giovedì 30 gennaio 2020

LA STANZA VUOTA




La stanza vuota,
fredda di sole,
calda del colore
ancora dentro il cuore,
e vago nei suoi muri,
tracce di te,
sulle crepe ,
parete da levare,
toglie la vista,
toglie il fiato e la vita.
Navigo nel cielo
aperto,
tra pavimenti
e finestre
aperte al sole,
che non vuol
più entrare,
e fredda rimane
la camera sfatta,
lenzuola cadute
chissà dove,
abitano polveri
e sospiri
nei soffitti chiari.
E giro intorno
straniera di una casa,
appartamento aperto
all'aria nuova,
ma chiuso del vecchio,
e sopra le mattonelle
scivola ancora
la saliva
delle tue corse
per raggiunger
il sogno,
e volto lo sguardo
e volo
verso il ricordo,
ma una nuvola
entra birichina
e porta aria vicina,
richiamo dalle scale,
voce nuova che sale,
e volteggio
e spalanco la finestra,
entra sole ancora
e si degna,
come scalda il cuore,
il raggio
del nuovo giorno,
e corro.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Berndnaut Smilde, Nuvola in una stanza

mercoledì 29 gennaio 2020

UN GIRO DI GIOSTRA

E' solo un giro di giostra,
lungo quel tanto che
il giostraio ha deciso,
immenso quel tanto
che chi sale lo ha vissuto,
è solo un giro di giostra
bello quel tanto
che la fortuna ha voluto,
intenso quel tanto
che sei riuscito ad apprezzarlo
senza farti girare la testa.
E' solo un giro di giostra
e non puoi farne un'altro.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web:

martedì 28 gennaio 2020

SILENZIO

Vocaboli stranieri,
frasi incompiute,
brividi di parole,
attimi sconosciuti,
sei tu silenzio
questo rumore immane,
sei tu quello che mi rimane
e innalzi il mio tormento,
sei tu che ora e sempre sento.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

lunedì 27 gennaio 2020

GOCCIA DI CUORE (Giornata della memoria)

C'è rimasto un alone
di un rosso sbiadito,
sul morbido letto
imbiancato di neve,
è come un messaggio
un ricordo impellente,
la cicatrice di un cuore piangente
di un evento che scuote la vita,
e la storia dimentica ancora
nonostante la "falsa" memoria.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

venerdì 24 gennaio 2020

UN VIAGGIO DEL CUORE

Ho lasciato un ricordo svanire
come ombra furtiva su un vagone
che porta chissà dove che
io non possa sapere,
ho lasciato quell'abbraccio
furtivo solo per salutare
come stranieri che lasciano le rive
lanciando un bacio alle onde.
Ho lasciato un'ombra
nel vagare di un treno
solo perchè il ricordo la possa portare
lungo un viaggio che non
ha più parole,
e non trovi mai
nel suo lungo peregrinare
un binario che non porta
più a niente,
un binario morto nel sole.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 22 gennaio 2020

FRAGILE AMORE

Ed è un fragile amore
come una foglia
che traspare la forma
e svanisce il colore,
ed è un fragile cuore
come boccio di rosa
che vuole sbocciare,
ed è un fragile sentimento
come stelo di un papavero
che risente del suo peso,
ed è un fragile pensiero
come un petalo al vento
che non vuole cadere.
Ed è un fragile amore
per sempre.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web:Jiang Caiping (b.1934) - “Screening Moon”

lunedì 20 gennaio 2020

HO QUASI TERRORE

Ho quasi terrore
di un mare calmo,
oscuro, senza muovere
di un'onda,
al limite, sfrigolare,
perchè la calma,
il torpore di un silenzio
troppo lento e troppo fermo,
agita come un vulcano
quello che possiede dentro,
dopo il mare diventa davvero mosso,
agitato,
bufera immensa,
e ho quasi terrore
del pensarlo dopo,
il silenzio che desta.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Keith Aggett

domenica 19 gennaio 2020

ROSSO COLORE

La speranza è ferma
in un colore,
se nel suo grigio
intorno
appare.
E allora forse
sarà l'amore
a vincere i
colori dell'inverno,
sempre
che non appassisca
al nascere di un
nuovo sole.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

sabato 18 gennaio 2020

NON PRETENDIAMO NIENTE

Non pretendiamo niente
da nessuno, spesso troppo
da noi stessi,
e non pretendiamo nemmeno
di essere comunque sottomessi,
dimenticati e oppressi,
è un mare l'amarezza
che ci conviene
quando credi che dietro
uno splendente sole
vi sia anche una mente
e soprattutto un cuore,
mentre improvvisamente
capisci che le nuvole
sono quelle che riempiono
quel cielo,
e allora non pretendiamo niente
ma affoghiamo sul serio.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: © víctor m. alonso

giovedì 16 gennaio 2020

ROSE ROSSE

Sale sul ciglio
di un fiume chiaro
il desiderio lasciato
naufragare,
sale come ghiaccio
sulle soglie
di un passato
e scivola come neve
disciolta al caldo
di un trascorso amore.
Vorrei fossero ancora
rose rosse e poche spine,
sul greto di ruscello
che scivola nel rigagnolo
solo perchè protetto
da un marciapiede saldo,
nuovo come un sole
caldo dell'estate.
E ti direi ancora t'amo
e non pensartelo dire.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 15 gennaio 2020

A FINE SCENA

Aspettate ancora un momento
non voglio uscire di scena,
così senza avere prima salutato,
perchè la vita si sa
è un gran teatro
e chi sa fare
pure riesce a recitare,
ma tanti e forse
ultimamente sono troppi
quelli che stanno a guardare,
ridere, piangere
e sempre a criticare.
Aspettate non chiudete
il sipario,
sulla scena c'è rimasto
un solo cafone,
che sarei io,
si cafone perchè
imperterrito continuo
a parlare d'amore
come un gran cretino,
e non mi rendo conto
che sulla platea,
per non parlare della galleria,
non c'è più nessuno ad
applaudire,
comunque io saluto ugualmente
e faccio anche l'inchino,
ma non me ne vado per sempre,
rimango ancora dietro
e aspetto in camerino.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

lunedì 13 gennaio 2020

SE TI SUSSURRASSI

Se ti sussurrassi
che non ti amo
tu non ci crederesti,
se te lo gridassi
forte
forse avresti un dubbio,
ma se ti sussurrassi
che ti amo
ci crederesti al solo
respirarti vicino.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

domenica 12 gennaio 2020

VIENI USCIAMO FUORI

Vieni usciamo fuori,
godiamo quel momento
che presto lasceremo,
vieni usciamo fuori
il sole ci sorprende
almeno in questo istante,
lascia la sedia vuota
e muoviti con me
c'è ancora tempo
per cedere nel passo,
vieni usciamo fuori
anima che mi appartiene,
e godiamoci della luce
non solo l'ombra che ci sopprime.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: @Ando Fuchs

venerdì 10 gennaio 2020

E' SEMPRE INVERNO

E' sul silenzio freddo
di un ramo spiccato al cielo,
il gelo dell'inverno
e del mio pensiero.
Osservano sul basso,
ghiacciato suolo smesso,
quanta distanza nuoce
tra un presente e un passo
e ancora tace,
nel freddo del silenzio,
l'anima dell'uomo
e il fiele della pianta.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: By Peter Cattrell

giovedì 9 gennaio 2020

L'AMICA STRANIERA

Non sono mai stato capace
di imparare a parlare
varie lingue,
ostico il tedesco,
veloce il francese,
l'inglese lo italianizzo,
però non è importante,
mia dolce amica straniera,
basta una frase
imparata a memoria
e quello che importa
e da tutti sarà compreso,
è il gesto, il valore,
quello di farlo con un fiore.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 8 gennaio 2020

IL GRANDE DITTATORE - CHARLIE CHAPLIN

Venti di guerra, di predominio, di ripicche tra statisti, ingiurie e altre ancora e senza entrare in merito per nessuno, ma l'esperienza, la storia, il passato, pure quello prossimo,non hanno ancora insegnato niente , anzi parrebbe che tutto quello che finora è accaduto negli ultimi cento anni, non sia mai esistito tanta è la rabbia e la volontà di conflitto e di sopprimere, di portare fede alla forte ambizione di potenza superiore.
Questa premessa per parlare, piano e delicatamente per portare rispetto, di un grande film, un film che soltanto un "piccolo" uomo ebbe il "coraggio" e la forza umana e intellettiva di produrre, costruire, interpretare, proprio nel periodo peggiore che poteva apparire, o migliore per assumere sempre più forte l'impatto della denuncia, del pericolo e della paura.
Charlie Chaplin, con "Il dittatore" ha portato nei secoli a venire la forte denuncia, in modo intelligentemente satirico, di una dittatura e di un personaggio, al tempo Hitler, che calza benissimo anche per altri e alti personaggi capi di stato dopo questo nazista. La figura del povero barbiere ebreo che si trova improvvisamente merce rara da bruciare e vendere per volontà di un suo "gemello" , Chaplin voleva gridare al mondo intero che costui era pericoloso, che acclamarlo avrebbe portato alla rovina, ma nessuno ascoltava, persino l'America stessa ne era entusiasta, e allora il povero barbiere diventa l'icona del sistema che lotta e si ribella ad un "pagliaccio" a cui è dato di "giocare" con il mondo, proprio come lo rappresenta, con un'acuta scena, il regista-attore, un mappamondo leggero con cui Hitler palleggia e balla in un fare divertito e sommessamente compiaciuto di avere proprio il mondo tutto tra le sue mani.
Scene di un'attualità impressionante e satira sono la miscela perfetta per questo meraviglioso film, la figura femminile si può osare dire che sia stata la migliore rappresentazione che il regista abbia potuto ottenere, la grandissima interpretazione di Paulette Goddard oggi avrebbe meritato un oscar assolutamente. Interessante la figura di Napaloni (Mussolini), spiccatamente recitata dal grande Jack Oakie e divertentissima la scena del fatidico lancio di torte, emblema di un film muto ormai alle soglie del declino, durante una discussione di politica estera tra questi due statisti.
Chaplin era ebreo, era nel film il povero barbiere, era nel film il buffone di Hitler e sinceramente tutte e due le parti avevano una sottile sfumatura di umanità perduta, il primo per volontà del secondo, il secondo per volontà degli eventi che se ne liberava gettandoli sul primo. Un film tutt'ora, anzi direi quasi attualissimo, che dovrebbe essere monito in questi giorni di discussioni che non portano a niente, anzi che navigano a gonfie vele verso un futuro che non ha futuro.
Chaplin forse aveva previsto anche questo nel suo Hitler interiore, nel suo barbiere, nel suo essere ebreo.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Locandina del film

SEI TU, QUI, DAVANTI

E' un raggio,
bianco, nitido, pulito
dall'aria che trafigge,
miraggio di un desiderio
che ancora geme
dentro le parole spente,
e lo stesso raggio
dona quel pizzico di calore
che sulla mente,
e di conseguenza al cuore,
ribolle uno sguardo.
Sei tu, qui, davanti,
ed io che nel vuoto guardo.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

lunedì 6 gennaio 2020

BUONA EPIFANIA

Non riesco a donarvi
la felicità totale,
ho mesti pensieri
e tristi sentori,
cercando di alleviare
l'ombra che sovrasta
vorrei che fosse vera
questa Epifania,
e l'oggetto o pensiero
o meglio sentimento
vorrei che fosse pace
in ogni momento,
e l'uomo ritrovasse
la sua vera via,
il solo e unico motivo
perchè oggi è in terra
e non solo per fare guerra.
Vi lascio con l'immagine
dal tema religioso
ma non è questa la vera importanza,
l'essenziale è che ognuno
possa trovarne la rilevanza
di uno scambio di doni
che siano pace, libertà e comprensioni.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Artemisia Gentileschi, Adorazione dei Magi

domenica 5 gennaio 2020

LA BEFANA NON VIENE

Ebbene quest'anno
la befana non viene
un accidente,
perchè mi avete
sempre beffeggiata
derisa e maltrattata,
soprattutto vi siete fatta beffa
della mia umile persona,
del mio corpo esile e secco
e del mio volto scarno e vecchio,
ebbene in questo lungo anno
mi sono data da fare,
proposta che dovevo cambiare
tanto che sono diventata
“bella” tonda e adiposa,
gioviale e fresca come una rosa
ma il mio corpo opulento
non regge più alla scopa
e non posso volare,
beh un cruccio ce l'ho nel cuore
che non vi possa meravigliare!
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Ekaterina Guseva

sabato 4 gennaio 2020

STELLA

Raccoglierò le stelle
che cadono dal cielo,
e vanno dentro il mare,
perchè tu possa averne
per un anno intero,
poi quando sarà trascorso,
ritornerò di nuovo
a farne grande incetta,
perchè non puoi restarne senza
sei la mia stella diletta.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: © richard b potter 2020

mercoledì 1 gennaio 2020

L'ANNO NUOVO

Eccoli, già sono pronti
i fatti ed i pensieri,
gli amori e pure i dolori,
le sottigliezze e le dicerie,
i bisogni d'affetto e
i battiti di un cuore,
eccoli, già sono pronti
negli atomi e nelle stelle,
nel circolo della vita
che ognuno ha diverso,
eppure è cambiato
un anno
e ce li ritroveremo addosso,
eccoli, sono nella nuova aria
come nuovi o antichi,
giovani o vecchi,
veri o irreali,
gli accadimenti e le parole
le frasi e i fatti
di un anno che è uguale
ma nell'animo è diverso
e sempre speciale.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Wassily Kandinsky - several circles, 1926

IL LIMITARE DEI PIOPPI

Vado camminando come un elefante poso le tracce ma infondono soltanto come un passerotto, e lascio nel cielo un alito leggero di profumo mis...