domenica 27 dicembre 2020

VORREI SOLTANTO SENTIRE ADESSO


Vorrei soltanto sentire adesso

la voce del silenzio cosa ha da dire

su questa pace delle festività

che non hanno avuto voce,

vorrei soltanto sentire adesso

la voce dell'amore cosa pensa

di questo Natale scemato nel sentimento

come neve al sole,

vorrei soltanto sentire adesso

cosa rimane di una pace

gelata al sorgere di un freddo

glaciale all'orizzonte.

Vorrei soltanto sentire adesso

un cumulo di neve nel

suo fragore di valanga piena

che sommerga il tutto

e imbianchi di fiocchi argentati

come un mondo incantato.

Vorrei soltanto sentire adesso

un tenue e soffice calore

che basti a sciogliere,

l'acqua che poi scorre

è sufficiente a farne un mare.


Roberto Busembai (errebi)


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giovedì 24 dicembre 2020

LASCIARSI ANDARE AL NATALE


Bisogna lasciarsi un poco

di spazio leggero dentro il cuore,

perchè la vita già ci ruba

pure il sentimento che nasce naturale,

bisogna che la mente spazi

nel fantasioso mondo irreale

per donarsi un attimo di pace

che serve per sognare.

Non dobbiamo avere vergogna o

senso di smarrimento,

se proviamo quel poco

che da bambini possedevamo dentro,

perchè la felicità della vita

sta proprio in questo attimo di sole,

puro come una Vergine che

adesso gode del parto avvenuto,

e bianco e innocente come la luce

che adesso illumina il Bambino.

Bisogna lasciarsi andare al Natale

come un capriccio umano,

quello di mangiare un dolce

anche quando non era consentito.


Roberto Busembai (errebi)


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martedì 22 dicembre 2020

IL FREDDO DELL'INVERNO


Il freddo dell'inverno

si è fatto padrone

di un corpo senza anima

e pure senza cuore,

è entrato con il vento

gelido e violento,

ha steso il suo velo trasparente

e tutto è imbiancato,

il freddo dell'inverno

ha steso il suo colore

sul corpo abbandonato

di un uomo sfiduciato

di avere perso un cuore.

Era un Natale di festa comune

o era una comune festa

di un Natale particolare,

o forse era particolare

quel sentimento vuoto

che l'inverno premeva

portandosi a ghiacciare.

Il freddo dell'inverno

ha creato questo Natale.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Photo by Karl Shakur

giovedì 17 dicembre 2020

E' L'ATTIMO


E' l'attimo che sfugge

navigando sulla riva

di un fiume calmo,

illuminato,

raggi di sole

attraverso foglie e rami

arditi al cielo.

E' l'attimo che riflette

sull'acque dolci

sapendo

di diventar salate,

prendersi la rivincita

con la forza,

onde sparse come

lacrime di un pensiero.

E' l'attimo che brucia il cuore.


Roberto Busembai (errebi)


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mercoledì 16 dicembre 2020

SIGNIFICA CHE E' AMORE


Quando il sorriso

è solo il contorno

di un sentimento

che irradia luce,

significa che oltre

c'è un immenso

che va oltre il profumo

di una rosa di maggio,

di un pulviscolo di

polvere di stelle,

di mille parole scritte,

significa che è amore.


Roberto Busembai (errebi)


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lunedì 14 dicembre 2020

STAREI ORE ED ORE


Starei ore ed ore a cercare nel silenzio

il più piccolo rumore,

perchè possa frantumare quel vuoto

che mi circonda nella mente,

vorrei sentire un soffio leggero di vento

uno stimolo nato da un canto lontano,

un motivo musicale pure stonato

a sollecitare la canzone che ho dimenticato,

starei ore ed ore a guardare il mare

nella piena convinzione

che un'onda mi potesse trasportare,

come la barca in quell'orizzonte

che non sa dove andare.

Sono semplici emozioni

languide sensazioni

quelle che trascino dentro

come forti mareggiate

o temporali di piogge e grandinate,

sono semplici ma profonde

come un abisso che

nella tregua pensa

una tempesta ancestrale,

e starei ore ed ore

a cercare davvero il silenzio

quello che non ha nemmeno un lieve

e soffice rumore.


Roberto Busembai (errebi)


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domenica 13 dicembre 2020

TI ASPETTO


Ti aspetto anche dovesse cadere il mondo

oltre il pensiero vago e il sole che mi gira intorno

ti aspetto pure se la pioggia inonda

e se la neve tutto incanta e sbianca,

ti aspetto con una tazza di caffè in mano

perchè al tuo arrivo possa risollevarti

dalla stanchezza dei tempi.

Ti aspetto anche dovesse tirare vento

che smuove le tende da dove

mi celo per non destare curiosità

o soltanto chiacchierare tra la gente,

invidiosa e gelosa di un presente,

ti aspetto e non sarà inutilmente

perchè so che arriverai ugualmente,

ti aspetto e non rammarico il niente

godo di questa lunga attesa

e prendo del momento quello che

non mi affatica e mi fa godere.


Roberto Busembai (errebi)


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mercoledì 9 dicembre 2020

VORREI TROVARE




Vorrei trovare nel passare

di certi momenti,

quei piccoli spiragli

che s'aprono anche

sui rami secchi

per far nascere

nuove gemme a sfiorire

nelle future primavere,

vorrei trovare nelle notti buie

anche un solo lampione

che sappia illuminare

la già troppo buia

vita tramandata.

Vorrei trovare un filo di speranza

tra le parole e grida

di un eco che trasuda

tra il vuoto e la montagna,

per ascoltare il cielo

e sentire il volo

di un'aquila reale

decisamente prostra

ai suoi piccoli nel nido.

Vorrei vedere nella foto

un albero di foglie

prospero verso l'estate

e non un ramo secco

che cede all'inverno

muto di silenzio

e come tutto, tace.


Roberto Busembai (errebi)


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domenica 6 dicembre 2020

VA DA SE


Va da se e sa camminare

come un provetto alpinista,

come un aviatore afferrato

e come un angelo sereno,

va da se il pensiero

e porta sempre il peso

di una porta aperta

sull'infinito

un cesto di cose e di parole

uno zaino sulle spalle

la coperta per riposare

ed un bastone

su cui sorreggersi

per non cadere.

Va da se oltre le nuvole

sottostanti,

oltre il limite del monte

sulla vetta ad ascoltare

che la muta riconoscenza

che colui che porta l'essenza

abbia a illuminare

nelle oscure notti

dove le stelle vengono a mancare

pure senza nuvole

a ricoprire.

Va da se e non si può fermare.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Ondřej Černín Photography

sabato 5 dicembre 2020

C'E' UN POSTO SU NEL CIELO


C'è un posto

su nel cielo

che nascosto tiene segreto

ogni piccola risorsa

che la gioia ha perduto

come un palloncino

distrattamente strappato il filo

o dell'aquilone

che il vento ci ha rapito,

in quel posto

c'è rimasto

quello che abbiamo perso

solo per naturalità cresciuta

per dimenticata solitudine

di una vita persa a correre

solo con le gambe

e dimenticando il cuore.

C'è un posto

su nel cielo

che deposita volutamente

tutto quello che

distrattamente abbiamo

dimenticato.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Photo by Kees Scherer

martedì 1 dicembre 2020

DICEMBRE (2020)


Porta dicembre

l'ultimo respiro

ad un foglia spenta

restia di cedere

al vento,

porta pure il silenzio

della neve che cade

fredda sulle cose

a spegnere il colore.

Porta dicembre

un antico amore,

vissuto prima della terra

e conosciuto

al contare degli anni,

porterebbe la serenità

e fuochi nei camini,

angoli di sorrisi

e feste per bambini,

ma questa è un'altra storia

morta come la foglia

sul limite di un ramo

ad aspettare la pioggia.


Roberto Busembai (errebi)


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lunedì 30 novembre 2020

SEDUTO SOPRA UNA PANCHINA


Seduto sopra una panchina,

con il sorriso spento

dagli anni e dagli umori,

vicino ad una pianta

spenta nei suoi colori,

ammiro divertito

un panorama scevro

di cose e di persone,

e penso a come inventare

un mio sfondo particolare,

diverso nella specie

e spettacolare.

Seduto sopra una panchina

attendo il terminare

di un tempo che scorre

lento se pensato spesso,

svelto se devo ricordare,

e guardo il panorama

che ho immaginato,

un mare calmo

senza nemmeno l'onde,

una barca a vela all'orizzonte

e io che ci soffio dentro

per farla navigare.

Seduto sopra una panchina

non mi resta che fantasticare.


Roberto Busembai (errebi)


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domenica 29 novembre 2020

GUARDAMI NEGLI OCCHI


Guardami negli occhi

perchè solo così

puoi leggermi nel cuore,

ferma quelle lacrime

calde come il sole,

non meriti la sofferenza

per un niente che ti opprime,

guardami negli occhi

io ti voglio bene,

e sai benissimo che non

sono solo parole,

è grande l'immenso

scambio di parole,

ma solo queste

possono tonificare

eternamente

il languido pensiero

oscuro che ti turba.

Spacca al triste pentimento

di un niente che ti ferisce,

guardami come sola tua sai fare

e leggi, leggi con il cuore,

più di come io non saprei

esprimere e dire.


Roberto Busembai (errebi)


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SOGNO?


Vagavo su strade ghiacciate,

neve gelata, leggera a ricoprire,

scorgevo sempre un

baratro tra le stelle,

la curva delle sorti

amare conclusioni,

e scivolavo sull'asfalto

come olio denso ad allargare,

e alle spalle il giorno

che davanti diventava notte

e soltanto pochi lampioni

a illuminare la luce.

Vagavo e non trovavo

quell'arcobaleno che mi avevano

promesso

splendere netto in cielo

come un arco teso

a lanciare la speranza

che solo lui possiede,

vagavo e mi tenevo stretto

con la paura forte di cadere,

ed ero certo

che del sogno non ne avevo la certezza,

un misto con il reale,

dove tenevo stretto il ricordo

e vagavo ancora nel freddo.


Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: By Conor Sheridan – Rainbow road

venerdì 27 novembre 2020

ATTRAVERSO


Attraverso

sento voci e vedo gente,

solo attraverso

posso ripensare

frugare nella mente,

attraverso un vetro

una fredda finestra

al gelo

di un inverno incipiente,

e sento le risa

e immagino gli abbracci,

baci sulle soglie

e mani strette a scambiare

saluti di partecipazione.

Attraverso

languida un cuore

e la mente soffre

del cielo ne assorbo un quarto

di vetro che mi compete

il resto un albero spoglio

di verde,

l'autunno è cambiato

e diventa un'altra stagione.

Attraverso una finestra

chiusa al rumore

penso la vita dentro.


Roberto Busembai (errebi)


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giovedì 26 novembre 2020

ERA UN VIAGGIO


Era un viaggio

che non aveva mai ritorno,

erano imprese di grandi

navigatori e mozzi sulle prue,

erano sogni spezzati

da foglie caduche

che insistevano

a frenare

il vascello

di cui ero ammiraglio,

era di carta colorata

sopra un ruscello.

Era un viaggio

che vorrei rifare,

magari seduto sopra il ponte

a prendere del sole

gli ultimi raggi

di un mare calmo

con l'orizzonte a colorare

di un tramonto

il mio vagare.


Roberto Busembai (errebii)


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mercoledì 25 novembre 2020

LO DICEVA SEMPRE MIA MADRE CHE ERA MEGLIO SE NASCEVA UOMO


25 NOVEMBRE


GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE



LO DICEVA SEMPRE MIA MADRE CHE ERA MEGLIO FOSSE NATA UOMO


(Concetto generale e classico di “vero” maschio)


Lo diceva sempre

mia madre che

era meglio fosse

nata uomo,

così avrebbe avuto

modo di comandare,

e io che l'ascoltavo

non capivo come

fosse netta quella differenza.

Ho fatto la mia vita

senza nessuna

preoccupazione in merito,

ho avuto donne a piacimento,

tante mi hanno servito

e poi le ho dimenticate,

non c'è motivo per ricordarsele

nel tempo,

ne troverò facilmente altre,

che poi tante sono anche scostanti

e bisogna, come cani,

domarle e farsi valere,

uno schiaffo non ha

mai fatto male a nessuno,

ne ho presi tanti da bambino.

Lo diceva sempre

mia madre che

era meglio fosse nata

uomo,

e forse adesso che ci penso

aveva ragione,

meno pensieri per la testa,

amori classici per divertimento

quel tanto che mi basta

per soddisfare la mia virile natura,

e poi figli e scuole,

cibarie e problemi casalinghi

da non doversene occupare.

Lo diceva sempre

mia madre

che era meglio fosse nata

uomo

e adesso ho capito

quanto poverina,

non avesse mai compreso

che la donna è nata

dopo Adamo

solo per un poco di compagnia.


Roberto Busembai (errebi)

Disegno ERREBI

IL LIMITARE DEI PIOPPI

Vado camminando come un elefante poso le tracce ma infondono soltanto come un passerotto, e lascio nel cielo un alito leggero di profumo mis...