domenica 28 marzo 2021

LA DOMENICA DELLE PALME


Ricordo ancora

che c'era sempre il sole,

quando mattina presto

s'usciva per andare a messa,

ricordo ancora

il viottolo di campagna

sotto il poggio alto

del fiume che scorreva.

Ricordo pure

che noi ragazzi

a piedi scalzi e con la canottiera

mia madre con il velo in testa

e altre donne uguali

a fare compagnia,

ricordo ancora

dopo la funzione

che c'era ancora il sole

e s'aveva tutti in mano

un ramo d'olivo

quasi a farci ombra.

Ricordo ancora

che si faceva giorno

e s'era tutti benedetti

come colombe e uova

adesso per la festa.


Roberto Busembai (errebi)


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sabato 20 marzo 2021

PRIMAVERA '21


Sorge dietro il cielo

più cupo,

sulle silenti valli,

rumori ovattati,

sorge al di la del suono

di sirene sparse,

di lacrime ormai seccate,

la primavera

di un anno che si porta

appresso,

non il colore verde

della speranza,

ma il rosso dell'amico cuore.

Sorge sopra il mare

calmo di una riva smossa,

di un vuoto che

non si colma più di sale,

sorge oltre il confine,

la primavera

di un anno che

ancora muore.

Sorge e rinnova

il fiore perso nella terra

senz'altro a testimoniare

la vita che oltre

non si ferma.


Roberto Busembai (errebi)


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domenica 14 marzo 2021

PREGHIERA


Sarà l'inverno e questa fredda stagione che porta l'uomo a sentire il gelo nel suo corpo, e non solo, o forse sono gli animi che aspirano a un vento gelido per coprire quello che di dolce e caldo ancora rimane. Ed è allora che io piango, non per mio dolore, ma perchè nella mente vaga un triste presentimento, che io chiamo orrore, e non vorrei, ecco il mio vero squarcio nel cuore, che tutto quello che tu, Dio eterno, hai creato, fosse ormai tanto fragile da svanire nell'attimo immediato.

Un'umile preghiera, da un normale peccatore umano quello che tu hai creato e ti rende grazia, che l'uomo possa ritrovare, pure sotto una cortina di gelo immenso, un attimo di pace interiore, tanto da fargli apprezzare anche un piccolo crescere di erba su un selciato asfaltato, così forse che possa anche io sperare, e lenire leggermente questo mio dolore che mi freme sempre. Grazie ancora di avermi ascoltato e di avermi nonostante tutto, creato.


Roberto Busembai (errebi)

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sabato 13 marzo 2021

C'E' RIMASTO


C'è rimasto del sugo sopra il piatto, un rigagnolo rosso, smorzato nella scia da punteggiature scure, forse basilico o qualche altro odore, bollito e sfatto per la lunga cottura, e naviga come un lembo di fiume attraverso la pianura, fermo, stabile ma incisivo, un fiume rosso nel bianco della neve di un piano in  ceramica liscio come l'olio. Ci sono tuttavia al bordo delle due rive, i bordi del sugo che pare abbia pure alzato, due enormi marchingegni di alluminio lucidato, uno munito di tridente e inarcato, l'altro dalla forma sottile ma lunga, come una spada, ma dalla lama molto più assottigliata e larga, insomma una forchetta e un coltello che a confronto del piccolo screzio di colore rosso, paiono infierire per la loro grandezza.

C'è rimasto sul piatto, ancora un velo di sugo, rimanenza di un primo interessante, forse una pasta fresca o secca ben condita, c'è rimasto soltanto il gusto nel palato di un tempo che non è mai più tornato e le posate, i piatti e pure i sughi persi e abbandonati non hanno più valore, di quello proprio di essere comparse di una tavola imbandita, che non fa più rumore. 

C'è rimasto sul piatto un cuore rosso come il sugo, che scivola nel bianco di vuoto colore, per perdersi chissà per quanto e per dove.


Roberto Busembai (errebi)


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lunedì 8 marzo 2021

OGGI (8 Marzo)


OGGI avrei voluto festeggiarti

donandoti dei fiori,

rossi come l'amore

profumati come il tuo cuore,

avrei voluto dirti

che OGGI eri importante,

portarti in un posto particolare,

magari cena e poi chissà

avrei saputo come terminare.

OGGI avrei voluto abbracciarti forte

dirti che sei il mio più grande amore,

farti sentire OGGI importante,

come non lo sei diversamente

e poi baciarti qui sulla panchina,

OGGI avrei voluto

farti tutto questo,

ma non sei venuta all'appuntamento

e non capisco il perchè

abbia rinunciato a questo evento particolare,

piove e pure a dirotto,

non perdo le speranze

e ti aspetto con l'ombrello aperto,

hai ancora poche ore

e OGGI sta per terminare.

Peccato hai perso una grande occasione.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Disegno Pascal Campion

venerdì 5 marzo 2021

DIALOGO


E allora dillo apertamente

non stare sulle tue

come sempre,

parla, discuti, ragiona,

ci vuole poco

a farsi capire

se si usano parole,

e dillo senza retorici

pensieri e cognizioni,

esprimiti una buona volta

e dimmi cosa veramente pensi,

non sono la tua prigioniera

nemmeno il tuo servile divertimento,

parlami e dimmi quello che senti,

oltre il coraggio dei sentimenti

forzati e mirati

come addestramenti.

E allora dillo

e chiuderò questa porta socchiusa

perchè non meriti altro

che un muro alto all'infinito

non sono tua per niente

e non sono di nessuno,

sono soltanto un naturale essere normale

che urla amore, quello dato

e mal ricevuto,

e dillo finalmente

che non hai mai capito niente.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Photo by Maria Chekhovskaya

giovedì 4 marzo 2021

TI ASPETTERO'


Ti aspetterò

non mi stanco,

sono pure seduto

con il vuoto accanto,

sono sicuro

che sul ciglio

di una soglia

tu entrerai con forza

e ti presenterai

con naturalezza.

Ti aspetterò

dovessi pure

attendere per anni

ma avrò sempre la certezza

del tempo che vivo da solo

e sottolineerò i giorni

che mi stai a mancare.

Ti aspetterò

e quando verrai

ti sorriderò come sempre

e non sarà cambiato

quello che tutti credono

ormai sorpassato,

perchè sei tu l'unica

e ineguagliabile nella mia mente.

Ti aspetterò

e finalmente uscirò

fuori con la gente,

abbraccerò il vicino

e sorriderò a pieni denti

baciando tutti i presenti,

ti aspetterò,

vedi sono seduto

e non faccio niente

ma l'attimo è vicino

e sono qui fremente.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Photo by John Sexton

lunedì 1 marzo 2021

MARZO PAZZERELLO


Buongiorno,

ben arrivato

non posso stringerle

la mano

per ovvi motivi,

niente è cambiato

da un anno quando

ci ha lasciato,

si soffre e si muore nelle corsie

e si canta e si balla nelle vie,

c'è ancora tanto e forse troppo allarmismo

ma pure un forzato e forse “legalizzato” menefreghismo,

ognuno fa quello che vuole

e nel marasma c'è chi piange e chi gode,

un attimo di vaga speranza

ma pure tanta tanta ignoranza,

chi sa far soltanto a criticare e si diverte

e chi in silenzio soffre e lotta e viene messo da parte.

Dicono di lei,

signor Marzo

che sia un poco pazzerello,

allora benvenuto di nuovo,

il mondo che lei vede

è molto più di quello.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Photo Asikicollection

IL LIMITARE DEI PIOPPI

Vado camminando come un elefante poso le tracce ma infondono soltanto come un passerotto, e lascio nel cielo un alito leggero di profumo mis...