause, ebbe a vivere nella stessa famiglia, una bambina che proveniva da una città di mare.
Insieme hanno vissuto questi primi sei anni, tra giochi e litigi di ragazzi, tra carezze e baci di fratelli, tra vergini pensieri e mitici sogni, tra sostegni reciproci di paure insane e illuminare d'occhi alla prima neve, tra colorate illusioni fantastiche e grame consolazioni di fatui pasti......e di una balia che gli voleva un bene soprannaturale.
Ma come tutte le fiabe e tutti i racconti, almeno quelli di vita vera, l'idillio di quei giorni ebbe a terminare, il bambino fu ripreso dal vero padre che al contempo si era risposato e la bambina fu ripresa dalla vera madre e riportata al suo mare. Lui nel tempo continuò a avere contatti con quella donna che per lui fu sempre la vera mamma, ma alla bambina fu imposto dalla famiglia l'assoluto riserbo nei confronti di questa sua vita infantile e anzi fu proprio fatta cura per dimenticarla. Il dolore della donna che l'aveva allevata fu enorme e spesso la ricordava.....soltanto una volta (l'unica e l'ultima) fu ricordata alla bambina, quando fece la prima comunione e inviarono a costei una foto di una ragazzina salutandola ...”alla gentile signora Lina”.
Quella bambina si chiama DANIELA e quel bambino (che sarei io) si chiama Roberto. Ho ritrovato quella foto insieme a altre di quando eravamo piccoli e vivevamo in campagna, foto che appartenevano alla “signora Lina” ormai da molto scomparsa, ma che erano andate smarrite e poi fortunosamente ritrovate, e proprio quella foto ho voluto postare nella grande speranza di poter ritrovare quella bambina dai riccioli d'oro come era quando vivevamo insieme.....
Roberto Busembai (errebi)
Foto privata errebi- Daniela, Livorno 1966

E RESTO SOLO

E resto solo
con i pensieri e i sogni,
rimango sorpreso pure
delle mie mani che ora tremano
non per il freddo ma
per il troppo caldo che sento
dentro il cuore,
e resto solo
sulla spiaggia a rimirare
del cielo
una scia di aeroplano,
un volo di gabbiano,
e del silenzio che si crea
avere un sentimento
di paura ma non di terrore,
paura del rumore.
E resto solo
con i profumi del sale marino,
di ginestre lontane,
sapore di salmastro
e rene friabili sotto i piedi
e onde che passano
e ritornano
come i cicli del mio
scorrere quotidiano.
E resto solo
e parlo pure piano
con me stesso
quasi per un indescrivibile
rispetto di me
e dello stesso mare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Mustafa DEDEOĞLU - Trees

martedì 19 giugno 2018

SENZA POESIA

Non riesco a donare parole,
profumi d'incanto
soavi pensieri,
non riesco a librare nel cielo
un pizzico di oro velato,
sono rinchiuso
in un ovattato silenzio
coperto da nuvole scure,
nemmeno a parlare
a me stesso
riesco con semplice voce,
rimango soltanto un deserto
in un tramonto di suono,
e aspetto che torni
di nuovo a far giorno.
Non riesco a donare poesia,
nemmeno un piccolo sogno.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: By Periscope9 - Sunset in Morocco.

lunedì 18 giugno 2018

VORREI

Vorrei sapere se il vento
la sera ritrova riparo
e sopra una sedia riposa,
se il mare stanco di sempre bagnare
trovasse anche lui un suo deserto
di sabbia scaldata,
vorrei saperti lontana
da mille intemperie
che affronta la vita,
saperti felice
anche se ormai
sei partita.
Vorrei rivedere il passato
sulla riva di un fiume
e gettare un sasso
nel fluido scorrere
tra canne e salici piangenti,
sentire il calore dei baci
su guance arrossate
da timido primo confronto
di corpo nel corpo
sotto stelle di luce,
vorrei ritrovare la voglia
che ho posato sul ponte
di un lungo percorso
di vita migliore
che migliore non
conosce che il nome.
Vorrei.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine ©Mihail Pustovit 2013

HO POTATO LA ROSA

Ho potato la rosa
per liberarla del seccato,
e i petali son caduti
come neve
sopra l'erba verde
a fare da contrasto,
rosso cuore con la speranza,
quella di averti
oltre questa siepe
che sovrasta.
Ho potato la rosa
perchè possa rifiorire
più spessa,
ma è soltanto
un pensiero
che vola
e il roseto ora
è senza.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

domenica 17 giugno 2018

E' UN IMMENSO E INDESCRIVIBILE MOMENTO

E' un immenso e indescrivibile
momento,
il silenzio dentro con se stesso,
è una vibrazione lenta e soffice
al contempo,
quasi un armonico risveglio
di violino e arpa in
concerto.
E in questo ritrovarsi
s'apprezza l'intimo nascosto
della vita che ti passa accanto,
riscopri il valore di una rosa
rossa sul balcone,
o di una nuvola che passa
fosse pure temporale.
E' un immenso e indescrivibile
momento,
la solitudine che senti
quando ti trovi a tu per tu
con te, solo, senza neppure il vento.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine by @benthouard

E' LA FELICITA'

E' la felicità del cuore
che spruzza come onda
gettata dalla corrente
su scogli prorompenti
e bagna come lacrime
sul viso
quelle calde di sorriso
speziato nella mente.
E' la felicità dell'animo
saperti accanto
nel momento di un amore,
e sentire del vento
solo il soffio lieve
che spesso aliti
dietro l'orecchio.
E' la felicità solamente
e non ci sono altre parole,
come il mare non
può essere che un infinita
illusione d'acqua immensa,
il cielo il suo contorno
e in mezzo il sole
a fare da compagno,
come te che sei
e non soltanto sogno.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

ATTIMI DI LUCE

Il vento ha abbandonato
sulle foglie il suo ultimo respiro,
ha ceduto al sole e al cielo
il silenzio delle onde,
e dietro la finestra,
vive il mondo
in aperta volontà
di fare ancora giorno e notte
immancabilmente,
ignaro del nostro vivere quotidiano.
E celato il sogno e l'apparente
e immenso bisogno di
sorridere alla vita,
cede come il vento
la passione interna
e come un bel cigno
bianco e innocente,
deposita sulle gemme
la sua voglia.
Siamo attimi di luce
note squillanti e dolci
come corde pizzicate
di un concerto d'arpe,
e come un balletto d'opera
in tulle bianco libriamo.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

sabato 16 giugno 2018

SONO RIMASTO

Sono rimasto sulla soglia di un pensiero,
ho volato verso il cielo terso
e mi sono veramente perso,
come si perde un sogno
in un deserto d'acqua
dove terra e isola sono relitti
persi nel rifugio
di una tana.
Sono rimasto tra l'incantesimo
e il reale di un pomeriggio
quando il sole fende sulla pelle
e raggio non dona calore,
sulle traccie di un cammino lontano
disperso nel vuoto,
bottiglia di vetro opacizzato.
Sono rimasto come intontito
e del fuoco risento il bruciato,
soltanto un colore si snoda
sul verde di un prato,
sono rimasto incantato
e ancora ti aspetto,
come un sogno disperato.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

venerdì 15 giugno 2018

TI VEDRO'

E ti vedrò apparire
dietro la collina
o su una barca dalla vela bianca,
ti vedrò sorridere
al di la delle nuvole sparse,
sopra prati di margherite aperte
e papaveri rossi
come il tuo viso
affannato nel venirmi incontro,
ti vedrò salutare
con la mano in alto
e con il tuo vestito
a fiori, ancora vivo nei colori
e leggero nel tessuto
liberato al vento.
E ti vedrò
e costantemente
apparirai sempre nel ricordo,
ti vedrò come io ti penso
come io ti sento
e come io ti voglio,
ti vedrò apparire
e non sarà un sogno,
perchè per mei sei reale.
Ti vedrò e io starò sempre male.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine “Unnatural Nature“ by | Ewa Hajbos

PORTAMI A BALLARE

Portami a ballare
o sognami di farlo,
almeno potrò
dire che sei tu a pensarlo,
perchè ballare è un gioco
un semplice abbandono
e io con ora voglio
tornare al tempo buono,
quando nelle aie e nelle piazze
s'udiva un'orchestrina
e si diventava pazze,
aspettavamo intorno,
sedute come allocche,
un cavaliere, un uomo
insomma un giovanotto,
che ci invitasse
per scorrere nel suono
tra le sue braccia forti
e lo strusciar dei corpi.
Portami a ballare
sapremo illuminare
la pista come sempre,
perchè non conta il passo
o la movenza giusta,
ma il cuore che si dona
alla musica fausta.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

giovedì 14 giugno 2018

NON FAR CONFUSIONE

Sei o non sei il mio eterno fiore,
e non far confusione con le cose,
sono petali vellutati le tue mani
che ogni giorno posi
sul mio cuore,
e non credere di appassire come le rose
perchè il tempo non conosce il trascorrere
di un sentimento e non sa
cosa significa vedere oltre,
oltre il nostro passare e invecchiare,
ma non fare confusione
le parole sono congetture,
l'essenziale è il sentire.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Image via We Heart

E' CERTAMENTE

E' certamente il vento
che mi porta le lacrime
mentre con te vivo accanto
l'ebbrezza di correre
con la moto
mentre ti stringo
a me prepotentemente.
E' certamente un minuscolo
insetto
quel fastidio nel mio occhio
per farlo piangere continuamente
mentre tu ti giri frequentemente
e assorbi di me la gioia
di esserti vicino e di te
godere il tuo facile modo
di districarti con il motore.
E' certamente la felicità giovanile
che irrompe dentro il cuore
e mi fa piangere d'amore
questo innocuo momento
di noi due sulla moto
sfrecciare come un niente
nel paesaggio della vita
senza cogliere nel passare
un panorama o lo stesso mare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 13 giugno 2018

DOPO LA PIOGGIA

Pare che l'ultima goccia
di un forte temporale,
abbia bagnato delicatamente
la tua fronte spaziosa,
si sono sicuro che è caduta
proprio dove io
avevo posato le mie labbra
in un saluto dolce ed affettuoso,
chissà ora dove sarà svanito
il sapore impresso
con quel bacio,
spero che non l'abbia almeno dimenticato,
in fondo restano sempre tracce
dopo una tempesta.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: “After the rain” - ph Gennady Blohin

martedì 12 giugno 2018

I DETTAGLI DI UN AMORE

I dettagli di un amore,
luccicano più di una pietra
ad asciugare al sole,
rende fresco l'animo
come un'onda senza schiuma
sulla riva a baciare,
coglie del particolare
il suono di una nota bianca,
bianca come neve,
vergine sulla strada.
Illumina e addolcisce
il cuore
come il nascere di un fiore
sulla terra appena smossa.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine webGᴏʟᴅᴇɴ Bᴏᴋᴇʜ | Pʜᴏᴛᴏɢʀᴀᴘʜᴇʀ

A TE

E sopra i campanili,
dietro aspri monti Pisani,
la culla del mio pensiero errante,
e sopra essi,
come lecci,
sulla Guinigi torre,
poso il seme,
tenendo chiuso dentro,
come le tue Mura circostanti,
il mio segreto,
Lucca,
dove in te nacqui.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine ERREBI

E' RIFLESSA

E' riflessa sopra il vetro
la città sulla finestra,
passa piano una nuvola
rosa o bianca, forse mista,
e nel suono di una sirena
apre il rumore
alla giornata ancora
e sempre in fretta.
Restano impressi
raggi chiari,
e nel vago delle ombre
navigo sopra scale
e fiumi d'auto, le maree,
che non sentono
della luna il cambiamento.
Sopra muri neri
smog interi e olii persi,
sulle strade d'alberi smessi
foglie nate per convenzione
resto fermo ad osservare.
E' riflessa sopra vetri
la speranza del domani,
passa piano un sogno e una chimera,
e il suono di una musica
si frantuma su un rumore,
auto scorre dentro il cuore
è di smog il mio pensiero
fumo bianco spesso nero.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Chiaroscuro. by cichutko

domenica 10 giugno 2018

E SI SENTE NEL VUOTO

E si sente nel vuoto,
si percepisce lontano,
ma s'invola d'intorno
quel sapore di miele,
d'acacia sottile,
di smielata ginestra,
di rosa purpurea,
di lavanda frizzante,
di limone incipiente
di sapore di sale,
e si sente nel vuoto
dei giorni
del silenzio frequente
il profumo di pelle,
l'aroma dei capelli,
il calore dell'animo
la mancanza di lei
che ha lasciato sul letto
un bel cesto di rose
che non riescono
nonostante il tempo passato,
ad appassire e sfiorire.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

sabato 9 giugno 2018

UN OMBRELLO APERTO ALL'INVERSO

Ora è il tempo di porre
un silenzio sul passato peggiore,
non deve far testo 
ogni giorno del nefasto passare,
c'è bisogno di sole nel nostro
quotidiano volare,
e cancellare o almeno rimettere
in un buio scantinato
tutto quanto è stato sbagliato.
E' il tempo di porre
un ombrello aperto all'inverso
per raccogliere il meglio
che il cielo ci lascia cadere
e andare avanti si deve,
pure se crollassero mura
e fortezze, sogni e certezze,
altrimenti a che serve l'amore
se non per conquistare
proprio quello che da soli
non sapremmo affrontare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Gure Elia

venerdì 8 giugno 2018

GIGANTI


Giganti rami rivolti al cielo,
alberi fantasiosi,
misteri innocenti nel bosco,
e ancora nascosto
da nebbie mattutine
o da ombre vicine,
rimangono solo
le umide tracce
sul cuore intristito,
e si cammina a tastoni
credendosi unici
al cospetto dell'amore
e del vivere insieme.
Giganti sono incertezze,
timori e pure, nel sottobosco,
spuntano piccoli tradimenti
e risvolti infelici.
Non si cammina da soli
nel bosco di notte,
ma sicuramente
ci incamminiamo nell'alba
coperta di nebbie,
sapendo del sole del giorno.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

giovedì 7 giugno 2018

SCIVOLARE DENTRO COME UN GABBIANO NEL CIELO

E sulle note di una canzone lenta,
motivo dolce al cuore
e nobile col canto,
sui languidi violini celestiali,
su tasti di pianoforte caldi come sole
e sopra toni alti di una voce bianca,
s'alzano mille gabbiani
come salire da un faro sulla riva
a indirizzare la sorte.
Luccica l'onda al tremolo della corrente
dal raggio prorompente
e dal cielo azzurro chiaro,
quasi come una lacrima
di sentimento vero,
felicità d'animo puro
che si conquista solo con il pianto,
un delicato sentire dentro.
S'alzano note alte
contrapponendole alle basse
in un concerto di solitudine perenne,
fatto di chitarre al fuoco
e canzoni stonate,
ma poi riprende il mare
e svanisce all'orizzonte,
come sole al tramonto
o luna al nascere della notte.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

SE SI POTESSE

Se si potesse afferrare una piccola parte
di un passato, quello rimasto sul terreno
come un fiore appassito,
si potrebbe sperare di trattenerlo
per non farlo morire,
riuscendo a donargli ancora
un poco di luce e calore,
ma se si potesse tornare al passato
non sarebbe mai quello
che abbiamo in ricordo,
i colori sarebbe di certo sbiaditi
i sapori ormai sciocchi
e nel cuore non troveremo
di certo quel giusto calore
che avevamo provato.
Se si potesse afferrare
una piccola parte di un passato lontano,
sarebbe bello soltanto per un attimo solo
rivedere quel sole e
poi lasciarlo posato sul suolo,
come rosa seccata nel cuore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 6 giugno 2018

AGITARE DI ONDE


Basta soltanto chiudere gli occhi
ai rumori e immagini del mondo,
per riscoprire quel tramonto
dove la brezza si faceva spazio,
tra l'onde smosse di un grande mare
e i tuoi capelli che lasciavi accarezzare.
Un piccolo sforzo di mente e di memoria
brividi freddi sulla pelle ancora salata
e i sogni impressi sulla vela
di un'imbarcazione sola alla deriva.
unica presenza viva,
oltre io e te sulla battigia.
Basta soltanto non lasciarsi andare
per non bagnarsi gli occhi
di sale, mare e lacrime profonde,
ma forse è solo un agitare di onde.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

UNA FRASE ED UN FIORE

Una frase ed un fiore,
sono solo parole
e rimangono profumi,
un componimento dolce
e un aroma nella stanza.
Una frase ed un fiore
sono la tua presenza
anche quando fuori piove,
e si illumina di sole.
Una frase ed un fiore.
Eternamente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

SONO SCRITTI

Sono scritti sulle strade grigie
sulle strisce pedonali,
bianco risalto di un asfalto
unto e malmesso,
sono scritti sul passaggio
dei pedoni e dei motori,
dei fumi di smog
oli e benzine in vapori,
sono scritti pure sulle case,
sui lampioni e alle finestre chiuse,
il trascorrere dei giorni
e dei misteri della vita
che propone insaputa
al chiarore di ogni alba
e al posare di ogni notte.
Sono scritti sui corpi
e nelle menti
i ricordi e i presenti
calpestando indifferenti
e titubanti sul futuro
di un marciapiede avanti
insicuro dello scalino
o di una botola di fogna
in malmesso chiusino.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Ricardo Domínguez Alcaraz

martedì 5 giugno 2018

PRIMAVERA IMMINENTE

Ti sfioravo con un soffio
e di petali ti rivestivo,
ti pensavo come un sogno
e di stelle ti adornavo,
di fiabe ti parlavo
e di lune ti coloravo,
astro sole ti credevo
e del tuo calore io vivevo.
Ti credevo un nobile fiore
che gemma ancora ha da sbocciare,
e di foglie verdi appena nate
sopra il ramo immancabilmente state,
m'illudevo di giornate
e di risa abbandonate.
Ti credevo
e invece niente,
dell'inverno hai rivestito
questa primavera imminente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

IL LIMITARE DEI PIOPPI

Vado camminando come un elefante poso le tracce ma infondono soltanto come un passerotto, e lascio nel cielo un alito leggero di profumo mis...