Io ti chiedo e ancora prego
sul mio viso di restare
lacrima che scivola fugace,
del tuo donare calore
e salato assaporare
sulle labbra,
voglio ancora assaggiare
e farmene conforto,
non rimanere nel
silenzio assorto,
come un faro
sopra lo scoglio,
ad aspettare del mare
il mosso d'onde
se non proprio l'agitato
temporale.
Io ti chiedo e
grato te ne sono
se del bagnato varchi
sopra il volto
come un rigo di doccia
piena che dal cielo
scende pioggia,
perchè della solitudine
non desidero provare
come un gabbiano sopra
l'ardito scoglio
attende di cacciare.
sul mio viso di restare
lacrima che scivola fugace,
del tuo donare calore
e salato assaporare
sulle labbra,
voglio ancora assaggiare
e farmene conforto,
non rimanere nel
silenzio assorto,
come un faro
sopra lo scoglio,
ad aspettare del mare
il mosso d'onde
se non proprio l'agitato
temporale.
Io ti chiedo e
grato te ne sono
se del bagnato varchi
sopra il volto
come un rigo di doccia
piena che dal cielo
scende pioggia,
perchè della solitudine
non desidero provare
come un gabbiano sopra
l'ardito scoglio
attende di cacciare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
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