giovedì 31 agosto 2017

PULVISCOLI


Pulviscoli di rene fini
s'alzano ai primi venti forti
di un finire del sole caldo,
volano sulle spiagge,
liberi e incerti nell'aria
senza sapere dove cadranno,
volano come farfalle
spaventate su un prato,
cambiano direzioni indotte
dal vento che non ha ancora
il senso del mare,
e offuscano la vista
del sole e dell'estate
come nel cuore,
pulviscoli di ricordi,
frammenti caldi e dolci
di sere di stelle
e sale sulle pelle,
scivolano incerti
nella mente
e nell'anima pure.
Pulviscoli sono i pensieri
e i frammenti di sensazioni,
sono granelli di sabbia
a fare un cumulo di amore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Marcos Rivas

SETTEMBRE

E ritornano le onde nel mare,
e ritornano gli uccelli al sole,
e ritornano i profumi di uve
e ritornano le foglie a cadere,
e ritornano i sogni a svanire,
e ritornano i cuori a celare,
e ritornano i gialli a dorare
e ritornano i frutti a maturare,
e ritornano i venti a soffiare
e ritornano le spiagge a bagnare,
e ritornano gli amori a soffrire,
e ritornano i fiori di bacche a divenire,
e ritornano petali sulle strade,
e ritorna Settembre a ricordare
dell'estate la fine e
l'autunno portare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

lunedì 28 agosto 2017

PURE QUESTO E' AMORE

E ho preso tra le mani
un foglio e una penna,
ho posato sul bianco carta
il nero dell'inchiostro,
e con la mente
ho scritto di te
l'infinito desiderio.
Pure questo è amore!
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

IL CANTARE DEL SILENZIO

Raggi bianchi,
feritoie nelle fitti nebbie,
umido il provocare,
bagnato sulla pelle,
offuscato lo scorgere del sole,
lontano il confine
del vedere,
copre come velo di una sposa
sogno ancora da scoprire,
miraggio forse ancora lontano,
e rimane del rumore,
il silenzio il cantare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine by Khánh Hoàng Nguyễn

DELL'ESTATE IL CALORE

E' volata con i fumi della notte stellata,
quell'estate dai colori brillanti,
dalla sabbia rovente che freddava
dai passi bagnati di sale e spuma bianca,
mare dolce smuovere d'onde.
E' rimasta la cenere del falò nella notte di luna,
accesa e splendente sul confine del mare,
al suo sorgere timido nell'abbraccio
di un sogno e di un passaggio sui capelli
bagnati da un bagno furtivo,
rapiti dal desiderio.
E' rimasta indelebile dentro il cuore spento
di una notte perenne,
la tenerezza di una stretta di mano,
una stella marina, la conchiglia di un paguro,
un'alga che solletica il piede,
di quel bacio salato
e profumo di pelle di spigo
e mielata ginestra.
E' rimasta l'estate di sempre
che arde del falò il ricordo,
e del fumo che rilascia
i pensieri come cenere alzata,
il suo volto svanire nel tempo,
la sua voce il silenzio coprire,
il profumo rimane,
come stretto il calore
di quel fuoco d'amore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

sabato 26 agosto 2017

SUONERA' LA CAMPANA

Suonerà la campana della valle,
sarà in un giorno di sole acceso
verde la campagna
e d'azzurro il cielo,
nuvole si spargeranno
come petali sul velo,
e fiori ricadranno
sul passare del giorno,
suonerà la campana
infinitamente tutto il giorno,
e s'apriranno i sogni
sul sagrato in marmo,
voleranno colombe bianche
echeggiando un canto,
saranno riso e risa
gettati come incanto,
e vedrai del tempo
fermarsi come eterno.
Suonerà la campana
della valle intorno,
e non ci sarà silenzio,
mai, in quel giorno.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine © Ralf Thomas

E IL LACRIMARE E' DOLCE

E il lacrimare è dolce
sopra un petto forte,
potersi abbandonare,
sapienti di un amore
che stringe appresso il capo
con mani calde,
senza fare male,
e lasciarsi andare
per un rimpianto o un affronto
o soltanto ricordo acceso,
per un malessere comune
o un frainteso pensiero,
un litigio immane
senza alcun rilievo,
o soltanto per la felicità
di provare quel mistero
d'affettuoso porti
sul corpo,
come un bimbo
al seno.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

venerdì 25 agosto 2017

MILLEFIORI PENSIERI

Sono nei prati caldi,
sotto soli cocenti,
trine deposte 
come veli leggeri,
son millefoglie quei
fiori erti e bianchi,
il panorama
della seccata terra,
ergono dritto e sodo
lo stelo verso l'azzurro,
e s'aprono al raggio
in uno sfarzoso velo,
sono ricamati giochi di fiori
come pensieri chiari,
aprono alla luce
devotamente fiorendo,
e vivono della poca acqua
a fargli refrigerio.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 23 agosto 2017

SOFFICE EVANESCENZA

Soffice evanescenza
sale sulla pelle,
come neve bianca 
scende sulla valle,
copre come nebbia,
l'umidità nel cuore
sale e sprofonda pure la coscienza,
vibra dentro e piange mare
salare di coscienza e svuota la mente,
ode dei gabbiani il canto
e delle cicale in agosto cantare,
delle stelle accanto al sole
sa profetizzare, e mira dentro
il fiore come ape assorbe il nettare
dolce che rimane.
Soffice evanescenza assale come
brivido sulla pelle, e calore
avvampa sulla testa,
come un sole posato
sopra il mare calmo,
che improvvisamente posa
nel tramonto e cangia
l'onda in bianco in rosa accanto,
e scivola nel cielo,
colorando viola acceso o giallo,
decoro sullo sconfinato
desiderio, ardita voglia
immenso pensiero.
E' soffice l'evanescenza,
tutto ciò che hai bisogno
e che si chiama amore,
lasciando come trasparenza
sulla tua saliva.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

martedì 22 agosto 2017

CUORE DI ROSA

Basta un alito del tuo profumo
a far capire che sei una rosa,
basta la freschezza e delicatezza
dei tuoi petali,
a far capire della tua pelle,
basta l'immaginare la tua forma
a far desiderare il tuo corpo,
basta lo stelo in spine
a far capire la mia pena.
E bocciolo di rosa
tengo stretto,
come una mano posa
sopra un cuore aperto.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

L'IMMENSO

Se ogni goccia di sole
rendesse il fresco che nel cuore manca,
la luce che emana il suo raggiare
non basterebbe a sedare
la sete che nella terra manca,
se ogni goccia di chiarore
illuminasse gli animi viventi
non basterebbe il brillare
eterno di un giorno senza notte.
E dell'immenso ancora sento
il suo parlare espanso,
come dall'alta vetta provo
la vastità dell'immenso e infinto
ancora da scoprire.
E ancora vivo e speranza tengo
prendendomi del raggio il suo calore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine by vcg-tiankong #SocialFoto

domenica 20 agosto 2017

E PORTERO' NEL CUORE

E porterò nel cuore il petalo del fiore,
seccato sullo stelo
in un giorno d'inverno
anche se c'era il sole,
e porterò nel cuore il suo profumo lieve
svanito nelle nuvole
in un giorno di vento forte
anche se non muoveva foglia,
e porterò nel cuore il silenzio delle parole
dette come pietre
in un giorno di agosto
anche se c'era sabbia e mare,
e porterò nel cuore un ricordo vago,
misto di bene e male
di un trascorso estivo
anche se è svanito come neve al sole.
E porterò nel cuore,
un amore infinito.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine maiosha_mais

LO SVANIRE DEL SOGNO

E quando il sogno svanirà
nel risveglio,
non ci saranno stelle brillanti
e vie lattee a rinfrescare,
non appariranno i castelli
che fino ad allora
parevano esistere
sopra vette alte e dorate,
e non ci saranno
cavalieri erranti,
dame dai capelli argento,
e cavalli alati al seguito
per portarci su nelle nuvole
che ci aspettano
come lidi di mare aperto.
E quando il sogno
si frantumerà sul letto,
schegge invisibili sulle lenzuola,
non ci saranno rimpianti o
magre consolazioni,
non saranno ricordi veri
e non ci sarà nostalgia,
solo il senso
di un trascorso che
caldo ha portato dentro il cuore
e annaffiata la mente.
E quando il sogno svanirà nel giorno,
saremo ricchi e forti
per la realtà che ci gira intorno,
e sapremo con il sogno nella mente
sorvolare ogni nuvola grigia
che rapisce il nuovo sole,
e dominare dento il cuore
ogni sentimento angusto
e apprezzare tutto quanto
nel momento giusto.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

sabato 19 agosto 2017

UN CAFFE'

Il caffè dice renda nervosi,
che ecciti la sostanza
e renda frenetico il pensare
e l'agire, tale pure
da rendere vigore
e forza,
il caffè è finito e poso
la tazzina sul piattino
che l'aspetta,
ma non sento quello
spirito combattivo
che credevo di assorbire,
nel prodigarmi nel gustare
e nel digerire
quel caldo liquido nero,
nero nel colore
come l'animo che accosto
per poterlo digerire.
Non ricordo un caffè
così amaro come questo,
di zollette ne ho messe
tre, ma lo zucchero che
mi manca, non si vende
e non si compra,
nasce solamente
se si tiene compagnia.
Il caffè è un toccasana,
ma rimane una bevanda,
molto ambigua,
ti colora e cambia la tua vita,
solo se lo sai zuccherare al
momento giusto, o lo sai
assaporare anche amaro naturale,
ma per farlo non si deve
avere il fiele già sollecitato
e nell'occhio il sale
che nel caffè se poi scendesse,
come questa vita grama adesso,
fa vomitare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

venerdì 18 agosto 2017

TI PORTERO' LA LUNA

Ti porterò la luna,
con una barca nera,
attraverserò l'oceano
e non ci sarà burrasca
o vento di contrario,
te la cullerò nel viaggio
perchè possa arrivare intera,
con la sua luce bianca
come il latte nella sera.
Ti porterò la luna
come avevi richiesto,
sarò veloce nel remare,
e dai venti forti mi farò aiutare,
sarà sempre da divenire
luna piena, così
ti durerà più di una
notte sola.
Ti porterò la luna
sfidando tutte le stelle,
cadrò dalla nuvole
e l'onde salveranno
la mia pelle,
non dormire stanotte,
aspettami sicura,
appena il sole tramonta
sarò già vicino alla riva.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine by Leonid Tishkov

SARAI?

Sarai lo sfondo nero
o sarai il risalto del fiore,
dopo il finito sogno,
sarai soltanto un ricordo
o un rimpianto d'amore?
Sarà come sarà,
ma sarai sempre un segno
sul mio cuore vero.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

INCOMPIUTO


Incompiuti disegni sparsi
sopra fogli bianchi,
tracce di colore
e misurate linee
a farne di contorno
per un definito presunto segno,
incompiuti nel sentimento
e nell'amore, solo
il contorno del corpo e
colore appropriato
ci portiamo appresso,
ma dell'immenso
sentire di pace
non è ben definito,
l'artista è morto prematuramente
e del soggetto in carta
rimane lo svanito,
sappiamo della vita
il contenuto,
ma disconosciamo
l'essenza e neppure
ci impegniamo a terminare
il quadro.
Incompiuti disegni sparsi
sulla terra e spazzati
da un passare d'onda.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Etude pour Le radeau de la Méduse, Théodore Géricault.

ALLE CINQUE DELLA TARDE

Il toro è vivo, sulla prateria
non è il torero che lacrima
del sangue, non di sua mano
e spada sgorga sulla Rambla,
cola nel nulla e non trova l'applauso,
è la tarde ma non dentro l'arena,
fuori si voga lo spettacolo,
e Barcellona piange e lacrima
come del toro piange
la sua pena.
Vige il silenzio e affoga il mondo,
l'Europa muta e assorta
guarda e trema,
corrida avanza sulla scena
senza i protagonisti usuali
ma un'altra terrificante commedia.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Pablo Picasso - Guernica

giovedì 17 agosto 2017

PULVISCOLO D'AMORE

Sono dell'infinito
un pulviscolo di sabbia,
un granello di polvere,
un minuscolo insetto
che non sa volare,
sono l'immenso
del microscopico
pensare,
sono dell'infinito
il tuo grande amore,
e di quello sono gigante.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

COME VORREI PARLARTI

Come vorrei parlarti
francamente e senza
paramenti del morale
o sinuosi ripensamenti,
vorrei dirti tante cose
che magari sono restate
ferme nella mente e
nel cuore espressamente,
dirti che domani anche
se sarai ancora presente
in questo letto
non è detto che sia la
stessa passione a legarci
per un'ora,
ma soltanto un capriccio
di passione che ci lega,
e non quello che io voglio
di me stessa, e ritrovarti
solo per una semplice
divertita colorazione
ad un grigio sentimento.
Come vorrei dirti
quello che davvero sento
dentro, e essere per un momento
l'io che manco di sentire,
nel lasciarmi trasparire
come perla del silenzio
e fragile nel modellare,
nel concedere quel poco
che di me non è poi il tanto.
Come vorrei parlarti francamente,
senza palpiti nel cuore
e sorrisi nella mente,
senza sogni ad occhi aperti
e castelli di sabbiose murature,
ma saperti veramente
come un fiore che appassisce
lentamente al concedersi
del suo pieno sbocciare.
Come vorrei, ma
siedo e aspetto ancora
il niente, che
per me è il pieno
dell'incanto e mi rapisce,
come fossi il suo destino,
e del mio non importasse
assolutamente niente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

IL VENTO ACCAREZZA LA PELLE

Il vento accarezza la pelle,
soffice sorvola e dona la freschezza
che dentro manca,
come il sole dietro nuvole
passeggere e bianche
in una calda stagione
che del calore
è l'essenza.
E passa come un soffiare
sulla pelle la voglia
che posata nella sabbia,
rimane la saliva
e piano assorbe,
momento che ti manca
e ritorna indietro
come l'onda la mare.
Il vento accarezza la pelle
riversa verso il cielo
a rimirare il vero
e l'infinito sconosciuto,
come il sapore acre
nella bocca
che non pare possa mai finire,
e non sapere se
di quel colore possa
ritornare a illuminare
il cuore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

ATTIMO DORATO

Oro sembra quel luccicare
della sera il sole
sulla crosta di mare fermo,
sarà oro o almeno pare
quel chiarore che t'invade
il panorama e il cuore.
Con le mani strette
l'una all'altra, nel frusciare
della gonna come
l'onda fa sulla riva,
leggero e sensibile
ad ascoltare,
e del cuore solo
il colore appare
d'oro anche il sapore
del sale sulla pelle
che dorata d'esposizione
è venuta a colorare.
Un silenzio e un immenso
parlare dentro,
trapelare dalla brezza
e dello scintillare di
sapore sopra i corpi,
costumi tolti e voluttà
del niente,
saperti come sempre
e vederti diversamente,
apparire d'oro il sentore
dell'amore, e prezioso
è il momento
del calare del sole.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Photo by @xristos

mercoledì 16 agosto 2017

SUL LETTO DEL CUORE

Sul letto del risveglio,
caldo m'appare
un petalo fiore,
e nella notte sfiorito
sarà e rimasto
sul bianco cotone
come sul cuore.
Sul letto disfatto
ritengo del petalo
la rosa nel petto
calore di notte
tepore nella mente
nel giorno seguente,
amore del tempo
di notte ti sento
e di giorno
ti ansimo sempre.
Sul letto una rosa
ha posato il suo
profumo d'amore
e tiene nel tempo
il suo dolce sapore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

VIALE ALBERATO

E così ti ritrovi,
come niente,
su un viale alberato,
e domani pensi che
non sai se potrai tornare,
vivi ora e vivi adesso
e non te ne frega niente
se del viale oggi
noti il verde sulle foglie
e se domani non potrai
rivedere autunno,
intanto non sei solo
e cammini con il cane,
fedele tuo compagno
di sorte e d'amore,
con le mani dietro
strette l'una all'altra
a darti fede,
e non credi nel futuro
e non pensi del passato,
ascolti il passo sul selciato
disconnesso, di terreni scuri
smossi dalle erbe,
e pensi alle nebbie
che potrebbero velare
tutto questo, e godi perciò
del momento e
procedi.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Gigi Embrechts Photography

lunedì 14 agosto 2017

PENSAMI DI FERRAGOSTO

Pensami di ferragosto,
caldo sulle spiagge
e sentimento fresco
sopra un cuore,
che arde ancora
come il sole
che raggio posa
sulle onde del mare,
pensami di ferragosto
nel nascosto delle dune,
sulle sabbie all'imbrunire,
con le creste bianche
che sovrastano l'orizzonte,
e si abbandonano
sulle rive nel
fruscio di un rumore lieve,
pensami di ferragosto
come fossi li per sempre,
sulle gote rosse cielo
e su gli occhi verde mare,
sui tuoi baci di salato
sale assunto
e sulla pelle unta
della crema prendisole,
pensami di ferragosto
e scaldami nel cuore
come la conchiglia sola
che del sole attende l'asciugare
perchè possa rendere la vita
finalmente e non dovere
più lottare con i predoni
che nel mare sono padroni.
Pensami di ferragosto,
come mi hai saputo amare
e ti devo ancora io
ricordare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine by Pedro Gabriel

LACRIMA TI PREGO

Io ti chiedo e ancora prego
sul mio viso di restare
lacrima che scivola fugace,
del tuo donare calore
e salato assaporare
sulle labbra,
voglio ancora assaggiare
e farmene conforto,
non rimanere nel
silenzio assorto,
come un faro
sopra lo scoglio,
ad aspettare del mare
il mosso d'onde
se non proprio l'agitato
temporale.
Io ti chiedo e
grato te ne sono
se del bagnato varchi
sopra il volto
come un rigo di doccia
piena che dal cielo
scende pioggia,
perchè della solitudine
non desidero provare
come un gabbiano sopra
l'ardito scoglio
attende di cacciare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

UN RAGGIO DI LUCE

Raggio di luce s'intromette
furtivo e silente,
rapisce del vuoto e riempie,
non corre e non parla,
soltanto risplende,
e dona nel nulla
un gioco di ombre,
su scale contorte
usate e sconnesse,
in angusti antri
di mura dismesse,
su vani ormai vuoti,
su pensieri svaniti,
di amori sospesi
o menti distorte,
un raggio di luce
entra, e cambia la sorte.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

domenica 13 agosto 2017

SONO FIORI

Pistilli delicati
contornano del bulbo
fiore corolla,
petali sovrastano
e profumo inonda,
questa del fiore
è la conformazione
e della donna la sostanza,
sbocciano nel sole
della speranza celeste
e donano natura
nei prati dell'amore,
solo se coglierli
sappiamo fare,
anche recisi
donano passione,
ma possono appassire
come un niente
senza acqua alimentata
o lasciati strappati
sulle soglie o
sopra i cuori.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

OSSERVO IL MONDO

Osservo il mondo
dietro le persiane socchiuse,
come uno straniero
che guarda un nuovo posto,
estasiato e menzognero
del sorpreso intenso,
osservo e spesso penso
quanto ancora ci
sarebbe da lavorare
o forse tendere a mantenere
quello che è deteriorato
o forse reso tale
dall'umana gente.
Osservo il mondo
e non posso non piangere
per quello che è stato
perduto e lasciato
perdere nel nulla e dimenticato,
quello che ancora
brucia e arde sotto
del salato troppo posato
e del mare prosciugato
dalle onde del potere,
osservo e sento dentro
tanto sole ma non scalda,
questo brucia dal dolore
e consuma come acido
delle piogge odierne.
Osservo il mondo
dietro una persiana socchiusa,
la paura di spalancarla
mi sovrasta,
guardo e basta.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

STRADE BIANCHE

Sono deserte e infinite
le strade dei ricordi
e degli affanni,
sono arse sotto il sole,
bianche di sassi di fiume
residui di tracimazioni
o inondazioni.
Sono lunghe e senza fine
le strade dei passati
sogni e ambizioni,
dritte e interminabili,
movimentate da leggeri
colli o dossi,
vuote di vegetazione
e crude da camminare.
Sono solitarie e silenziose
le strade della vita e dell'amore,
cocenti e brulicanti
di macerie,
cocci e residui antichi,
polveri bianche
nebulose al vento
del loro rialzare,
e pulviscoli negli occhi
nel guardare.
Sono strade bianche
e non sanno perdonare
le fatiche e i sudori,
per attraversarle.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Road by JuanKar_M #SocialFoto

sabato 12 agosto 2017

S'ALZA UN DUBBIO

S'alza nel lontano mare
l'onda dalla corrente agitata,
s'alza e spruzza sulla riva
il suo nettare salato
come posare vento
sopra un prato
e vedere il grano che
s'inchina in un fluttuoso movimento.
S'alza nell'albeggiare
la luce all'orizzonte
e tutto appare in luce,
velo della notte
svanisce come nebbia
di rugiada sopra l'erba
e umido regala.
S'alza nella mente
un vago senso di pudore,
quello di aver osato
forse troppo o
forse troppo poco
da far capire il nostro
intimo calore,
sotto il corpo audace
e timidezza del pensare.
S'alza la corrente di
un temporale sulle
montagne viola,
e lascia ancora il dubbio
se verrà davvero pioggia
o soltanto un brontolare
del suo tuono il lampo accecante.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine by Sara Conlan

QUANDO TUTTO QUESTO

Quando le parole rimangono
ferme come petali di un fiore
nella corolla di un cuore,
quando il silenzio invade un amore
dietro il sorriso tenue
di labbra esposte al volto appresso,
quando stringere nelle dita
il sottile stelo di una margherita
e tastarne la tenerezza della sua
esistenza,
quando il soffio di un alito
gettato come un fiato di parole,
lambisce l'orecchio e
dentro entra come un masso,
quando l'averti nel pensiero
e sospirarti come vera,
saperti insieme e
crederti nel momento,
quando tutto questo avviene
è solo un attimo di
vero caldo al cuore
che si chiama inevitabilmente
amore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

giovedì 10 agosto 2017

TI AMO

Ti sussurro con un sottile
alito di fiato,
ti sussurro sulla bocca
che possa arrivare alla mente,
ti sussurro dentro gli occhi
per vedere il cuore,
ti sussurro con l'animo aperto
a scoprire l'amore,
ti sussurro piano
e non destare il sogno,
ti sussurro adesso
io che sono sveglio,
mentre tu fingi di dormire,
ti sussurro ti amo,
il resto va a finire.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

PIOVE E SONO GOCCE

Piove e sono gocce,
strane e vuote,
sulle spiagge calde,
piove e tenue scende
acqua, e gocciola
sulla pelle,
arsa di sale
e sole ormai svanito,
piove sulle onde,
e schizza mare,
sugli scogli
misti al miele
delle nuvole
sciolte.
Piove sul tramonto,
di una stella
che cede
al mondo il passo,
e volano
stelle vaganti
delle scie brillanti,
piove sui bagnanti
degli ultimi respiri,
temerari dei venti,
uguali destini.
Piove e sono gocce,
sparse e lontane,
piove sulle rive
bagnate dell'andare
d'onda il bagnare,
e ricordo lontano,
bagnato dal
sale liberato e
dall'umidità evaporata,
piove sulla gota
già bagnata.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

IL TUO NOME, STELLA

E' ancora ferma in cielo
la stella del sogno
e del mistero, 
è quella che cadente
parve e del velo
tolse con amore,
tenerezza timida
colse,
e della notte
cullò lo svegliare.
E' ancora ferma in cielo
e sempre appare,
in questa notte
di Lorenzo,
a ricordare e brillare,
sulle onde bianche
di questo distante mare,
distante come il sole
quando notte viene.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Photo by @xristos_x_paravalos

NOTTE DI SAN LORENZO

Sono la stella vagante
in un cielo dove le stelle
sono ferme,
sono la stella che viene
a salutare,
quello che non desta
del piacere un attimo,
sono la stella del rimpianto
quella che viene
a risvegliare il momento,
sono la stella del Santo Lorenzo,
arso nella notte
di un cielo abbandonato,
sono la stella del brutto ricordo
di un passato di guerre
e di una notte da dimenticare,
sono la stella che vuole
riportare quello
che non esiste più nella mente.
Sono la stella vagante,
in un cielo
dove le stelle stanno assolutamente ferme!
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 9 agosto 2017

E NON CERCARE

E non cercare nel mistero
dei miei occhi aperti,
quello che non voglio dire
o pensare,
eppure non appare quel
sottile tormento dentro,
devo pensarti diversamente
saperti da oggi non presente
come se vivere senza fiato
fosse facile e naturale,
devo lottare dentro
e farmi pure male,
ma apparire pacato
e normale sul volto
del vivere odierno.
E non cercare nel mio sguardo
la tristezza che non voglio
dimostrare, per apparire
un debole dell'amore,
perchè nessun uomo
si può permettere di urlare
al vento e al mare
il suo strazio gigante,
perchè di una rosa avuta
tra le mani,
non si deve soffrire dei
suoi petali il posare,
e rimanere con uno
stelo di spine
a ferire.
E non cercare il rimpianto
negli occhi
pieni di luce e sogni,
ma inondi di gocce
salate e calde
da non tracimare
per l'orgoglio o
per non cederne il sentimento,
e andare incontro al
nuovo vento
che potrebbe risvegliare.
Roberto Busembai (errebi)
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lunedì 7 agosto 2017

MERAVIGLIOSO

Lo conosci il peso
di una farfalla
sopra un fiore,
è leggero come una piuma in cielo,
e pesa sulla mente come
un caldo pensiero,
se conosci il caldo del sole
sull'infinito mondo,
senti del calore pure
il cuore nell'infinito
corpo naturale.
Se conosci l'evanescente
sogno che ti prende,
comprendi pure
il sale che ti scende
dagli occhi
e freme sulla pelle.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: burning wings - by GianniDelBianco

L'ISPETTORE NONOLOSO' VA IN VACANZA (Quarta parte)


Il signorino Paolo, ovvero Paolo Mariani di anni 32, nullafacente ma figlio del magnate dell'auto nella regione, Mariani Curati Livio e orfano di madre, mai conosciuta e mai saputa quale, bello, alto , attraente, socievole e molto distinto nel portamento e anche nel parlare, insomma un buon partito per essere accalappiati e farsi accalappiare.
L'ingegnere Carli Giovanni, divorziato di anni 50, ben portati, sportivo amante delle navi e di ogni sport aventi come primario elemento l'acqua, ottimo nuotatore e fisico imponente, notevole figura nell'ambito industriale di genere tecnologico riguardante appunto elementi per fuoribordo e natanti di notevole misura. Un uomo accattivante, d'elegante compagnia e sicurezza per la figura femminile, un partito da non sottovalutare e di fascino pure.
E questi sarebbero i signori di......?
Non male vero Angioletti....rispose Nonlosò dopo aver letto le caratteristiche al suo collega....
Non resta che sentire cosa dice la signora in proposito.....certo due galli di troppo in quel pollaio, che ne dite?
Ahahahah ispettore questa è proprio bella...due galli di troppo.
Bene Angioletti, me ne occupo io della signora, mentre i maschietti ve li lascio ben volentieri, ma mi raccomando stiamo sul molto evasivo in proposito, domande del tipo....conoscevate il morto? Quale tipo di rapporto vi legava con lui? Insomma non facciamo per ora trapelare più di quello che già trapela nel pettegolezzo....dobbiamo portarli da soli a farcene sapere....io altrettanto agirò con la Santoro....con molta molta evasione.....

Il mare era un olio tanto era calmo, un lieve soffio di vento pareva donare refrigerio all'impossibile caldo che questo agosto emanava, ma come ho detto, pareva, perchè anche il suo soffiare era un fon a cielo aperto, a suo figlio pensava fortunatamente la signora Mara, una anziana donna dell'albergo che se era fatta cura come fosse suo figlio, un figlio che lei da tanto tempo aveva perso in una giornata di sole, ucciso da un malore improvviso sulla riva di quel mare che sembrava non facesse mai tanto male, tanto adesso come allora, appariva così calmo, e Nonlosò in questo sudare d'aria afosa e appiccicosa si avviava stanco verso la villa dei Santoro, posta al precipitare del mare, affacciata al vasto panorama d'acqua e cielo, come quasi si tuffasse da un momento all'altro e non ci si sarebbe sorpresi l'avessimo visto fare.
Il grande cancello in ferro battuto grigio argento imponeva il confine tra il mondo tutto uguale e il diverso eccezionale, un antico campanello tirante era la misura della differenza e la modernità nel citofono rendeva il plus-ultra.
Siiii? Gracidava una voce dall'acciaio graticolato
Ispettore Nonlosò, sono atteso da....
Le apro il cancello immediatamente......
Le ali ferrose si aprirono e fu come entrare in un paradiso fatto di antichi ulivi ai fianchi di un viale in ghiaia bianca, un passeggiare scandito dal rumore dei passi sui sassi, e poi svoltare verso destra e ritrovarsi un antico casolare ottimamente ristrutturato, avendo mantenuto il fascino del tempo e la struttura, con ingresso sovrastato da un porticato dove sopra poggiava una scalinata da ambedue parti fino a raggiungere un piano dove un'antico portone era leggermente aperto e una inserviente, che non era certo la signorina Martelli, lo stava attendendo.
Buongiorno ispettore, la signora a momenti è da lei,prego....e lo accompagnò nel farlo entrare verso un salone da dove ampie finestre si affacciavano completamente al mare.
Si accomodi, la signora sarà a momenti. E se ne andò lasciandolo solo in quella stanza di divani e un pianoforte a coda, nero e lucido, quasi volasse sopra le onde che ora parevano alzarsi in lontananza, se ne intravvedeva la schiuma bianca.
Buongiorno Ispettore, mi scusi se l'ho fatta attendere....ma sono giorni difficili capisce? Si affacciò sulla porta la signora Anna Maria Assunta in Santoro, come si presentò lei la prima volta in commissariato, in castigato vestito attillato nero da coprirle tutto il corpo ma non certo da non mettere in risalto la corporatura, anzi più maliarda che vedova, ma il passo e la parola cadenzate davano il segno del rispetto.
Buongiorno signora, anzi mi scusi ma capisce bene devo indagare e ogni minuto perso è come fosse un giorno buttato.......rispose l'ispettore che fu destato dall'incanto del panorama, ma non per questo amareggiato, visto che un altro panorama gli era parso improvvisamente.
Si accomodi, ho avvisato Mariangela, la cameriera, che ci porti un buon caffè per destarci....mi dica abbiamo buone notizie?
Grazie signora,...e Nonlosò si abbandonò, si proprio il termine esatto, si abbandonò su un divano morbido e fresco come fresco era il suo rivestimento, fiori di oleandri rosa su sfondo verde mare.
Purtroppo...continuò..siamo ancora in alto mare, ...e nel dirlo si rivolse con la mente a quello che ora aveva alle spalle, …..è per l'appunto che sono venuto da lei per conoscere un poco meglio la persona che era suo marito, la vostra vita privata,le vostre compagnie...e non mancava certo di un appunto di smaliziato accento nel dire questa ultima parola.....in poche parole come vivevate...prima..
Certo capisco.....e poi una pausa, calcolata sicuramente, a far capire del dolore nel soltanto ricordare, attrice nata, pensava l'ispettore,...che dirle, Antonio....ulteriore pausa, stavolta sottolineata con cura magistrale, un'alzare lo sguardo e volgerlo verso il mare che lei aveva di fronte......Antonio era sempre fuori casa, il lavoro gli prendeva l'anima...facevamo poca vita sociale...si non nego qualche intrattenimento o cene, ma solitamente colleghi di lavoro,...capisce come procedevano queste cose...amicizie forzate con le relative consorti....e poi...niente di particolare.....
Beh certamente una vita monotona che il ceto rappresentato deve sopportare....asserì Nonlosò
Giusto ispettore...fu quasi un sollievo il sentirsi compresa.....quasi un dovere.....ma del resto
se volevamo tutto questo....e fece con lo sguardo il giro della stanza a dimostrare lo sfarzo e la ricchezza....a qualcosa bisognava pur rinunciare.....
E amicizie diverse, intendo fuori dai colleghi e relative consorti?....Nonlosò puntualizzò con le stesse parole usate dalla signora, un piccolo sarcastico affronto.
Beh....e titubava o soprattutto pensava come includere i suoi “amici”, tanto prima o poi questa indagine li avrebbe fatti scoprire....(così sembrava pensasse la signora per l'ispettore)...in effetti ci sono due carissimi amici di famiglia, due distinti signori di cui io e Antonio, soprattutto Antonio....(ben marcato fu quel soprattutto), persone rispettabilissime e note, di assoluta e indubbia affidabilità...non credo nemmeno debba nominarle...le ho soltanto accennato la presenza....
Vede signora...interruppe l'Ispettore....purtroppo quando si deve indagare, non possiamo tralasciare niente, anche la cosa più insignificante diventa assolutamente importante, ora non voglio certo entrare più di tanto nella vostra, sua e del suo defunto marito, vita personale ma ogni riferimento che a lei pare marginale, per noi può essere di fondamentale importanza, perciò visto che ritiene di per se che queste persone siano di assoluta credibilità e affidabilità non vedo la problematica nel menzionarle e far così modo di lasciarle al di fuori di ogni sospetto e indagine ulteriore.....
Ha perfettamente ragion, che stupida che sono.....ma questa cosa ispettore mi sta davvero cambiando dentro....e un piccolo accenno di tosse e una furtiva lacrima, certamente sforzata, si affacciava al mesto volto assunto in proposito....mi scusi....e prese un fazzoletto di carta da un contenitore posto sopra il tavolo vicino al divano dove era seduta.....
Nel frattempo entrò la cameriera e ci servì il caffè in decorose tazzine di ceramica di Boemia, con dipinto un gioco di rose rosa in boccio e di doratura orlate, cucchiaini d'argento come pure la zuccheriera.
Uno è il signor Paolo Mariani, penso che il cognome basti a far capire di chi parlo,...l'ispettore fece cenno di si con il capo......è entrato in questa casa quasi come un figlio, mio marito lo stima.....ehm...pausa teatrale....lo stimava e ne era molto affezionato.....è un giovane ragazzo che non ha mai conosciuto sua madre e suo padre è un poco come lo era il mio, sempre indaffarato, perciò talvolta viene da noi per trovare un diversivo, per svagarsi.....
L'altro......altra pausa, (forse per misurare bene le parole).....l'ingegnere Giovanni Carli, divorziato da vari anni da una donna, mi aiuti a dirlo, di una cattiveria inimmaginabile, è entrato nelle simpatie di Antonio da parecchi anni, uno dei primi conosciuti nelle cene di cui accennavo prima, avevano gli stessi hobby, le barche, e con queste anno pure navigato insieme a volte, cose di due o tre giorni niente di più.....talvolta anche lui viene, siamo il loro conforto dopo il divorzio....ancora non si è rimesso, e sono due anni, e non vuole assolutamente saperne di relazionare con altre....almeno per il momento......pausa con alzata del capo e sguardo diretto all'Ispettore.....e questo è tutto.
Visto quanto è facile quando si usa la calma e la sincerità.....la ringrazio di questa sua disponibilità ma sono anche certo che ne capisce il motivo e....
Ma ora ispettore non è che questi signori vengano per un qualsiasi motivo disturbati per.....
Non si preoccupi, sappiamo come agire...discrezione e privacy naturalmente....certo li dovremo interpellare per avere ulteriori conferme e soprattutto il loro punto di vista sul suo defunto marito.....
Grazie Ispettore e.....ma stavolta la frase rimase sospesa perchè sulla porta un'altra voce si sovrappose e fece sì che lo sguardo della donna fosse di assoluta e disturbata sorpresa, come del resto la fu per Nonlosò, ma certamente per lui non certo disturbata anzi fu una sorpresa proficua....
Mary, amore mio, ma che disgrazia!
Era l'Ingegnere Carli.....quello bisognoso di conforto....al ritorno da un viaggio di lavoro e avendo saputo del fattaccio era subito accorso in ….dolce aiuto.
Roberto Busembai (errebi)
FINE QUARTA PARTE
Immagine Annaliese Philips on Unsplash

IL LIMITARE DEI PIOPPI

Vado camminando come un elefante poso le tracce ma infondono soltanto come un passerotto, e lascio nel cielo un alito leggero di profumo mis...