lunedì 28 febbraio 2022

E' UNA PICCOLA GOCCIA DI SANGUE


E' una piccola goccia di sangue,

un lieve profumo di rosa appassita,

di freddo sapore di marmo,

e svelta si copre persino la faccia

per ritornare a giocare,

come se tutto non fosse successo

se tutto si dovesse rifare.

E' una piccola goccia di sangue

sul corpo del niente

coperta da un foglio di carta leggera

che pesa perchè moneta sonante,

così che la rosa svanisca il colore

e del marmo rimanga

il freddo sapore

che sa certamente di morte.

E' una piccola goccia di sangue

la memoria di sempre.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Renè Magritte - Mémoire

sabato 26 febbraio 2022

CARNEVALE


Mi sono perso

l'uscita dei primi carri

a sparare coriandoli

sulla povera gente,

che urla a ogni

caduta imminente

e pensare che

molti hanno

pure parenti ed amici

conoscenti,

mariti,

figli,

fratelli e sorelle

su quei carri a sparare.

E intanto si accumula

cenere

che anche sui corpi rimane

tanto sarà difficile

da spazzolare.

Io odio il carnevale

e a chi è fuori dal corso

e volesse entrare,

non portate coriandoli

perchè la festa

abbia presto a finire.


Roberto Busembai (errebi)


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giovedì 24 febbraio 2022

STANOTTE SI E' SPENTO IL CIELO


Stanotte si è spento il cielo,

pure le stelle si sono infreddolite,

la luna ha detto basta a questo sfacelo,

il sole è obbligato

ma già pensa a come ribellarsi,

ormai che senso ha

brillare, illuminare e scaldare

chi del tuo fare non apprezza niente

e di se, costoro, odiano la propria esistenza.

Che senso ha mantenere in vita

chi della vita ne fa gloria di morte!

Stanotte si è spento il cielo

e non ci saranno più albe diverse,

ma solo una tiepida luce

di sopravvivenza.


Roberto Busembai (errebi)


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mercoledì 23 febbraio 2022

VETRO INFRANTO


Ricomponete voi, uomini,

questo puzzle di vita,

questo vetro infranto,

questa coscienza distrutta,

questa spazzatura imputridita

questa ignobile speranza

questa assurda lotta

questa falsa fratellanza.

Ricomponetela voi,

se non ne avete ancora abbastanza,

questa storia dell'uomo

che non ha più essenza,

non ha più germoglio

non ha più pensiero

parola e morale,

non ha più parole,

quelle giuste,

da poter elargire.

Ricomponete voi

se siete in grado

ora che l'avete disintegrato

questo invisibile vetro

che si chiamava amore.


Roberto Busembai (errebi)


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martedì 22 febbraio 2022

CON INDIFFERENZA


Io non mi soffermo

alle congetture,

vedo quel che vedo

e scarto il sentimento,

perchè quello che mi regali,

quando io ti guardo,

non è proprio

da volersi bene,

mi apparecchi indifferente

tutto il mio passato,

quasi sperando ardentemente

in un mio rimpianto,

mi lasci senza fiato

sottolineando i miei difetti

senza considerare il numero delle rughe,

godendo, se ne provassi

un forte dolore.

Caro specchio mio

non gioco più alla più

bella del reame,

io sono quella che sono

e, spesso e volentieri,

ora mi voglio anche più bene,

sono trascorsi gli anni

tante primavere,

e ancora mi trucco

non tanto per piacere,

ma per vera vanità personale

e mi compiaccio pure.

Ora se permetti

ho ancora tanto d'amare.


Roberto Busembai (errebi)


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lunedì 21 febbraio 2022

CI SONO BARRIERE


Ci sono barriere

che non hanno catene

sbarre o reti

ma sono quelle che non vedi

quelle che non hanno ferri o muri

che chiudono più forte

e non lasciano nemmeno

la forza di combatterle,

ci sono barriere

che l'uomo ha posto per sempre

e superarle

sarebbe attraversare un fiume

senza sapere nuotare.

Amo la libertà

quella pura e quella vera

senza futili contrarietà

senza ostacoli invisibili

ma tangibili nel cuore

nella mente e nel corpo pure,

ci sono barriere

che trafiggono il cuore e la mente

e fanno molto più male

di spade e coltelli,

sono lingue affilate

di vetri taglienti.

Ci sono barriere

e chi le vede

davvero le prova e le sente

e i ciechi di sempre

ci sorridono pure.


Roberto Busembai (errebi)


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UN IMPROVVISO COLPO DI VENTO


“Nonna, nonna chi è questa?”

Fu la richiesta del mio nipotino, mentre sfogliava vecchie fotografie

“ Quella con il cappellino? Era una mia carissima amica:”

“ No nonna, questa....”

E mi avvicinò la foto perchè potessi ben vedere......

Anni '70

Padova

Facoltà di Psicologia

Dovevo sostenere un esame di “Evolutiva” ma il professore che doveva esaminarmi, la sera prima era stato “gambizzato” con due colpi di pistola da un gruppo estremista, e così mi ritrovai in quel corridoio della facoltà, con una copia di un volantino in cui si rivendicava il fatto da parte di un sovversivo movimento estremista, uno dei tanti che in quel periodo “detto di piombo” invadevano il mondo scolastico e non, io e la mia carissima amica Tosca, che anche lei avrebbe dovuto sostenere lo stesso esame.

Venivamo da un paesino del centro Toscana, non ci potevamo permettere di frequentare e alloggiare a Padova, io al tempo già lavoravo per sostenere un gramo bilancio familiare e usufruivo dei permessi retribuiti , le famose 150 ore, che lo Stato riconosceva al datore di lavoro per gli studenti, la mia amica invece per grossi problemi familiari era costretta a non allontanarsi più di tanto. Avevamo un tramite, una persona che ci informava e curava le problematiche di segreteria, un'amica di un'amica di Tosca, Anna, si chiamava, che abitava a Padova. Anna era una ragazza attiva e dinamica, era sostenitrice di un movimento studentesco e comunque ho sempre pensato che lo facesse più per amore che per pura convinzione, il suo compagno era un attivista di un partito politico e tutti e due erano davvero impegnati in tal senso, infatti questo volantino che ci trovavamo tra le mani ce lo aveva dato proprio lei.

“ E adesso che si fa?” mi chiese umile Tosca

“ Potremmo andare direttamente a Bologna!”

Bologna era la nostra meta d'uopo, il trade union tra la Toscana e il Veneto, perchè a Bologna abitava una anziana zia di Tosca e quando sapeva di noi che andavamo a Padova, felicemente ci ospitava per una notte. La zia Maria, un'anziana e vivace signora, lavorava come inserviente presso una nobile famiglia Bolognese e questo lavoro a mio parere lo faceva più per svagare la mente che per un fattore economico, aveva da pochi anni perduto il marito e il ritrovarsi sola era la cosa che la faceva soffrire di più, ecco perchè la permanenza di noi le recava davvero felicità immane. Persone in casa con cui confidarsi e parlare e per lo più giovani.

“ Si, hai ragione” mi rispose Tosca “ ma l'aria che si respira qui a Padova, credo che sia la stessa anche a Bologna. Poi la zia Maria non è a casa fino a sera e ci troveremo a giro per la città e penso che non ne valga la pena.”

Aveva ragione Tosca, l'aria che si respirava in queste città universitarie era davvero pericolosa e nervosa, c'era sempre una comizio, un corteo, una sommossa, una rivendicazione, uno sciopero e non mancavano purtroppo atti di vandalismo e di terrorismo, un lancio di bottiglia molotov o addirittura spari di pistole potevano essere all'ordine del giorno.

“ Sai cosa facciamo?!” furono le mie parole gettate con impeto e gioia “ Ci godiamo questo giorno e andiamo a Venezia, con il treno in meno di un'ora ci siamo!”

Si viveva un periodo particolare e pericoloso, ma l'incoscienza giovanile non ci faceva preoccupare più di tanto e improvvisamente, il professore “gambizzato”, i movimenti studenteschi, l'esame saltato erano problemi dimenticati.

Venezia quel giorno era un incanto, era una giornata plumbea, un febbraio comunque non molto freddo, e una vasta e densa coltre di nebbia aveva invaso la città lagunare, il fascino delle case che parevano esse isole in un fantastico mondo fiabesco, ponti che si intravedevano soltanto alla vicinanza di pochi passi, il tutto dava un incantevole senso di mistero da favola.

Appena scese dalla stazione ci incamminammo a braccetto, ridendo e chiacchierando del più e del meno, della nostra avventura odierna, di quel piccolo amore segreto che nessuno aveva mai svelato, nemmeno all'interessato, alle nostre aspirazioni, alle nostre preferenze su un vestito o un paio di scarpe che poi non ci potevamo neppure permettere di comprare, ma il pensarlo già ci faceva sentire “signore”.

Stavamo attraversando il Ponte degli Scalzi, il primo vicino alla stazione, quando distrattamente, presa dal parlare e ridere con Tosca, mi scontrai con un ragazzo appoggiato alla balaustra del ponte intento a fotografare.

“Scusi, ero davvero distratta, mi scusi”

“ Niente, signorina, non è successo niente”

“ Ci scusi di nuovo” e ci allontanammo, riprendendoci a braccetto e guardandoci dirette negli occhi, scambiandoci così silenziosamente un reciproco messaggio “ Però che bel ragazzo”....e attaccammo di nuovo a ridere.

Eravamo quasi alla base dell'altra parte del ponte quando ci sentimmo chiamare:

“ Signorine, signorine scusate?”

Era quel solito giovane fotografo

“Dice a noi?” chiese Tosca

“ Si si aspettate.” E si avvicinò a noi, poi rivolto verso di me:

“ Posso farle una foto?”

Provai un grosso imbarazzo e non mi venne che dire:

“ A me?”

“Si, ha un bellissimo volto, posso fotografarla?”

Guardai stupita Tosca e questa:

“ Ma si dai!” Mi prese per mano e mi accompagnò al centro del ponte e mi avvicinò alla balaustra rivolta al canale in direzione del centro città.

“Ha visto la sua amica ha capito subito!”

Lo scatto arrivò mentre un improvviso colpo di vento mi colpì sul viso.

Si chiamava Luigi quel giovane ragazzo ed è da cinque anni che un maledetto male me lo ha rapito per sempre.

“ Nonnaaaaa???” era il grido d'attenzione del mio nipote

“ Ah, si......quella era una giovane ragazza che aveva un sogno di vita, la stessa che ho vissuto io.”

“ Ma no, questa è brutta, te sei più bella nonna!” e scappò via rapito da una sigla musicale di un cartone animato in televisione.


Roberto Busembai (errebi)


Disegno Laura Lauri

venerdì 18 febbraio 2022

AMORE PERDENTE


Si tinge di un colore strano

questo giorno opaco

che ha lasciato il sole stanco

dietro un monte alto

e profondo come il mare,

si tinge pure il nostro incontro

di un grigio verso il pianto

il colore sparso di un momento,

di una sensazione,

di un sentimento.

Non sappiamo dirci addio

perchè sarebbe come morire,

solo un ciao imbarazzante

e la speranza

dentro ad un bicchiere

semi vuoto o semi pieno

seconda come gira il cuore.

Si tinge solamente,

questo amore perdente.


Roberto Busembai (errebi)


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martedì 15 febbraio 2022

PASSATA LA FESTA


Non sei cambiato niente,

la tua stupidità e ignoranza

aperta come sempre sulla strada,

sei l'essere più ignobile del mondo

colui che del patetico si colora il volto,

non sei cambiato niente

e pure continui imperterrito,

ma questa volta l'amore

te lo sei giocato,

tieniti pure la tua rosa rossa

donata per una festa che non ti appartiene,

la poso, qui, sulla sedia vuota

dove riposavo sempre,

così se ti senti stanco, vuoto e solo

ora sai dove poterti rilassare,

e mi raccomando

non ferirti con le spine di quel fiore,

io ho ben altre ferite da curare.


Roberto Busembai (errebi)


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domenica 13 febbraio 2022

COME PETALO AL FIORE


E se il sole si facesse bello per farsi notare da una luna splendente, se lei stessa si compiacesse delle sue attenzioni,

se il giorno baciasse sempre la notte e questa se ne vantasse con le amiche stelle, se......se ci fosse rimasto anche un solo granello di speranza per l'amore, sarebbe già abbastanza perchè possa ancora germogliare e diventare un albero secolare. E allora perchè non facciamo che quel granello siamo noi!.............

E passano i giorni

come semplici suoni usuali,

e volano alti

come gabbiani sul mare,

bisogna imparare

a conoscersi sempre

ad avere la voglia

di parlarsi a parole

di dirselo sempre

che cosa è l'amore,

è bello aspettare

che nasca la vita,

ma una stretta di mano,

un sorriso al tramonto

e un sogno lontano

ci terranno in unione

come un petalo al fiore.


Roberto Busembai (errebi)


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venerdì 11 febbraio 2022

OVUNQUE


Ovunque il vento

possa posarsi

ovunque un petalo

vada a cadere,

ovunque mi troverai.

Ovunque il tempo

sia passato,

ovunque il sorriso

sia sfiorato,

ovunque ti troverò.

E ci incontreremo

ovunque e sempre

anche non ci fosse vento,

il fiore sia passato,

il tempo finito

e il sorriso spento.


Roberto Busembai (errebi)


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mercoledì 9 febbraio 2022

IL MIO ROMANZO D'AMORE


Sono le rose

dai petali rossi e profumati,

il mio romanzo

adesso,

chè tante parole

non bastano a emulare.

E scriverò di nuovo amore,

con i petali del cuore.


Roberto Busembai (errebi)


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lunedì 7 febbraio 2022

ASSOLUTO SILENZIO


Avrei forse bisogno

di assoluto silenzio

per poter ritrovare

e ascoltare

quel battito forte

di un cuore sempre innamorato

che scivola come

miele sul pane

nel vederti passare,

parlare e ridere forte.

Avrei forse bisogno

di assoluto silenzio

per poter realizzare

questo desiderio che

mai placa il pensiero

e pure le parole

avendoti accanto

in ogni mio fare del giorno

e sperare della notte.

Avrei forse bisogno

di assoluto silenzio

per urlare il mio amore

che nonostante lo viva

e lo senta da te,

non è mai abbastanza

il parlare,

e ti vedo già adesso

e non riesco a frenare

il rumore.


Roberto Busembai (errebi)


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domenica 6 febbraio 2022

FELICITA' ft LUCIO DALLA


...se tutte le stelle del mondo

a un certo momento,

venissero giù....... (LUCIO DALLA)


Del mondo non resta

che l'umile foglia,

la radice di un sogno,

l'albero fiero,

il sole lassù,

della vita rimane

la speranza

di un verde sempre più blu

e l'alba arriverà

al tramonto sul mare.

E la felicità

sarà una stella marina

che nuota nel cielo

tra le stelle sue amiche

seppure diverse

ma non si noterà più.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Masao Yamamoto

sabato 5 febbraio 2022

CI RIESCI


Ci riesci a spazzare

la polvere di malsano

che annida

nel profondo,

conscio e inconscio

del tuo animo animale,

ci riesci a spolverare

dal marcio e maleodorante

che fomenta e fermenta

per assicurarti il male,

ci riesci a farti

un poco di bene,

come la pioggia dopo

troppo sole cocente.

Ci riesci, uomo,

a vivere normale,

lindo e brillante

da riconoscere ogni antro

e pensiero,

animo e colore

che ti sostiene.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web

venerdì 4 febbraio 2022

COME ALBERI


Ci si sente come alberi

vuoti e senza foglie

ci si sente spesso morti fuori

con un silenzio dentro,

e allora cosa fare

se le forze del pensiero

si sciolgono e si perdono

come neve al pallido sole.

Ci sono momenti che

nemmeno la vita

sa porre riparo alla situazione,

si posano piano quei ricordi

del tempo come ancore in porto

a tenere ferma la nave

per una tempesta che cresce pian piano

e investe anche la vita.

Ci si sente come alberi

nell'inverno di neve lontana

e vento che impera su ogni cosa

che porta a volare

nel turbine immenso

il sogno ormai perso,

o l'amore lontano,

un cuore spezzato

o soltanto un pensiero mai nato.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Fanny Jacquet

martedì 1 febbraio 2022

FEBBRAIO


Se dell'inverno

ancor non si conosce

quel brivido glaciale,

del vento il suo forte vociare

e della brina al suo

brillante albeggiare,

non disperiamo

Febbraio è arrivato

e porta tutto quello

che ancora non è stato.

E' il mese dell'apparenza,

pare che venga il sole

ma del caldo è senza,

pare che sia felice

ma ha la maschera addosso,

pare che allunghino le giornate

ma è sempre nuvoloso.

Febbraio è discolo per natura

e nel suo fare ci trova pure gusto,

è vero dura meno

degli altri mesi appresso,

ma diciamolo

Febbraio andrebbe soppresso.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web

IL LIMITARE DEI PIOPPI

Vado camminando come un elefante poso le tracce ma infondono soltanto come un passerotto, e lascio nel cielo un alito leggero di profumo mis...