venerdì 16 settembre 2016

A TE, SOLTANTO

Ti lascio solo queste due parole scritte,
non ti ho mai dedicato alcun pensiero,
te l'ho sempre e soltanto detto,
quello che di te sentivo,
ma oggi non so perchè ma mi è venuta
voglia di illuminare con lo scritto,
per rendertene grazie più di sempre,
per dirti quanto sei importante,
e quanto ancor dovrai sopportare,
forse il destino è stato complice,
nel farci incontrare,
forse la vita ci è venuta incontro,
per donarci questa grande passione,
forse lo avevamo insito dentro,
per ritrovarci forti insieme.
Ecco sono solo parole, ma sai capire bene
tu che leggi e sai a chi mi rivolgo,
sai che le parole scritte sono importanti,
ma mai quanto in questi anni
ci siamo detti e abbiamo realizzato insieme,
oggi ti dico solo
quanto ti voglio bene.
Roberto Busembai (errebi)

COME SEI BELLA AMORE QUANDO PIOVE

Languida mia passione,
frutto del mio ardire,
lasciamoci cullare,
dalle fresche gocce,
che umili scendono dal cielo,
e posano sul mondo,
con fare leggero,
lasciamoci trasportare,
dall'umido del mare,
dal vento sognatore,
che ci accarezza il volto,
come sei bella amore,
quando piove,
il viso tuo raccoglie,
quella poca luce,
e ne riflette insieme,
donandomi calore,
come sei bella amore,
quando piove.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: The pleasure of walking in the rain… by joexpo

FOGLIA SECCA

Gocce d'acqua fresca
su foglia secca caduta,
son come lacrime di pentito
dopo che ti ha percossa,
scivolano senza sosta senza penetrare
e linfa non produce e secca foglia rimane.
Gocce d'acqua fresca non leniscono il soffrire,
anzi la aiutano a marcire fino a morire.
Roberto Busembai (errebi)

E' GIA' PASSATO UN MESE

E' già passato un mese da quel giorno,
un mese lungo da dimenticare,
o forse meglio da non ricordare,
un mese tra due mesi estivi,
trascorso a rincorrere ignoti sogni antichi,
tra mere conquiste personali
e inique e stolte passioni marginali.
E' già passato un mese da quel prato lontano,
dove tutto il presente fu rapito in una mano,
un mese di interrogazioni, di languide domande,
di come e perchè gettati nelle fosse,
un mese di pensiero sulle strade bianche,
su sassi smossi e ciotolati vari.
E' già passato un mese da quel sorriso falso,
dove avevo affidato un cuore già di per se spezzato,
e l'ho tolto maciullato dal tuo calpestare,
dal tuo infrangere e spezzare,
dal tuo insito senso del fare del male,
e il prato e l'erbe in un momento
son diventate gialle e polvere arse da un grande fuoco,
il fuoco del disprezzo e del non saper amare.
E' già passato un mese, anzi meno male,
che il tempo non ha fine e corre velocemente,
vorrei tornare indietro, un attimo soltanto,
solo per assaporare quel prato verde mare
e vivere del fresco che lui sapeva dare.
E' già passato un mese, finalmente!
Roberto Busembai (errebi)
Immagine : 13 Agosto 2016 - Michele Tassinari

DAI, DIAMOCI UN BEL BACIO

Diveniamo famosi, facciamoci notare,
che importa se c'è gente mica facciamo niente di male,
ho voglia di darti un bel bacio, un bacio passionale,
un bacio che trasporti tutto il mio bene,
ora qui nella stazione, anche se non partiamo
anche se non dobbiamo per niente salutarci,
che importa magari la gente si commuove,
pensandoci che ci separiamo,
due giovani carini che devono staccarsi,
lasciamoli baciare in fondo chissà se si ritroveranno,
chissà se veramente avranno la forza di pensarsi
chissà se il loro amore nel tempo durerà,
e tutte queste cose ancora la gente penserà,
dai diamoci un bel bacio, stringiamoci le labbra,
al sapore di ferraglia e carbone,
di sapore di vagone che ora passa,
come se il nostro amore partisse per un viaggio,
dove nessuno sa la destinazione,
diamoci un bacio, un bacio di passione
e facciamo felici queste grigie persone,
questi indaffarati nei loro problemi,
quelli che davvero partono per sconosciuti lidi,
quelli che ogni giorno obbligati per un lavoro,
quelli che lasciano davvero il loro amore eterno,
quelli che forse pensano che sia un'opportunità,
per quelli che gli rimane questa possibilità,
diamoci un bacio adesso sulla banchina di attesa,
di un primo binario che porta non so dove,
diamoci una bacio eterno per noi
e per tutto il mondo intero.
Come sarebbe bello fosse così
per tutti e per tutto il tempo.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Battery Park, New York, Photo by Hiroshi Watanabe, 2000

martedì 13 settembre 2016

VORREI ESSERE ROSA BIANCA

Vorrei essere rosa bianca nel petalo e nel colore,
per emanare pace soltanto nel guardarmi,
nel potermi apprezzare per tutto il mio candore,
e una dolcissima e piccola essenza,
da non disturbare con il troppo profumare.
Vorrei essere rosa bianca con dentro il calore,
del rosso di altre mie compagne per dimostrare amore,
per dare la certezza di un sentimento grande,
che lasci già nel colore un indelebile segno, da non dimenticare.
Vorrei essere rosa bianca per non sporcare il mondo,
quando perderò i petali sul fondo di una strada,
o su un prato ormai secco di una stagione andata,
ma lasciare traccia come fa la neve.
Vorrei essere rosa bianca candida nella mia essenza,
avere l'animo puro e senza alcuna interferenza,
sentire ancora la voglia di correre e scherzare,
come un bambino innocente vive il suo primo amore.
Vorrei essere rosa bianca e al tuo cospetto
donarti tutto il bene che ho nascosto dentro,
un bene puro e semplice senza tanti sfarzi,
fatto di buone cose e dolci sentimenti,
una rosa bianca fissa nei tuoi capelli,
da poter aggrapparmi con le mie spine,
e donarti un sogno in ogni petalo che vedi.
Vorrei essere rosa bianca,
bianca come le ali
di un angelo sulla terra,
senza più volare,
ma proteggerti nel tempo.
Vorrei essere rosa bianca e
renderti candore.
Roberto Busembai (errebi)

NEL LAMENTO DI UN VIOLINO

Nel lamento di un violino suonato a mezzanotte,
cadono note languide e toccano nel cuore,
piange lacrima dolce chi ha sensibilità fragile,
e scivola sulle guance come lava calda,
cessa violino quel concerto atroce,
mi sta rodendo dentro come salmastro marino,
che tutto corrode e consuma senza lesinare,
lascia la bacchetta e non pizzicare,
le corde voglio vuote e silenti,
non voglio più patire questi tormenti,
perchè il tuo canto, o viola dell'amore,
mi narra voci e suoni di uno splendore,
nato in un teatro dalle tende rosse,
in un finir d'autunno alle prime danze,
e già nell'inverno pativa di dolore,
chiuso nei camerini ad aspettar le sue glorie,
poi la stanchezza, il successo e la faciloneria,
fecero che a primavera tutto era svanito,
ma su quel palco suona ancora quel motivo,
e nelle notti insonni me lo ripeto piano.
Nel lamento di un violino
c'è tutto il mio tormento,
come corda tesa e sollecitata,
così è il mio cuore in questo momento,
e tace la canzone senza più parole.
Roberto Busembai (errebi)

ROSSO POMODORO

Rosso pomodoro si è posato,
sul bordo del tuo scollo esagerato,
lasciando intravvedere ai più curiosi,
non la macchia irriverente,
ma quel che sotto Dio ha creato.
Mai più pommarola fú così gratificante.
Roberto Busembai (errebi)

LA NOSTRA SOLITUDINE

Tuffiamoci con ardore nella passione pura,
abbandoniamo le voci della gente e dei rumori,
che da questa finestra invadono con niente,
diamo sfogo a questo gioco che arde dentro l'animo,
abbassa quella radio che emana canzoni,
non sono più le note a darci tono,
ma sono le carezze che si fanno più audaci,
spegni quel televisore che passa cose perse,
dimentichiamo il mondo, la vita è in queste stanze,
stringiamoci con tutta la nostra forza,
voglio sentire il corpo che vibra nella stretta,
voglio turgidamente pormi davanti alla tua speme,
e poi amore mio chiudiamo questo giorno,
con una solitudine fatta in due,
quella di cui nessuno può entrare o scalfire
la nostra solitudine fatta di sospiri,
sudori, umori, e suoni,
corriamo su quel letto dove bianchi sono i lenzuoli,
e coloriamoli di tutte le tonalità,
perchè la vita è ora e
pure anche la voglia,
tuffiamoci anche se non sappiam nuotare.
Roberto Busembai (errebi)

ROSSA LA ROSA

Rossa la rosa che porsi al tuo cospetto,
non valse comunque di veder sorriso,
era un espediente per muover dal tuo viso,
quel cereo grigio sopore che sempre ti sovrasta,
amore mio non puoi veder la vita
come una disperazione e pianger sulle tue disgrazie,
la giovinezza è fatta di sorrisi,
di luci e fuochi a ciel sereno, e mai
nel grigio e vuoto di un mistero,
apri dunque quegli occhi belli che nascosti tieni,
illuminani il cuore con i tuoi pensieri,
sapessi quanto bella diventi con i tuoi bianchi denti
aperti dalle labbra rosse,
sapessi quanto caldo emani con le gote piene di rossore
e il corpo che freme e vive per un niente,
sapessi quanto è bello essere giovani e pimpanti
e non dover pensare proprio a niente.
Rossa la rosa che tieni tra le dita,
fa che rifletta in te tutta la vita,
o almeno quel che il destino ti ha serbato,
ma non forzare il presente, vivilo e lasciati cullare,
ieri è passato, domani ha da venire,
oggi, ora è quello che conta e ascolta quel che ti dico,
sorridimi per un attimo, guardami con quei tuoi occhi chiari,
ti sto dicendo amami ma fallo con passione,
come ti voglio adesso
ora, in questo momento,
e lascia quella rosa
cader sul pavimento.
Roberto Busembai (errebi)

DOVREI MA NON POSSO

Dovrei restar sul filo, come pazienta un passero,
per aspettar nei giorni il suo ultimo respiro,
dovrei guardar nel vuoto inerme ormai pensare,
per assaporar forse quel poco che rimane,
dovrei forse rimpiangere attimi e sensazioni
volate nelle vecchie passate stagioni,
dovrei smettere per sempre di sognare
e mettermi nella testa che non posso più volare,
dovrei poi non sorridere ma piangere piano
perchè il sorridere sveglia l'animo puro,
dovrei pensar a bere e mangiare quel poco
dimenticando amore passione e gioco,
dovrei fare come un passero che aspetta
sopra il filo l'autunno sua ribelle stagione,
per portarlo sicuro alla fine dell'inverno,
dovrei fare come tanti o come qualcuno,
che si lascia trascinare piuttosto che sforzarsi,
dovrei e forse sarebbe quel che vogliono,
ma la mia mente non cede a questi passi,
dovrei ma non posso, non voglio e mai vorrò
io mi ribello a tutto e sempre volerò.
Roberto Busembai (errebi)

UNA DOMENICA

Sostando con la barca sotto un ponte,
per riposar la braccia e trovar scusa,
di stringerti un poco tra le braccia,
tu trovasti subito parola,
chiedendomi se il ponte era romanico
o se di altra epoca fatturato,
ti puoi immaginare amore mio,
cosa in quel momento ho pensato,
ma perché sono di animo gentile e buono,
risposi non lo so, io architetto non sono,
e presi a remar ancor più in fretta,
per scaricarti veloce dalla barca,
ma soprattutto sbarcarti dal mio cuore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine by ERREBI

ATTIMO

E' caldo il sapore di un acino al sole,
tal da inebriare ancor prima il cuore,
e già si assapora nel palato la fragranza,
di un vino di casa che rende gaiezza,
sarà un vino di luce baciato dal sole,
sarà vendemmia rimasta nel cuore,
saranno colori che schizzan le vigne,
ma l'attimo coglie quel che l'anima sente,
e tutto nell'area risplende.
E' caldo il sapore di un acino al sole
se l'uomo poi in inverno lo saprà mantenere.
Roberto Busembai (errebi)

ILLUMINATO

Fresche acque scivolano sul letto,
riposo di correnti dolci e lievi,
come il sudore che nel corpo sento,
rimanendo sorpreso dal silenzio
e un forte calore,
non vi è il nero male intorno
e godo questo giorno in assoluta pace,
il sasso che io getto ora nel fiume,
apre le onde e smuove leggermente,
quanto basta poco a far capire,
che nella vita siamo men che niente,
e allor fermo di nuovo il destino,
e il sasso stavolta lo ripongo,
ma forse Dio questo l'ha scordato,
e dal silenzio a scorrer nel rumore torno.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine ERREBI

E' FORSE

E' forse la foglia che annuncia l'autunno
o i miei pensieri che prendono fumo,
mi sembra di essere un uomo nel limbo,
tra il dolce passato e un amaro ritorno,
c'è nebbia sottile quasi sabbia sollevata dal vento,
un nuvolo grigio di stormi in tormento,
non sono sicuro ma sto delirando,
non sento più il caldo del cuore qui dentro.
E' forse quel fiore sbocciato che cede il suo petalo,
o sono io soltanto che crollo il mio corpo,
mi sembra di essere un burattino ormai sciolto
dai fili che sempre lo hanno tenuto sospeso,
di colpo mi trovo sul letto disteso
e penso a come non trovo la voglia, la forza
di mettermi in piedi e continuare la strada.
E' forse un pomeriggio ormai spento,
o sono i raggi che poggiano piano,
sul viso di un uomo che chiede un po' troppo,
di quel poco che ormai è andato lontano,
e vola nel cielo la rondine bruna
dicendomi addio anche per questa stagione,
non sono le foglie, né il fiore, né il sole,
ma l'animo spento che ho dentro l'amore,
e vita ricerco per trovare colore.
E' forse che sono quello che non sono
o quello che forse volevo che fossi,
che sono stato e che non posso più essere,
o soltanto dovermi accettare,
per quel diverso,
che divenuto sono.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Giovanni Bellini - Pieta. 1460 - 1469

venerdì 9 settembre 2016

GUARDATI NEL CUORE

Rifletti nello specchio il tuo segreto insito,
speri che non trapeli nello sguardo per
far che io mi senta tradito,
ma credimi non sono le finte del bel volto,
del tuo sorridere svampito e dei tuoi occhi truccati,
non sono le smancerie affettuose e diavolerie inventate
a farmi gongolare e credere nel virtuale,
io sento e parlo con il cuore e quello solo non sa mai mentire,
credimi è inutile che tenti di darti un contegno,
lo vedo che stai tirando per le lunghe,
lo sento quando baci il tuo disimpegno,
e se devo proprio dirti una cosa,
io non sopporto questa aria da posa,
sii almeno sincera con te stessa,
se senti un nodo nella gola e un poco di amarezza,
se senti che lo star con me ti rende assai nervosa,
dillo apertamente e posa quel frammento
di specchio che ti porti sempre dietro,
quasi l'avessi appiccicato sotto al mento,
dimmelo che non mi vuoi più bene,
che non ti frega niente se stai con me insieme,
liberati almeno una volta nella vita,
per non far si che un'altra volta,
nella tua nuova avventura,
renda succube e illusa un'altra creatura,
che come a me uguale e tale
ci sei riuscita e anche sai come fare.
Rifletti nello specchio tutta la tua faccia
e spiegati perchè ancora non trovi pace,
di come ancor pur bella e sensuale
non riesca a tenerti stretto un uomo
che ti dica amore.
Posa lo specchio e guardati nel cuore.
Roberto Busembai (errebi)

TRASPARENZA

E' luce che gioca con le onde
di un'acqua limpida trasparendo il fondo,
dona piacere all'uomo saperla riconoscere,
dona incanto alla natura la sua innocente fonte,
come sarebbe bello se questa trasparenza,
fosse così limpida e illuminante
così eterea e vivida, chiara e splendente,
l'anima della gente in questa nostra vita.
E' luce che entra oltre le onde,
e acqua chiara riflette e apre al suo fondale,
come sarebbe bello fosse il nostro amore.
Roberto Busembai (errebi)

giovedì 8 settembre 2016

ECCE ROMAE

Sono le porte antiche ,
tra capperi e bocche di lupo,
a dominar di Roma del passato,
e far di ricordar nel presente,
tra urla, rumori e camion invadenti,
gesta inconsulte, risa e tanta tanta gente,
scorrono sulle poche acque del Tevere
allor forse più infausto e pieno,
bottiglie e borsette in plastica,
mentre dalla barcarola dei turisti,
si sente il cicerone invocar la cupola,
magistrale dominio sul panorama tutto,
e forse ancor su quelli che vi abitan di sotto,
tra misti di odori di parmigiane e pecorini freschi,
matriciane e carbonare calde,
volano tra i vicoli di piazze più importanti,
e ancor forse c'è chi vorrebbe vendere Trevi,
come fece un nobile Totò,
son strade sdrucciolevoli, ancora ciottolate,
di sanpietrini neri e resti di pellicole,
cinema ormai lontano,
i fasti del ricordo di un dominio romano.
E non c'è sera che cada sole al tramonto
per trasformar dei marmi bianchi in rosa,
per venar nel cuore un sentimento
che non ti faccia dire sempre
o Roma cara sei nel cuore,
e vola un gabbiano sopra il ponte,
o sopra l'angelo del Castello dominatore.
La sera son luci accese e suoni di chitarre,
di fisarmoniche piangenti
violini e canti,
forse non più stornelli
di Villa o della Ferri,
ma sempre musiche inerenti
che fanno dire a chi ti trovi appresso,
quanto te vojo bene e te lo vojo dì adesso.
Roberto Busembai (errebi)
Foto by ERREBI

INNAMORAMENTO

Non mi guardare così intensamente,
con un sorriso vago e l'occhio scopritore,
non sono un modello da circense 
ne tanto meno un burattino da baraccone,
lo so che sono alquanto eccentrico e particolare
ma non per questo non ho un grande cuore
e penso che sia quello che potrebbe bastare
per tener uniti amore e sentimento,
basta di guardarmi come volessi interpretare
di me un enigmatico elemento,
sono quello che sono in ogni momento,
non maschero la vita che mi avvolge
e non nascondo niente perchè niente ho da celare,
quando ti ho incontrata ho avuto un palpito nel cuore,
ecco perchè ti ho detto che ti voglio amare,
poi se non riesci a comprendere il mio impeto sincero,
beh smetti di guardarmi e torna al tuo pensiero,
vivi la tua vita come se niente fosse,
ma posa da me lo sguardo che mi infastidisce.
Roberto Busembai (errebi)

PICCOLO SENTIMENTO

E' un piccolo pulviscolo,
bollicina di schiuma,
di sapone profumato,
leggero come piuma,
di passero appena nato,
foglio di velina,
che vola sul pavimento,
foglia ancor verde,
che voglia ha raccolta,
raggio di sole bianco,
nel donar la luce,
fiocco di neve soffice,
come cotone filato,
chicco di zucchero
nascosto dentro il cuore,
per mielare l'insieme,
questo è il sentimento
del vogliamoci bene.
Roberto Busembai (errebi)

IL LIMITARE DEI PIOPPI

Vado camminando come un elefante poso le tracce ma infondono soltanto come un passerotto, e lascio nel cielo un alito leggero di profumo mis...