mercoledì 28 febbraio 2018

BUONA NOTTE AMORE

Si prevede una forte nevicata,
la luna cheta dietro una nuvola velata,
le stelle migrano la luce oltre le colline
e sulle strade asciuga la nebbia che solleva,
lo so che farà freddo questa sera
la notte arriverà con gelo
e tutto si coprirà di bianco,
ma ti garantisco amore caro
che nell'averti accanto non temo
alcun freddo interno,
e anche te stanotte non sentirai
l'inverno,
perchè sempre ti terrò stretto
a me appresso
e non soltanto per fare del sesso.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

MARZO

Eccolo che arriva,
come di consueto,
con il panciotto addosso
e sotto la maglietta,
un cappello con il filo
per non perderlo per
l'improvvisarsi del vento,
una sciarpa in mano
e un sorriso pieno.
Ha grossi scarponi
per contrastare la neve,
ma tiene nelle tasche
un paio di zoccoli di legno
per l'improvviso sole.
Si muove con un mezzo
tra l'afibio e un aereoplano,
lui conosce le nuvole
e i giochi del cielo,
ma subisce del mare
e del terreno appieno.
Viene come di consueto,
dopo il corto mese,
di lui si sa poco o niente,
bisogna rispettarlo e
averne anche timore
perchè è molto labile
nel fare e nel disfare,
oggi si fa vedere bello
domani ti tempesta,
Marzo è un mese pazzo
ma non solo nella testa.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Affresco di una rappresentazione iconografica medievale del mese di Marzo presso il castello di Mesocco (Svizzera)

SONO SOLTANTO SOFFI DI VENTO FREDDO

Sono soltanto soffi di vento freddo,
parole di terre lontane,
fiati dispersi nell'aria del respiro,
i lievi spostamenti dell'animo
in combutta
con il cervello attivo,
mescolano nel vuoto un canto antico
e chiaro,
un'ode del passato angusto
contro un presente innato.
Sono tende smosse da una finestra aperta,
rivolta verso il mare e il sole che tramonta,
i pensieri acuti che anima riprende
coscienza non trasluce e la
verità dipende.
Se fosse tutto chiaro e trasparente,
del vento che trasmette
non si smuoverebbero certezze,
come contrariamente fanno
al pari delle canne
lungo un fiume calmo.
E nascono incertezze e pure le paure,
ignoranze vaganti e solitudini invadenti,
sono soltanto soffi di vento freddo,
ma arrecano tempeste.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

domenica 25 febbraio 2018

SE LO CHIAMASSI...

Se lo chiamassi per il vero nome,
sarebbe quasi come romperlo
come si rompe un uovo
nel nascere del pulcino,
se lo dicessi forte al tuo cuore
sarebbe come urlarlo a tutta la gente
e poi frantumarlo
come si frantuma un'onda
che sola raggiunge lo scoglio
sopra il mare ,
se lo pensassi dentro, nascosto
come si nasconde un oro
dentro un forziere,
sarebbe come non averlo affatto
e non poterlo far vedere,
insomma se lo elargissi
senza tante parole,
ma solo fatti e dimostrazioni
allora penso che non occorrerebbe
pronuniciarlo affatto
lo capirresti di certo....
Amore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine:
Still Life with Rose, Giovanni Boldini

COM'E' BELLO SFERRUZZARE

Mia nonna lo diceva che sferruzzare
era una missione,
ci vuole tanto tanto amore e un
poco di attenzione mista
alla fantasia
perchè il lavoro dia ottimo risultato,
che sia maglia, calza o maglione.
E io stasera ci ho provato,
tornando dalla scuola,
mi sono messa d'impegno
a contare i giri, le maglie
e rigirare i ferri con maestria,
ma vuoi l'indecisione,
vuoi la poca attinenza,
perdevo sempre i numeri
e i ferri mi cadevano,
rumoreggiando nella testa.
Come sarebbe bello
se potessi fargli un bel maglione,
tutto colori per scaldargli il cuore,
oppure delle calze per un inverno truce,
o guanti o cappello per ripararlo meglio,
tra poco è pure il suo compleanno,
e con il mio amato voglio fare figura,
ma......ma se continuo a pensarlo
mi sa che di questo sferruzzare non
resta che gomitolo sfatto a dismisura.
Mia nonna lo diceva che il lavoro ai ferri
vuole pazienza, amore e leggerezza,
e non la mente piena di sogni e d'innamoramenti,
lei quando sferruzzava,
era per i suoi figli o figlie,
e di loro l'innamoramento
era naturale e non opprimeva la mente.
Sarebbe bello poter farlo liberamente
questo intreccio di lane e ferri,
ma conto le maglie e conto pure i giorni
che ancora mi mancano per rivederlo,
sarebbe bello un maglione da regalare,
ma regalo al mio cuore solo il suo
pensiero eterno.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Strickendes Mädchen, 1888, Albert Anker

IN UN GIORNO QUALSIASI

Era di maggio
dal profumo di ciliegio sfiorito
sui verdi colli sparso,
o era agosto
dal frizzare al palato
di salsedine mare,
ma poteva anche
essere d'ottobre
sopra foglie cadute
e quelle rimaste
a combattere
di restare a guardare,
o di dicembre imbiancato
un solo colore
sul volto bagnato,
era comunque un giorno dei tanti
che ho chiuso col mondo
e mi sono perso del meglio
del cuore,
ho perduto
la voglia d'amare
e risorto tornavo
a viaggiare
con più rabbia nell'anima mesta,
e non c'era più festa.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Untitled by Aleksandra

sabato 24 febbraio 2018

VORREI SCRIVERE LA MIA STORIA

Vorrei scrivere la mia storia,
come fossi un personaggio importante,
oppure un qualche letterato,
o addirittura un papa o un re del passato,
vorrei scriverla per rendere conto
di quello che ho fatto, reso o pensato,
magari combattuto e anche deliberato,
se sono stato giusto o invece impertinente
magnanimo o incosciente,
oppure uno scapestrato come tanti regnanti
che pensano soltanto alla loro residenza reale
o al loro correre nel tempo per diventare.
Vorrei scrivere la mia storia,
ma sono una persona comune,
con i suoi alti e bassi, emozioni e sentimenti,
amori, lasciti o tradimenti,
dolori di salute o di abbandoni cari,
semplice vita di lavoro
fatica e rinuncie,
insomma ho capito la campana,
vorrei scrivere la mia storia
ma è tanto comune
che non la scriverò per niente.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine Herm of Hercules holding the skin of the Nemean lion, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Italy, 1981
Photographer: Luigi Ghirri

LO SO CHE FUORI PIOVE

Lo so che fuori piove,
lo sento dal rumore
che goccia batte 
sulla finestra chiusa,
lo sento dentro il cuore
che piange nel silenzio
come neve cadente,
lo sento perchè
il cielo lacrima incessantemente.
Lo so che fuori piove,
inverno non ha pace,
come l'anima sconvolta
rimescola la mente
lo sento perchè
il pensiero
duole completamente.
Lo so che fuori piove,
ritornerà primavera,
sarà diversa,
forse meno serena,
lo sento dal coraggio
e dalla speranza vaga,
come un raggio di sole
che squarcia
la nuvola tempesta,
e sera si fa luce
come fosse mattiniera.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Irina Joanne

PER SEMPRE

Non sarei qui a pensarti,
amarti, coccolarti,
sognarti e poi ricominciare,
come se lo stesso guardarti
non bastasse a
farmi di te invadere
per sempre.
Non sarei qui per niente
se non sapessi
di appartenerti
nell'infinito dei giorni
passati, presenti
e soprattutto
futuri,
anche se non sarò
materialmente presente.
Ti amo perchè
ti amerò per sempre.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

giovedì 22 febbraio 2018

NON ESISTE LIMITE

Non esiste limite
tra cielo e mare,
tra giorno e notte,
tra luna e sole,
tra me e te,
amore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 21 febbraio 2018

SONO I MAGLIONI DI LANA

Sono i maglioni di lana,
con quei colori vivaci,
trame baciate e aperte,
disegni vaghi a righe,
strisce o semplici
decori,
sono i maglioni di lana
a ricordarmi gli amori,
d'inverni sulla neve,
e caldi dentro i cuori,
amori dei momenti,
delle spensieratezze e
dei facili batticuori.
Sono i maglioni di lana
a darmi quel calore
anche solo vederli,
che intenerisce
e freme dentro il cuore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

domenica 18 febbraio 2018

COMMENTO ALL'IMMAGINE - LA CURIOSITA' SI E' FATTA DONNA

Certo era primavera,
per il sole che scaldava,
e sicuramente c'erano rose rosse
a fare da profumo in quella
chiara mattina dell'ottocento.
Passeggiavo da solo con un mio libro,
leggevo e camminavo e forse anche sognavo,
ma quello che vi racconto fu un fatto vero,
o almeno io credo tale,
tanto me lo vedo ancora innanzi
e me lo ricordo bene.
Costeggiavo un alto muro ,
recinzione di una possente villa antica,
oltre sapevo di principi e principesse,
forse conti o duchesse,
insomma qualcuno di reale,
quando ad un punto
due giovani donzelle
tentavano di scrutare,
con una scala appoggiata
per arrivare alla fine
del muro che ho suddetto.
Erano belle e anche ben vestite,
ma non s'accorsero di me,
anzi da tanto che erano prese
e divertite, parlavano
anche forte e ebbi,
mio malgrado,
sentore delle loro dicerie.
Vorrei vederlo, quanto è davvero bello!
E io vorrei rimirarlo con quel suo portamento.
Ora mi espongo un poco così audacemente,
ma non certo da farmi scorgere distrattamente...
Hei senti vorrei vedere anche io,
magari non c'è il tuo bello,
ma il principe mio agognato.....
Non essere invadente, tanto
da quel che vedo ci sono
solo signorine che colgono le rose,
quelle sono proprio inopportune..
Non è vero, me lo stai inventando
per non farmi salire,
immagino che stiano ad un tavolo
sorseggiando the,
e dal caldo hanno pure
la camicia aperta....
Ma stai vagheggiando, ti assicuro,
oltre questo muro non ci sono loro,
scorgo due bambini
che si tengono per mano,
o almeno in questo momento...credo.....
E allora perchè desisti dal venirne via,
dai fammi salire, muoio di bramosia...
Lasciami stare scendi che si cade....
No, voglio salire anche io...
No aspetta....
E nel trambusto del loro litigare,
rotolarono a terra con la scala
appresso.
Feci finta di non avere visto,
e ridendo sotto i baffi,
noncurante,
me ne venni via pensando
certamente.
E come non si può
dire che la curiosità
si sia fatta donna!
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Eugene von Blaas (1843-1932)
“Curiosity”

sabato 17 febbraio 2018

SENTO MIAGOLARE

Sento miagolare
nei vicoli e sopra i tetti,
sono gatti certi
che parlano alle stelle,
saranno notti bianche
passate per amore
i canti dei felini
nelle animose sere.
saranno notti bianche
dentro i profumati letti,
trascorse per allietare
dolci conforti.
Sento miagolare
dei gatti alla luna
sarà certo fortuna
a dare i suoi frutti.
Roberto Busembai (errebi)
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SIAMO LA FOGLIA E IL VENTO

Siamo la foglia e il vento,
e viviamo univoci, insoliti, sempre accanto,
non temiamo cambiamenti
e godiamo degli spostamenti,
siamo la foglia e il vento
che giocano nel tempo.
Tu esile e colorata,
multipla e spensierata,
io impetuoso e leggero
ardito e a volte austero,
siamo tu la foglia
che si lascia trasportare,
io il vento
che ti lascio cullare.
Siamo la foglia e il vento
che non si cura di nessuno,
siamo il dispetto di ognuno
e l'invidia dei cento,
siamo tu la foglia
e io il vento.

Roberto Busembai (errebi)
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venerdì 16 febbraio 2018

SAPRO' DI AMARTI

Saprò di amarti
quando sarai lontana,
saprò di perderti
nell'essermi vicina,
saprò di morire,
nel silenzio delle notti.
Saprò di non ricominciare
allo svegliarmi dell'uguale sorte,
e saprò dimenticare
solo alla morte.
Roberto Busembai (errebi)
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PIOVE

Una musica country culla
questa sera,
fatta di pioggia lieve 
scivolosa sopra il vetro liscio
di una stanza scura,
suona una chitarra e
la voce è chiara
lenta e melodiosa,
pare lasci traccia
del mio stesso pensare,
lento e melodioso
quasi come un mare calmo
letto di un oceano immenso.
Scende ancora la pioggia
e sciovola sul vetro,
si schiara di luce indotta
la stanza del pensiero,
e notte fuori avanza,
sui tetti in coccio rosa
giochi di luce strana,
raggi all'orizzonte.
E la passione calma
sulle scivolose gocce,
fradicia sulla schiena
e bagna dentro il cuore,
quasi fosse panna,
solo per il candore.
Roberto Busembai (errebi)
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giovedì 15 febbraio 2018

IL MUOVERE DELLE FOGLIE

E se di te
il muover delle foglie
mi parrà invero,
sarà davvero giunta l'ora
del mio disgelo,
diverrò acqua sporca
sulla terra smossa,
e vorrò perdere
nella polvere le ossa,
perchè di te non avrò
più senso di respiro,
sarà l'autunno
delle foglie,
a ricordare il futuro.
Roberto Busembai (errebi)
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SARA' DEL DITO

Sarà sempre quel dito,
che da bambino indicavo il mondo,
che sullo scritto navigavo spesso
alla deriva perso,
sarà lo stesso che mi porterà
sempre lontano nella mente,
anche se il ricordo si volatizzerà
come nebbia chiara
la stessa che per vedere
affiora nell'occhio stanco,
sarà quel dito che
mi guiderà ancora
nel proseguire della vita
la conoscenza e
la sapienza mai abbastanza.
Come di esso mi sentirò
fraganza della vita,
sarà lo stesso dito
a darmi del sapere
sempre e unica viva speranza.
Roberto Busembai (errebi)
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domenica 11 febbraio 2018

COME ARDE QUESTO CUORE

Come arde dentro questo cuore pazzo,
sogna anche nel desto e freme
ad ogni passo,
se soltanto sapessi intendere
del mio parlare dentro
chiederesti silenzio
dall'incessante vociare,
come ardono e bruciano
le sere a te lontane,
i vaghi miraggi del tuo volto
impresso dentro l'occhio,
non voglia la mia mente
coprire come nebbia,
la visione speciale che mi assale sempre.
Come arde dentro questo cuore pazzo,
d'amore incessante.
Roberto Busembai (errebi)
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NEVE A PARIGI

E' chiaro che la neve
non cade qui soltanto,
ma in tutti i miei anni,
vissuti e ormai presenti,
non ho mai pianto tanto
dalla felicità di dentro,
nel veder Parigi,
sogno del mio incanto,
coperta da questo velo bianco,
a renderla misteriosa.
Incanto nell'incanto
di una città che porto,
come una compagna, accanto,
nel mio lento trasporto,
che bianco ho sulla testa,
come sul prato
de Champ des Mars,
velato.
Roberto Busembai (errebi)
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sabato 10 febbraio 2018

UMORI IN PROVA

Ho attimi fugaci,
mi sorprendo da solo,
vago nel pensiero
e muto nell'umore,
la felicità è un bisogno
che allieva il dolore,
quando instabilità
professano come leggi sacre,
difficile tenere salde
anche le menti.
Mi guardo nello specchio
e vedo occhi assenti,
poi una luce invade
e mi sorprendo pure,
non vedo alternative
per me sono solo prove.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: The Surprise (detail) Claude Marie Dubufe

CARNEVALE DI RIONE

S'alza il frastuono
delle genti in festa,
Carnevale maschera
sulle strade impazza,
solo coriandoli
nevicano colorati,
non ho sogni sperati
da mettere in costume,
e ansie e vaghe congetture,
portano a mascherare
questa antica festa.
E s'alza nella sera
la voglia insperata e falsa
della maschera nera
sopra una faccia bianca.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine:The Wedding Dance in the open air, 1566, Pieter Bruegel the Elder

venerdì 9 febbraio 2018

DUBITO E PENSO

Dubito e spesso penso
quanto resta del
poco che ci siamo detti,
note sulle righe
per un concerto aperto,
poi pause sempre
più lunghe e
solfeggi vuoti,
quanto mimo
nelle mani e
nelle carezze
pur di arrivare sani.
Dubito e spesso penso
quanto mi manchi
del silenzio,
la nota principale
che fa del pentagramma
la base per suonare.
Sei stata un "sol" smezzato
quasi sottotono,
e ora io dirigo,
con le mani aperte
un piccolo vago suono,
schioccare delle dita
e applausi silenti.
Dubito e spesso penso
che non resterò comunque,
sempre solo.
Roberto Busembai (errebi)
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SARA' LA LUNA

Sarà la luna
a testimoniarmi la notte
perchè da sola
non conoscerei le stelle,
sarà con essa
che imparerò dei sogni
a farne misere certezze,
delle speranze
conoscerò le nuvole
sparse come nebbie.
Sarà la luna
a farmi compagnia
in questa solitudine
del giorno che va via.
Roberto Busembai (errebi)
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mercoledì 7 febbraio 2018

IO NON DISPERO

Non dispero per il mio mal vivere,
per il dolore,
per il male che devo soffrire,
ne per il distacco di un amore...
Io non dispero per il mio avvenire,
per il morire improvviso
di un parente o amico del cuore....
Io non dispero per me,
ma per tutta l'altra gente,
che del saper vivere
non conosce niente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Le désespoir by Jean-Joseph Perraud,1869. Musée d’Orsay, Paris.

VI PARLO DI UN AMORE

Vi parlo di un amore,
colto nella frenesia
di un chiaro momento,
l'arcobaleno giocava
con il sole e la pioggia
e rifletteva nel cuore
l' insieme dei suoi colori,
incandescente.
Nato come nasce
un lampo, improvvisamente
e a cielo quasi sereno,
che lascia sorpreso
nella luce e nel frangente,
soprendentemente.
Consumato come
neve al sole,
leggermente sciolto
e lasciato scorrere
come un fiume al mare,
lentissimamente.
Perso come un fuoco
spento dall'improvviso
piovere scrosciante,
un fuoco sempre alto
e ardente che ha ceduto
nel corpo ma non nella mente,
fragorosamente.
Vi parlo di un amore,
che non è più niente
e vive nonostante,
eternamente.
Roberto Busembai (errebi)
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domenica 4 febbraio 2018

CARNEVALE A VENEZIA

Fu come una manciata
di coriandoli nel cielo,
piovve improvvisamente
sulle maschere in volo,
San Marco piazza
rese il suo vuoto al mondo,
e come un fantasma
si perde nel castello,
io avevo perso te
e mi era rimasto solo l'ombrello.
Il movimento delle gondole
nere in mare
legate alle banchine,
non rispondevano
al mio fugace sbigottimento,
te ne eri andata come
un piccione in volo,
tra una maschera di Colombina
e una pioggia di burrascoso
momento.
Il carnevale a Venezia,
fu solo un ballo in maschera
sul ponte di Rialto,
tanto per fare scena
e gettare l'ombrello.

Roberto Busembai (errebi)
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sabato 3 febbraio 2018

COME FIOCCO DI NEVE

Scivola su di me,
come neve bianca,
umida il mio corpo
e bacia la mia faccia,
sei candida e leggera
come una piuma vera,
non voglio sciupare
del mio calore umano,
la freschezza unica
che sfiora la mia mano.
Sei neve a fiocchi,
sei materia vera,
sei anima pulita
di questa mia vita sola.
Roberto Busembai (errebi)
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SENTIMENTO DI LENIRE

E' rimasto un sogno perso,
sulle rive di un lago ameno,
uno sguardo da un terrazzo,
di una villa del passato,
solo arazzi e affreschi ai muri,
crepe grandi e forti scuri
nelle stanze ampie e vuote.
E' rimasto un senso amaro
tra le rughe e tra le voglie,
anche il sole raggia lontano,
scalda piano e bacia meno,
sono silenzi rotti da suoni
interiori e cupi,
è rimasto di quel lago,
solo l'acqua ferma e usa
per disperdere della veduta
il riflesso di un cielo aperto,
sopra colli e immensi ardire.
E' rimasto un leggero,
sensibile e sottile
sentimento di lenire.
Roberto Busembai (errebi)
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venerdì 2 febbraio 2018

ED E' ARRIVATA NOTTE

Ed è arrivata di nuovo notte,
come di nuovo ci riporterà il giorno,
e sempre intorno gireremo al mondo
con il trascorrere del tempo,
sarà la notte che cullerà i sogni
e il giorno che li distruggerà,
saranno speranze covate sopra i letti,
saranno combattute per averle
sotto i cieli tersi,
e luna e sole combutteranno
per una luce diversa,
mentre le stelle staranno
a brillare.
Ed è di nuovo notte ,
questa notte da sospirare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

DANZIAMO

Danziamo nelle nuvole,
come foglie al vento,
libiamo dei gabbiani
dell'ali il movimento,
e poi stringiamoci nelle onde
come umili galleggianti,
come sarebbe bello
essere stelle giganti,
marine del sapore
brillanti nel colore,
e splendere le notti
che luna non avviene.
Danziamo fino al limite
del nostro immenso bene.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Jack Vettriano - Dance me to the end of love

giovedì 1 febbraio 2018

INFINITO E IMMENSO AMORE

Infinito e immenso amore,
languida passione,
solare solitudine,
culla tra le onde
del tuo andare dovizioso,
sala le idee e i sogni
come a tenerli a bada,
e scaldami con le tue mareggiate
il mio irruento agire,
di te io sento il vivere
d'ogni poesia il cantare.
Infinito e immenso mare,
lasciami navigare,
relitto senza vela
e senza timone,
liberto come il pesce
solitario come un airone
e corro nei pensieri
come corre il sole.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

FEBBRAIO

S'alza presto già al mattino
sulle valli e sopra i monti,
spazza il vento sopra i mari
e accarezza forte i colli,
sbarazzino bagna i tetti
e col gelo ferma i rami,
poi ci spruzza un velo bianco
e del sole fa ritegno,
a dispetto poi ci ride
con la maschera e la trombetta,
balla, canta e si diverte
come un bimbo sulle giostre,
il trascorrere del tempo
è, per lui, più breve e intenso,
e non bada e non controlla
del suo fare ogni mossa.
Di Febbraio si conosce
solamente la fattura,
ma del volto non si preme
mai darcene ventura,
e fanciullo scorribanda
sopra boschi, mari e genti
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Pablo Picasso - Paolo vestito da Arlecchino

IL LIMITARE DEI PIOPPI

Vado camminando come un elefante poso le tracce ma infondono soltanto come un passerotto, e lascio nel cielo un alito leggero di profumo mis...