martedì 31 marzo 2020

RIEMPIAMO QUESTI GIORNI

Riempiamo questi giorni
con il sorriso che ci compete,
abbracciami e non ascoltare
il silenzio che ci parla,
staremo uniti
fino a che il rumore
non ci disturberà in pieno.
Riempiamo queste ore
di abbandono
con la forza del sentimento
che è l'unico che non ci è negato
e non guardare indietro
quando mai potrai rivedermi
così, davanti, per altri e tanti giorni?
Riempiamo questi giorni
e non aspettiamo
che sia già domani
ma viviamo questo incanto.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

domenica 29 marzo 2020

LA COMMEDIA DELL'AMORE

La platea era preparata,
accuratamente ogni poltrona
era spolverata e spazzolato
il suo velluto rosso ben curato,
in un vasto atrio del mondo
tante sedie erano state allineate,
tutte di legno ma di nuova fattura,
lucido e levigato.
La platea di ogni teatro, stadio
e di ogni piazza era così preparata
in attesa lunga, paziente a volte
anche snervante, esagerata,
ma lo spettacolo che aveva a
impressionare tutti quanti,
non si svolgeva sopra il palco,
non c'erano sipari
e neanche copioni pronti da recitare,
lo spettacolo l'avrebbe fatto
la gente,
tutta quanta
al prossimo, si spera,
uscire fuori all'aria di una
primavera già adulta
da presagire estate,
il sole sarà l'unico faro di luce
a risaltare la gioia e
brillare le lacrime di pianto
che avranno a nascere
in un naturale esordio di felicità comune.
Sarà lo spettacolo che donerà la gente
a un mondo che rinascerà sicuramente
diverso e anzi migliore,
lo chiameranno “La commedia
dell'amore”.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: by Jan Hajn

sabato 28 marzo 2020

UN ANGELO, FORSE UN UOMO

Un angelo, forse un uomo
un giorno mi ha detto,
devi essere sempre felice
nel cuore
perchè ogni giorno
è un dono d'amore
il tuo essere vivo.
A quell'angelo, forse a quell'uomo
io chiedo se posso
ancora sperare
di vivere in questo mondo
dove vige la morte?
Un angelo bianco, sicuramente un uomo
ha risposto
che la morte non è quella
che vola in questi giorni,
è più grande quella che vola nel cuore
e soltanto sperando
in una vita migliore,
si può ancora ringraziare
d'essere vivi.
Un angelo e un uomo
contemporaneamente
hanno urlato amore,
e a malapena l'ho uditi
e a tanti ho dovuto
ripeterlo forte,
tanto sono sordi
a queste parole.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Un angelo bianco, sicuramente un uomo

giovedì 26 marzo 2020

UN MESTOLO DI LEGNO

Ho preso tra le dita
un mestolo di legno,
lo guardo e lo riguardo
ma sento un caldo dentro,
sono sensazioni
giovani emozioni,
parole gettate al vento
in giornate di sole.
C'erano mucche al pascolo
e pecore lontane,
c'erano contadini,
pastori e mandriani,
cani abbaianti
e gatti sornioni,
c'erano i sapori
di un lontano tempo.
Ho preso tra le dita
un mestolo di legno,
residuo d'albero seccato
o tagliato in inverno,
penso a prati verdi,
case abbandonate,
resti di un'estate
che dubbia è quest'anno.
Mescolo la minestra,
fuori è primavera,
chissà se la rondinella
è arrivata alla sua dimora,
lei può volare,
stare fuori allegra,
forse più di ieri,
di allora,
non c'è gente, ora,
a metterle paura.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Pierre Jean Boquet - Pollard Willow 

mercoledì 25 marzo 2020

COME FARFALLA

Poserò
sul tuo seno
la mia affranta
delicatezza,
che possa
solleticarti
una leggera brezza,
da pensarmi
come una farfalla,
che posa
leggera su un bel fiore.
Poserò
sul tuo cuore
la mia dolce tenerezza,
facendoti
sognare a occhi aperti
l'incanto di un amore,
come una farfalla
cede l'ali
a riposo sopra il fiore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

lunedì 23 marzo 2020

SONO UNA STATUA

Sono una statua,
fredda,
di marmo bianco
sporca dall'intemperie,
levigata,
corrosa dal tempo,
sono una statua,
senza arti a sorreggermi
e a indicare,
impossibile a vedere,
col volto stanco,
mesto,
bianco,
come bianco e freddo,
sarebbe anche il cuore,
se una statua
lo potesse avere.
Sono una statua,
eterea nell'anima
di chi mi ha creato,
sono un uomo
abbandonato,
non bastano più le braccia
ad aiutare,
e gambe a camminare,
il cuore è affogato
nelle lacrime non versate,
per avere un volto
diverso alla situazione.
Sono una statua,
non un essere vivente,
che di differente
ha, fortunatamente,
l'amore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

domenica 22 marzo 2020

C'E' UN SOTTILE BISOGNO

C'è un sottile bisogno
che nasce nel cuore,
è fragile e leggero
quasi da frantumare,
si disperde nella mente
e arriva al culmine
della testa,
naufragando come
onda del mare.
C'è un sottile pensiero
che rode nel tempo
e ti lascia da solo
su uno scoglio scosceso
a picco sul mare.
Quanto è grande un desiderio
per poterlo aspirare
farsene parte dei giorni
e aspettare come riva
sul mare, che un vento diverso
venga ai piedi a bagnare.
C'è un sottile ma poderoso
abbraccio nel mondo
che tiene sospeso
il nostro riposo
per navigare poi,
e tornare a respirare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: © Andrey Godyaykin

sabato 21 marzo 2020

QUESTA PRIMAVERA

Ci stanno raccontando
che fuori è primavera,
parlano le margherite
con i fiori di pesco,
urlano per la distanza
ma si comprendono lo stesso,
si stanno rimembrando
i bambini nei prati,
le mamme a sferruzzare
e i babbi col pallone,
si stanno meravigliando
di questo immenso vuoto,
tanto che il fior di pesco
chiede titubante:
“ Cosa sta combinando
quel maldestro dell'uomo,
da lasciarci soli e senza un accenno?
Ma la margherita
che di vita ne conosce
più di un altro fiore,
risponde dolcemente:
“ Non ti preoccupare,
è un male provvisorio,
presto sarò calpestata di nuovo
e non sai con quanto affetto
guardo, spero e aspetto.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

venerdì 20 marzo 2020

NON LASCIARE CHE IL GIOCO FINISCA

Non lasciare che il gioco finisca,
ora devi essere te il giullare della festa,
da te deriva la certezza,
non lasciare che l'altalena smetta
il dondolare degli istanti
fa parte di ogni cosa,
sta a te spingere perchè
ritorni in alto,
quando ritorna indietro
e spesso si posa.
Non essere il pagliaccio dei tuoi sentimenti,
ma sorridi senza maschera alcuna
e guarda al mondo sotto quel vetro d'armatura
che ora si nasconde
da un nemico che è pur sorprendentemente
naturale.
Non lasciare che il gioco finisca,
sull'asfalto bagnato nasce con forza
un papavero rosso, strapazzato dal tempo
e dalle intemperie,
nasce un fiore che nel senso e nel cuore
già conosce il dolore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

giovedì 19 marzo 2020

FESTA DEL PAPA' (19 MARZO)

Quanto sei bello amore,
piccolo e candido
meglio di un bel fiore,
quanto sei bello e quanto
sei già grande,
nonostante tu sia con me
solo da qualche istante.
Quanto sei bello amore,
così vecchio e imbiancato
meglio di un pane fresco
appena sfornato,
quanto sei bello e quanto
ti sento vicino
nonostante la differenza
di un'età che non ha essenza.
Quanto sono belli amore,
il padre e il figlio insieme
meglio di un frutto e il suo seme,
quanto sono belli e quanto
vivono del presente
uno con il passato
e l'altro con il futuro invadente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Guido Reni - San Giuseppe

PAPA' (19 Marzo 2020 in Covid19)

Te ne sei andato
senza che ti potessi aiutare,
soccorrere,
consolare,
e ho sentito
il tuo pensarmi,
invocarmi,
chiamarmi,
e non ti potevo toccare,
abbracciare,
baciare.
Ed è stata una lacerazione,
uno strappo,
un violento squarcio,
il distacco
quando è cessato il tuo cuore.
E non ti ho potuto
accompagnare!
E rode l'angoscia
di saperti da solo
abbandonare questo sole,
e rode e consuma,
ancora e nonostante,
non poterti nemmeno
regalarti un bel fiore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 18 marzo 2020

PARETI

Sono pareti, divisori,
luoghi di calore,
felicità nascoste,
lacrime versate,
amori dimenticati,
sorrisi sulla bocca,
e finestre a illuminare.
Sono pareti delle case,
rifugi della gente,
ripari da ogni male,
sono opprimenti
vissute con le angosce,
patimenti e disgrazie,
pareti colorate,
fiorite, appariscenti,
appoggio dei nostri mancamenti,
riparo dai venti,
finestre a consolare.
Sono pareti,
e ora sono montagne,
muri divisori,
riparatori,
conforto dei momenti,
che sembrano non
finire mai,
finestre a sperare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

lunedì 16 marzo 2020

DAVANTI ALLA FINESTRA

Mi chiedo davanti a questa finestra,
io che ancora non ho conosciuto
l'amore quello inteso come rapporto,
io che ancora non so cosa
significa vivere per un qualche cosa
o correre per guadagnare,
ebbene, io che dovrei
portare il futuro per la mano,
che ancora piccolo nel tempo
e nella costituzione,
dovrò scalare un monte
e vedere la valle sotto,
ebbene mi chiedo cosa c'è
che turba ora questo momento,
perchè io non l'ho ben capito,
se a me è tolto questo beneficio
è forse perchè sono stato così cattivo
che Babbo Natale quest'anno
non mi fa il regalo?
Mi chiedo davanti a questa finestra
perchè fuori non ci posso andare,
se prometto alla mamma di stare buono
domani forse posso ritornare a scuola
e abbracciare i miei amici
come mi avevano abituato?
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Bruno Silva Photography

domenica 15 marzo 2020

OGGI MI SVEGLIO

Oggi mi sveglio
e cosa sento?
Silenzio immenso
come l'immenso
che il mare sa donare,
ma è un silenzio
che fa male dentro
e muore al solo respirare.
Oggi mi sveglio
come su uno scoglio,
da solo, ad ascoltare
il muoversi delle onde,
ma c'è quella calma fredda
che neppure tu sai cosa fare.
Oggi mi sveglio
e mi irrita persino
il canto dei merli e dei pettirossi
tanto il silenzio delle voci
mi rode dentro il cuore,
e ti penso, mare,
penso al frastuono
delle onde a mareggiare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web :from @darkliteraturezero (via @zoeflake)

sabato 14 marzo 2020

COLORI

Il vivere quotidiano è la nostra peggiore mancanza, ci credevamo avanti con la tecnologia, ridevamo del nostro passato perso a chiacchierare, dei nostri antichi modi d'incontrarsi e di scambiarsi un dialogo e uno stare insieme, si attraversavano giardini con il cellulare, ci sedevamo in ogni dove con il tablet a smanettare e credevamo di essere nel sociale, virtuale si diceva era bello, perchè faceva familiarizzare.......il vivere quotidiano lo rivorremmo adesso, quello antico del potersi abbracciare, salutare e chiacchierare nei giardini di verde e sole a riscaldare.
Abbiamo riscoperto di possedere un cuore! Ci voleva un male, e allora teniamoci questo desiderio e aspettiamo con ardore, tutto sarà diverso, io credo migliore!
COLORI
Colori sopra i muri,
finestre chiuse,
alberi tutti in fiore,
silenzi immani,
vuoto nelle strade,
voglia di tornare,
respirare nuovo,
piangere del sole
che acceca le pupille,
bambini a disegnare
corse sulle scale,
tuffi nel ricordo,
attimi di sconforto,
e la primavera invade,
in un tramonto allungato,
non vogliamo quest'inverno,
ci parliamo in distanza
anche se non è virtuale.
Colori sopra i muri
ma in attesa
pure dentro il cuore,
domani sarà diverso
sicuramente migliore!
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

venerdì 13 marzo 2020

#IORESTOACASA

Voglio difendere il bacio non dato,
la stretta di mano che mi rende sereno,
l'abbraccio infinito che poi ci daremo,
voglio difendere il saluto cordiale,
il caffè del mattino nel bar qui accanto,
l'anziana signora che scende le scale,
i giochi all'aperto dei bambini a scherzare,
il cielo sereno che sarà anche se piove.
Voglio difendere la vita e l'amore,
per questo resto a casa ad aspettare.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine web:Juan San Juan Rebollar (Bergamo)

NON E' DIFFICILE VOLARE, VE LO GIURO

Non è difficile volare,
ve lo giuro,
basta lasciarsi abbandonare
da ogni sorta che ci
circonda e non pensare,
che con la tempesta
niente noi possiamo fare,
siamo semplici foglie
di un albero che ci appartiene,
siamo gemelli in un mondo
come stelle nelle notti piene.
Non è difficile volare,
ve lo giuro,
basta che apprezziamo il poco
e pure sopportare il male,
difficile da concepire
ma purtroppo giusto
nel poter poi capire,
comprendere e donare
quello che alla vita veramente appartiene,
l'amore che ci compete,
e allora, vedrete,
non è difficile volare,
ve lo giuro.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Ph. Tish Murtha

giovedì 12 marzo 2020

ABBIAMO

Abbiamo, un timore aperto
dentro,
che non cessa di parlare,
grida e invoca come un
agnello perso nel gregge,
abbiamo, un vuoto fuori
che non riempie niente,
terrore della gente,
nonostante il volergli ugualmente
bene.
Abbiamo, una rosa sbocciata
dentro il cuore,
ma l'abbiamo ghiacciata
per proteggerla dallo sfiorire,
abbiamo, tanta voglia di vivere
nell'anima che non possiamo
permettere che ce la facciano dimenticare,
e la speranza cresce sempre
come cresce il giorno a venire.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 11 marzo 2020

LA SCALA

Ho visto il sole attraverso
la porta spalancata,
l'aria non è malsana
e entra un senso di purezza,
come vorrei uscire
per vedere il volo
di una rondine che
presto annuncia primavera,
sapere del mare
la calma del momento
e tornare a correre
con il rumore della gente
e dei motori accesi in movimento.
Ho visto il sole trafiggere
la soglia ed arrivare alla scala,
quella che serve, al momento,
solo per salire,
vorrei poterla scendere al più presto
sapendo che il colore del tramonto
ormai è lontano
e la luce che ora io vedo attraverso,
sia poi quello che io spero,
appena ho l'ordine d'uscire.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Edward Hopper, Stairway, 1919

lunedì 9 marzo 2020

VORRESTI AVERE SOPRA IL COLLO, ADESSO

Vorresti avere sopra il collo, adesso,
un simbolo che identifichi la testa,
una di quelle icone che si usano nei messaggi,
smile se sorride,
sgrunt se è arrabbiata,
almeno potresti sempre dire
che la testa l'avevi dimenticata
e tanto mica si parla della vita,
quella cosa insulsa
che si sbriciola tra le dita
come un biscotto, magari integrale,
perchè sei anche vegano,
no la vita non è un gioco virtuale
dove i pupazzi e le parole,
i giochi e i pensieri
si mescolano come carte,
anche quelle virtuali,
da giocare.
Vorresti avere sopra il collo, adesso,
una di quelle protezioni in ferro,
dove le luci proiettano la strada
e invocano alle tue orecchie
dove ti devi muovere,
se vuoi giocare ancora e abbattere
il nemico,
perchè questo gioco del morbo che ti uccide,
ancora non l'hai ben capito,
e poi non lo puoi nemmeno scaricare,
non riesci a visualizzarlo bene
sul tuo tablet o telefonino.
Vorresti avere sopra il collo, adesso,
non quella testa vuota di pensieri
piena di paure e di tormenti,
dubbi e domande,
sconvolgimenti,
ma un semplice suono che ti allieta
quando la partita è vinta,
un suono che ti dica
gioca ancora, solo se hai
un'altra vita appresso,
mentre ti rendi conto, solo adesso,
che di vite in questo gioco strano,
ne possiedi solo una,
e non puoi permetterti di giocarla,
di sciuparla, di combatterla, di sfidarla,
e allora vorresti avere sopra il collo, adesso,
un solo e piccolo momento
che ti riporti indietro
e che magari possa ricominciare
come un rewind che sei abituato
nel gioco del virtuale.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Mircea Suciu - Wise Guys

giovedì 5 marzo 2020

COME FOSSE MIELE


Difficilmente si riesce
a sorridere in questi
momenti di fragili pensieri,
difficilmente si riesce
a parlare di cose serene
in questo frangente
che scuro tutto appare,
ma è sapersi accanto
che sbianca come varichina
il nero che sovrasta
e lascia il desiderio
unico e sincero,
di sorridere e parlare ancora
come tutto fosse miele.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

martedì 3 marzo 2020

LASCIAMI NELL'INCANTO

Lasciami nell'incanto
del mio grande vuoto,
fatto di parole perse,
gesti insignificanti,
baci e abbracci annullati
cuori di cartapesta,
coriandoli di passioni,
immense sensazioni,
fragili promesse.
Lasciami nell'immenso
cielo che mi sovrasta,
catene aperte,
grandi scoperte,
voci e volti diversi,
tempi liberi di volare,
aquile e non passerotti.
Lasciami nell'incanto
del mio vero momento,
il ritrovarsi dentro
e sapersi comandare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: photo LUC BRAQUET

QUANDO APPARE

Quando appare
non traspare quel forte
turbamento
eppure ho letto sul giornale
che ti avrei vista
arrivare
e allora non mi
resta che aspettare
perchè altro non posso fare.
Quando appare,
anche se sono stato seduto
calmo e pacato,
all'ombra del silenzio
ho capito che
non basta stare calmo,
la paura è il vero morbo,
oltre quello scritto
sul giornale.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Newspaper
© 2009 byebyetrixcom
silver halide photography

domenica 1 marzo 2020

MARZO

Eppure sul ramo
risente ancora una foglia,
di quelle antiche e passate,
che attende con ansia e rispetto,
la gemma di un nuovo
risveglio del tempo.
E viene anche marzo
a rischiarire il cielo,
magari di notte
per scoprire la luna,
il sole è sempre un miraggio
oltre la brina.
Lei già conosce
del vento il cantare,
la pioggia incessante
e il primo chiarore,
un leggero tepore
e il chiaro del giorno
senza nuvole in cielo,
oppure l'inverno
che non cede ancor pieno.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: by ©Shinji Aratani

IL LIMITARE DEI PIOPPI

Vado camminando come un elefante poso le tracce ma infondono soltanto come un passerotto, e lascio nel cielo un alito leggero di profumo mis...