mercoledì 31 ottobre 2018

NOVEMBRE

Sei arrivato portandoci del vento,
quello di tempesta e di tormento,
sei arrivato in velocità mostruosa
lasciando dietro ottobre disorientato,
sei arrivato e già sei il peso della gente
con i tuoi santi e morti da ricordare,
sei arrivato e già ti fai maledire
perchè non c'è di te un giorno di sereno,
di pace o di pensiero limpido da fare,
sei il mese dei frutti dall'ampio colore,
cachi, zucche e rossi melograni,
ma sei anche il mese dei torti
e dei malanni,
delle sciarpe e dei maglioni.
Sei arrivato e già speriamo
di te la presto dipartita
perchè speriamo in un diverso mese
fatto di luci e di canzoni
e di strette di cuori e di amori.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

FURETTO O FUMETTO


Stanotte mi sento 
un poco furetto
con queste zucche
accese e accecanti,
dolcetto o scherzetto,
streghe in volo con le scope,
coni di cappelli
e capelli irti,
stanotte mi sento anche
un poco fumetto
visto che nella mia città
ci sono proprio tutti
i cartoni e i disegni,
gli eroi e le eroine,
i miti di cartone
e quelli del virtuale.
Insomma stanotte
non dormirò male
anzi, non dormirò per niente
e allora
buonanotte gente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

STANZE VUOTE

Hanno portato via tutto
se ne sono andati in silenzio
come aquile in un giorno di vento,
non hanno lasciato
neppure un ricordo,
un messaggio, uno scritto
un saluto cordiale,
sono rimaste soltanto
le stanze in vuoto ancestrale.
E' rimasto un enorme gran vuoto
e solo ora ti accorgi
di quanto
quelle stanze fossero enormi,
spaziose quasi giganti,
hanno lasciato la luce filtrare,
quella che sempre hanno emanato,
ma rimane soltanto un alone
di freddo senso ghiacciato.
Hanno portato via tutto
e hanno lasciato un pugno nel cuore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine by Walter Mair

lunedì 29 ottobre 2018

FORSE UNA GALASSIA

Un fuoco ardente risplende
questa notte,
è dentro l'animo
e sovrasta il mondo,
mi sembra di bruciare
tanto è il rosso esterno,
ma non ci sarà la luna
e nemmeno le stelle
a farci compagnia,
siamo inondati nel piacere
teneramente abbracciati,
forse una galassia
ci terrà al riparo
da ogni sguardo curioso,
ma cosa c'è poi di più bello
in questo mondo rosso di veleno
avere un attimo tutto fuoco
d'amore e di pensiero.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

TANTO SOLE DENTRO

Coloriamo questo giorno scuro,
fatto di piogge e nuvole nel cielo,
un fastidioso vento e foglie come neve,
coloriamolo dal grigio che s'invade
e diamo un tono vivo al nostro umore spento,
non lasciamo che abbia il sopravvento
questo meteo invadente,
diamo luce e calore permanente
da far dispetto anche al Signore!
Piove e tira vento?
Non mi pareva abbiamo tanto sole dentro!
Roberto Busembai (errebi)
Immagini web

CON LA BICICLETTA

Vorrei saper ritrovare
di quel passato il sapore,
non pretendo di ritrovare
il vivere del tempo,
ma soltanto il colore
anche se ormai un grigio andato
che sfuma in nero perchè deteriorato,
vorrei ritrovare la vecchia strada
angusta e in salita,
piena di tranelli e buche in mancata vista,
ma con la forza di camminare
sapersi liberare dagli imprevisti,
vorrei il mezzo più semplice
per poter muoversi e respirare,
la bicicletta che giovane mi
fu regalata in premio,
solo perchè a scuola avevo
fatto il mio dovere.
Vorrei saper ritrovare
l'incanto di quel vivere nostrano
non pretendo la giovinezza
o di cambiare il mio passato quotidiano,
ma un attimo di quel gioire
libero da ogni sentire
anche se era pieno di incertezze
e difficoltà immane.
Vorrei saper ancora pedalare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Jean Marcos Photograph

domenica 28 ottobre 2018

SONO TORNATE LE STELLE

Sono tornate le stelle perse in cielo,
il sole le ha donate
posate dentro un velo
quello della notte che sovrasta
la luce calda della luna,
le stelle dice portano fortuna
a chi le sa ascoltare,
a chi a loro si affida per sognare,
e se fosse solo una diceria
lasciamo che sia invece fantasia,
culliamoci con il loro luccicare
e andiamo tutti a riposare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: photo by Robert Broos

UN MESSAGGIO

C'è una notizia importante
stamani sul quotidiano,
una notizia che ti lascerà
di stucco, diversa dal normale
un poco anche banale,
ma ricca di emozione
e di sentimento.
L'ho vista scritta in rosso
come i petali del cuore
e il profumo di una rosa,
sono lettere cubitali
quasi a prendere
una pagina intera,
non potevo passare indifferente
e non fartela vedere.
Sono sincero e non so mentire,
mi si leggerebbe in faccia
la falsa scusante,
ebbene quel messaggio
scritto su carta inchiostrata
l'ho fatto fare io
perchè tu rimanessi incantata,
niente di particolare o speciale,
solamente un messaggio ridondante
ma che mi preme farlo sapere al mondo,
ti amo, scritto in rosso come il torpore
che ancora mi nasce sopra il viso
per timidezza e tenerezza
che porto verso di te
con rispettoso dovere e sentimento.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web M.Almanayea

sabato 27 ottobre 2018

AUTUNNO

Di colpo appari la mattina
tra nebbie basse e umide velature,
posi nell'ombra di un malato sole
su foglie ardite nel loro cadere,
sembri un pittore con il pennello pronto
che mescolando nelle terre e nei
naturali colori,
tingi con cura e devozione
quello che ti riesce di toccare.
Sanno di bosco e muschio e
castagne in loco
i profumi che rilasci nel passare
e dove posi piede nascono funghi
e non c'è verde che possa colorare.
Di colpo appari e di colpo
lasci passare il freddo inverno
timido alle porte,
ma che si farà presto valere,
lanciandoti dietro
pennelli, terre e colori.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

NONNA LINA VI CONSIGLIA.......OLIVE IN SALAMOIA

IO LE PREPARO COSI'....

E' tempo di raccogliere le gustosissime olive, contorno, antipasto di molti piatti comuni e anche raffinati, olive nere, verdi, taggiasche ecc. amare (gustosissime in stufati di coniglio) o "dolcificate" che accompagnano bene antipasti o contorni con salumi e bolliti o che altro vi gusta.
Ebbene di queste meravigliose olive se le vogliamo apprezzare senza il loro primario sapore amarognolo, vanno un poco trattate e ora vi dico come lo faccio io. La mia ricetta non è assolutamente esclusiva, ci sono varie maniere di fare la "salamoia" (così si chiama il processo di togliere l'amarognolo naturale del frutto), ne esistono con tantissime varianti e ogni regione ha la sua particolarità, io vi indico la mia ereditata da generazioni con il passa parola, mia nonna le faceva così e mia madre pure....è molto semplice ma l'essenziale è attenersi ai tempi e alle dosi.
INGREDIENTI
OLIVE (comunemente taggiasche, o comunque verdi o nere appena colte) Il quantitativo è indifferente, nella ricetta quello che conta è il peso del sale che va aggiunto in proporzione alla misura d'acqua.
SALE
AROMI VARI ( Cannella, peperoncino, alloro, chiodi di garofano.......)
ACQUA
Prendete le vostre olive, se sono state raccolte da voi magari in una scampagnata, lavatele sotto acqua corrente e poi sceglietele con cura, eliminando quelle che hanno subito macchiatura o in principio di marcio, o picchiettate magari da una grandinata estiva. Una volta fatta questa accurata scelta si pongono in un grosso recipiente colmandole di acqua, posandovi sopra un qualcosa che le possa tenere ferme e sempre coperte del liquido.
Si chiude il contenitore e ogni giorno per ben 30 GIORNI
facciamo il cambio dell'acqua. Questo processo è quello che depura il frutto levandone il sapore verde e amaro.
Al 31esimo giorno si fa bollire dell'acqua con un giusto quantitativo di sale:
LA PROPORZIONE E'
1 Litro di acqua
100 gr. di sale
Perciò considerate voi l'acqua necessaria per ricoprire poi di nuovo le vostre olive che verranno riposte in vasetti più piccoli. Consideratene sempre un quantitativo in più, tuttalpiù se avanza la getterete.
Riempite non proprio fino al colmo, i vasetti con le olive alternando con una foglia di alloro, un poco di peperoncino e a scelta o un pizzico di cannella o due chiodi di garofano, poi colmate il tutto con l'acqua bollita ma mi raccomando che sia TIEPIDA.
Chiudete ermeticamente il tutto e riponete per un giorno a vasetto rovesciato, poi lo riponete nella giusta posizione e attendete circa un mese prima di consumare.
Vi garantisco che sono una vera gustosità.
(errebi)
Immagine ERREBI

STANOTTE, ATTENTI ALLE LANCETTE

E si ritorna al vecchio, ovvero al naturale, ovvero a quello che da sempRe incide sul nostro vivere normale,
in poche parole si ritorna a l'ora del sole, allo scorrere naturale delle ore e dei minuti, come se nell'ora legale le lancette avessero vita propria e indipendente. Non voglio aprire la diatriba di 'era meglio prima o meno male si ritorna al normale, ma non so e non lo voglio nemmeno sapere, in quale forma possa essere più conveniente per il consumo elettrico in se, non so fare calcoli e non saprei nemmeno da dove iniziare, posso soltanto dire con certezza che domani mattina sarà giorno come sempre e domani sera sarà notte uguale, ora più o ora meno si dovranno passare sempre le 24 ore giornaliere.
Questo fatto del cambio ora, mi presenta sempre nella fantasia, le buffe difficoltà che uno smemorato come me, potrebbe incontrare, del tipo ...svegliarsi di soprassalto e scoprire che è in forte ritardo per andare al lavoro, allora si susseguono quei disastri tipici mattinieri, il caffè versato, il cell dimenticato sul tavolo che ce ne rendiamo conto soltanto quando siamo sul pianerottolo esterno dopo aver fatto 10 rampe di scale perchè naturalmente quella mattina l'ascensore è guasto. Prendere al volo la corriera dopo un'estenuante corsa e appena hai un attimo di respiro ti guardi intorno e ti chiedi..."ma che giorno è oggi, non c'è nessuno" ma non dai peso più di tanto. Arrivi vicino all'ufficio e ti accorgi che sei in ritardo di ben due minuti, corri a più non posso e arrivato all'ingresso.....trovi chiuso. Allora e solo allora quantifichi e dici..."ma è domenica?". Solitamente ci vuole il giornalaio che nelle prossimità, già prepara i quotidiani freschi freschi per la vendita, che ti dice...."Buongiorno ragioniere, mattiniero stamani, voleva gustarsi l'ora naturale? Anche a me l'ora legale sta sullo stomaco sa!" ODDIO L'ORA LEGALE e realizzi che non avevi cambiato le lancette di nessun orologio.
E allora vi avviso se foste smemorati come me......STASERA SPOSTATE INDIETRO DI UN'ORA LE LANCETTE DEI VOSTRI OROLOGI......
Una cosa positiva....si dorme UN'ORA DI PIU'
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

venerdì 26 ottobre 2018

L'INTERVISTA A........GIACOMO LEOPARDI

Sinceramente sono alquanto emozionato e direi anche confuso e frastornato, ma avere al proprio cospetto il personaggio chiave della poesia Italiana per non dire Internazionale non è da tutti i giorni, infatti è qui con noi, per vostra richiesta, il grande e nobile poeta Giacomo Leopardi.
L - Essere lusingato direi poco, sapersi così riconosciuto direi immenso, ma sapersi di nuovo in questo mondo direi assolutamente unico e geniale, e me ne pavoneggio come essenziale.
Io - Grazie di essere presente...
L - Non v'è da ringraziare, quando la cultura eccede per poter anche un poco insegnare, è sempre bello eppure fantasticare, io ci sono e non ci sono in questo momento ma è come se ci fossi per davvero e non mi ritengo...
Io - La poesia è nella sua natura....
L - ....delle scienze, dello scrivere classico, dello studio in generale, e naturalmente non mi era difficile trovarne risposta subito e immediata, la biblioteca "giocattolo" che mi trovavo, ben costruita dal mio nobile padre, è stata certo fonte e base importante anche se nel poco tempo ha teso a lenire, se non nella mente ma nel corpo e anche molto velocemente.
Io - Ma non è certo stato il suo dolore a placare il senso poetico anzi....
L - Anzi.....direi per forza, ma non con rimpianto o con malinconia, non con rinnegata volontà, ci mancherebbe, non fraintenda, la conversione avvenne perchè troppo era quello che la mente digeriva e troppo era la gioventù che veniva "rinchiusa in quella nicchia" che erano la casa e la situazione di salute molto precaria e alquanto indesiderata nel suo manifestarsi esteriormente.....
Io - Nascono così le sue prime considerazioni sulla poesia, i pensieri sulla letteratura e sulla filosofia....
L - Raccolte nello Zibaldone che vide la sua pubblicazione già dopo molti anni la mia dipartita....ma nacquero anche gli Idilli dove la poesia vera, sentita e pura, fece la sua comparsa. Poi la prima fuga da Recanati, un paese che risentiva della pressione del Vaticano, del quale io ne soffrivo non solo le mura casalinghe, ma fu una profonda delusione e presto ne ritornai deluso e con una malattia a gli occhi che non mi permetteva neppure di leggere.
Io - Infatti c'è un piccolo periodo di crisi poetica e di ricerca alla prosa narrativa...
L - Operette morali, ma seppi ritornare con grandezza poetica, mi scuso il lodarmi ma non è da me così inteso, il mio è far comprendere dove bisogna cercare il poetico e l'eccelso....Il sabato del villaggio, la quiete dopo la tempesta....
Io - Silvia
L - Uno spettacolo di parole e di canto, una memoria viva, un ricordo profondo, un amore passato, sofferto come del resto avrebbe sofferto chiunque si fosse ritrovato suo malgrado a dover guardare attraverso un vetro offuscato, una fanciulla non comune che ogni giorno passava sfolgorando la sua bellezza giovanile e poi dopo tanto ansimarla saperla improvvisamente morta nel suo fiorire.
Io - La sua sofferenza non certo è sempre stata compresa.....
L - Diciamo che più delle volte è stata derisa, che crede non le sappia queste cose, ma ho sempre anche saputo che poi chi prima rideva poi si è ravveduto e compreso, se il mio carattere è stato chiuso, introverso e se vogliamo scostante non è dovuto alla mia indole ma a quella ipersensibilità che mi teneva lontano da tutto ciò che mi avrebbe potuto procurare dolore, e non sono mai stato pessimista come si è voluto far spesso credere, il mio scrivere, la mia poesia non è nata dal male, ma è stata un bene per debellare nel mio cuore e nella mia mente quel male.
Io - Poi l'incontro con Ranieri....
L - Una cara persona e un carissimo amico, che mi ha fatto conoscere Napoli dove ho finalmente realizzato un contratto per la pubblicazione delle mie opere e dove purtroppo ancora in giovane età ho trovato la morte.
Io - Potremmo nominare una quantità di sue opere e sarebbe indecoroso tralasciarne qualcuna, ma lo spazio e il tempo non ce lo permettono, ma se dovesse lasciarcene una come ricordo di questa insolita intervista cosa sceglierebbe....
L - Il passero solitario, come lui, io ho cantato in solitudine ma non come lui perchè la sua solitudine è naturale la mia fu soltanto una sorta di costrizione dolorosa, insomma un mio ritratto da giovane con una conclusione da "vecchio".
Io - Grazie ancora di questo notevole incontro
L - A sempre risentirci e rincontrarsi nel leggermi e nel ricordarmi.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: A. Ferrazzi - Giacomo Leopardi

giovedì 25 ottobre 2018

UNITI

Unico mistero avvolto
da un velo di tulle bianco
per trasparire la luce,
un unico pensiero
unito dal respiro
del silenzio,
unico cuore immenso
sul fronte di un mare aperto,
io e te nel tempo.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 24 ottobre 2018

LASCIATEMI UN PICCOLO SOGNO

Lasciatemi un piccolo sogno
almeno per poterci dentro volare,
lasciatemi che possa ancora 
avere un mero fine
per poter ancora vivere e camminare,
perchè tutto mi è stato
tolto quel giorno che
un qualcosa ha voluto rompermi
nella testa e nel corpo
come valanga mi ha coperto il male,
lasciatemi almeno il fiato
per poter respirare del vento
e del mare
perchè è quello che ora mi rimane
oltre a un grande amore
che non posso soddisfare.
Lasciatemi un piccolo sogno
quello di fantasticare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

martedì 23 ottobre 2018

E' NELL'IMMENSO E NEL PARTICOLARE

E' nell'immenso e nel particolare,
come se di una spiaggia si dimenticasse
il mare,
sono granelli di rena accumulati
posati dal vento e dalle intemperie,
brezze salate
e chimere di calde estati,
e sono nell'infinito pensare
come gocce cadute
da una conchiglia vuota,
residuo naturale.
Voci, richiami, suoni
spesso profumi,
chiarori oltre il limite di un sogno
baci salati su labbra screpolate,
antiche giornate,
foulards, borse e sandali nelle mani,
costumi a fiori
e gli stessi sopra i capelli,
sono minuscoli granelli
di rena e di pensieri,
mischiati dal vento e dalle intemperie.
E' nell'immenso e nel particolare,
questo mio eterno, per te, amore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: “North Sea II”

lunedì 22 ottobre 2018

LA PAURA DEL MOMENTO

La paura del momento
acceca ogni pensiero
e vaga come zanzara
in ogni minimo accenno,
quel destino che ignaro
ti colpisce
senza avvisare o meno
e ti rapisce.
La paura di rendere
sul selciato
tutta la tua possanza,
così come un biscotto
sbriciolato
si crolla dentro,
non nella tazza,
ma nel nulla e nell'incerto,
ccerto solo come arrivo.
La paura dell'improvviso fermarsi
è sempre dentro
nascosta e infima
come un tarlo,
sorridiamo e gioiamo in ogni momento,
che quello arriverà da solo
senza ritegno.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Peter Ravn (Danish, b. 1955), The Stop. 2018

domenica 21 ottobre 2018

ERA D'OTTOBRE

Era d'ottobre con le foglie gialle,
del suolo era il colore d'oro,
e anche il sole 
tramutava nel colore,
era d'autunno, e
in contrapposizione,
sorgeva, nel tramontare dell'anno,
il nostro amore.
Erano l'oro dei gialli intensi
lo sfondo di quell'alba nuova,
quasi a dare esempio
di un valore, il nostro, immenso.
Era d'ottobre e anche adesso,
e il giallo riposa sopra i corpi,
il tramontare del sole è alle porte
presto sarà l'inverno
ma non si perderà
nel vento
quel grande amore
che ancora tengo.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Beech Trees in Autumn, Kingston Lacy, 2015 by Andy Farrer

INTENSI ATTIMI

Sono volute ampie
sopra stanze chiuse,
come deserti vuoti
interrotti dalle dune,
cangiano nel presente
scartando del passato,
i ricordi persi
ma del profumo restati.
E sporcano le mani
di colorati pensieri,
azzurri intensi e gialli o rossi
o verdi di prati interi,
e dominano nella bianca naturalezza
scartando violentemente il nero
acceso nel profondo.
Sono attimi intensi
che invadono nel giorno.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: In Her Own World - Michal Lukasiewicz

sabato 20 ottobre 2018

IL GRIDO DI UNA FOGLIA

Il grido di una foglia
caduca dell'autunno
non è terrificante 
e neppure pauroso,
è un grido melodioso
che solo i pioppi e
platani conoscono,
è un dolce pianto armonioso
agile come il movimento
che librano nell'aria
poi cadendo.
Il grido di un foglia
lo sento e lo provo
in ogni autunno
sulla riva del fiume,
quando nevica giallo o marrone
dalle foglie morte
in quella stagione.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Errebi

venerdì 19 ottobre 2018

L'ISPIRAZIONE DI UN POETA

Nasce con naturale
disincanto,
nasce con il suono
e si tramuta in canto,
nasce musicale
e diventa parola
nasce dentro il cuore
e si invola.
Non ci sono motivi
o momenti,
attimi passati
o presenti,
voglie e passioni
innate,
sono solo molecole
infinitesimali,
liberano nell'aria
e nella mente
e cadono da una mano,
liberamente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: The Poet’s Inspiration, Nicolas Poussin

SUL LIMITE DI UN SOGNO

Sul limite di un sogno
ho lasciato il mare
quello agitato nel profondo
che lascia intendere
soltanto con le onde
il suo muovere della corrente,
e su quel limite mi sono affacciato
sperando che un giorno,
quando il sole è ancora
alto all'orizzonte,
un onda alta
e dalla schiuma bianca
mi lambisca
e mi bagni donandomi
la sua forza e
la volontà forte di spruzzare
E penso e ammiro
nessun vento m'infrangerà
sullo scoglio sempre presente,
spruzzi si involeranno
lasciando anche soltanto
una goccia di sale
misto al mare.
Dal limite di un sogno
mi sono tuffato per nuotare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine “The Rising Tide” by André Varela.

giovedì 18 ottobre 2018

SOLTANTO UN TRUCCO

E non c'è niente
che possa darmi tutto
quello che era presente,
e non riesco neppure
ad immaginare
quanto sentivo dentro,
riesco a malapena
a darmi un poco
di tono sul volto spento,
un trucco sommariamente
grossolano e forte,
per dimostrarmi
allo specchio,
del dolore che sento,
così potente
come questo eccipiente
rossetto sulla bocca,
ormai fredda come
l'occhio che
lacrima ha gelato.
E non c'è niente
che possa ricordarti
oltre un tormento.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Dark Photographs

L'INTERVISTA A.......SANDRA MONDAINI E RAIMONDO VIANELLO

Questa settimana la nostra intervista raddoppia, e non solo è difficoltosa per il numero, ma soprattutto per chi sono quei due personaggi...addirittura e sorprendentemente e graditissimi , Sandra Mondaini e Raimondo Vianello.
R (Raimondo) - Naturalmente il solito errore di presentazione, io dovevo essere citato per primo
S (Sandra) - Per quale motivo? Se si va per ordine alfabetico, caro mio, io sono M
R - Ma io sono più anziano! Rispetto!
Io - Buongiorno e accomodatevi prima ancora di iniziare con le vostre simpatiche battute.
S - Battute? Questa è stata la realtà, vivere con quello mica era facile......sempre serio, compito, e maleficamente comico e funereo...
R - E certo, in famiglia c'era già la svampita, la chiassosa, la ridanciana....una basta non crede?
Io - Io comunque sento ancora quel tanto amore che avete sempre dimostrato....
R - Amore? Sopportazione forse....
S - Da tanto che mi voleva bene, in un nostro anniversario di matrimonio, credo il quarantesimo, mi regalò una rosa, un pacchettino e sul biglietto "con simpatia".
Io - Ma parlatemi del vostro primo incontro....
R - Ah l'incontro , ma forse non c'è mai stato, o forse ....
S - Lo vuole sapere il nostro incontro?...Io ero allora fidanzata con un produttore, era una cosa seria....
R- Te seria?
S - Fammi parlare, altrimenti sbuffo.......lui invece "filava" con una ballerina...si figuri..
R - Si figuri cosa? Era una cosa seria.....
S - Chi seria?......recitavamo nella stessa compagnia del "Dove vai se il cavallo non ce l'hai" e una sera al ristorante con i colleghi, lui, mentre gustava una cotoletta, mi guarda e mi dice "Lo sai che mi sono innamorato di te!" e poi si rigira subito e chiacchiera del più e del meno con Bramieri. Ho sempre avuto il dubbio che dicesse alla cotoletta guardando l'allora "voluminoso" Gino.
R - Si in effetti mi è venuto male quel pensiero....
S - Tanto male che dopo due giorni senza che io sapessi niente avevi liquidato quella la....
R- Stella. Stella si chiamava, ma anche te senza che io lo sapessi ( perchè se l'avessi saputo non avrei forse liquidato nessuno) avevi rotto con il grande produttore pubblicitario.
S - E poi mi promettevi sempre di sposarmi e la sera progettavi una data e il giorno dopo la rimangiavi...
R - E corresti da mammà...
S - Ma almeno ebbi la data fissa, me la telefonasti....aveva paura di perdermi.
Io - Siete sempre stati sulla scena quello che poi eravate nella vita
S - Che vita...."che barba, che noia, che barba...
R - In effetti Sandra è sempre stata portatrice di movimento
S - E Raimondo di noia......
Io - Ma sinceramente.....tradimenti?
S - Magari...se lo sarebbe meritato quel guardone...
R - E chi volevi che ti guardasse se non io.....e poco comunque.
Io - Ho capito, lasciamo il personale e ritorniamo ai vostri famosi lavori, Sandra lei ha lavorato con Macario, soubrette e poi attrice, in televisione a Canzonissima con Paolo Poli....
S - Arabella la dispettosa bambina....che carina che ero e effettivamente Paolo talvolta rimaneva piuttosto intimorito di come lo assalivo
R - L'ho sempre avuto come esempio...mai assecondarti!
Io - Lei Raimondo con Ugo Tognazzi
R - Si, Uno due e tre, è stato un incontro casuale, lui era seduto su una panchina, sul palco, e aspettava un altro che non venne per malattia, io ero dietro le quinte per comparsa e mi "buttarono" sinceramente sulla panchina. Ugo mi guarda stupito,io lo fisso incredulo e il telone si apre.......ci fu una sonora risata e un grandissimo applauso, non avevamo detto ancora niente ma i nostri sguardi dimostrarono il nostro fortunato connubio.
Io - Ma comunque il nostro ricordo è nei lavori che avete prodotto insieme
S - Ma in effetti la nostra vita era lo spettacolo e spesso ci vedevamo sul palco invece che a casa......poi lui era sempre occupato, a leggere, telefonate, sport
R - Dovevo distrarmi da te!
S - Diciamo che pensavi a come disfarti di me.....
Io - Non sto a nominare i vari programmi Rai, ma poi la Fininvest dove siete ancora una mancanza con casa Vianello
R - Ma lo sa che quando Berlusconi ci fece l'alettante proposta di entrare nella Fininvest, io pensavo che non fosse poi tanto ricco come pensava di farmi credere, perchè gli volevo offrire, visto che era venuto a casa mia,un bicchiere di vino, e lui invece mi chiese se ci avevo un panino.
S - Sei un cretino. Non cambierà mai....
Io - Non voglio intaccare questa simpatica intervista, ma nonostante la vostra bella favola di vita e di lavoro, avete purtroppo avuto anche voi problematiche di vita non indifferenti che vi hanno sempre messo alla prova e delle quali comunque vi siete fatti promotori per la lotta ....
S - Rispondo io, che forse ne sono stata più intaccata, anche se Raimondo ha iniziato prima di me......ho imparato da lui e poi io stessa ho avuto conferma, che bisogna portare sempre il sorriso dentro e fuori se si vuole combattere e essere uniti e non nascondersi, la malattia non è un reato o una cosa oltraggiosa, è un effetto naturale che può colpire chiunque e quel chiunque siamo stati anche noi due.....Ho detto mi ha insegnato lui, perchè quando gli fu diagnosticato il tumore al rene, la sua preoccupazione era di perdersi di vedere la televisione, c'erano le Olimpiadi di Monaco, mentre io inesperta e impaurita allora non facevo altro che ripetergli..."ma hai un tumore"....
R - Che barba che noia che barba.....
S - Eh no questo lo dico io...
Io - Grazie mille di essere venuti è stato un grande onore per me
S e R - Noi ringraziamo chi ancora ci pensa e ci ricorda, vi amiamo ancora, da lassù.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web ( Sandra Mondaini e Raimondo Vianello)

mercoledì 17 ottobre 2018

POESIA

Non ci sono porte,pareti o stanze,
non ci sono anime,cuori o pensieri,
non ci sono sorrisi, lamenti o desideri, 
per me la poesia è arte
e come tale, vola e non ha parte.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Night Pechora © Anatoliy

NON SI DEVE PIANGERE

Non si deve piangere
perchè la debolezza e
la sensibilità
non sono espressioni
di forza umana
e non possono
affrontare il mondo
fatto di parole.
Non si deve piangere
perchè le lacrime
fanno male
a chi non le sa provare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

TI SENTO IN QUESTO SILENZIO

Ti sento in questo silenzio
che rincorre sulla spiaggia il
mio passo segreto,
ti sento nel sapore dell'aria
acre e salato
che frizza nel naso
e umida la pelle,
ti sento perchè sei sempre quello
e non tradisci il tuo pensare,
sei tu, immenso mio mare.
Ti sento nello sfregarsi
dei piedi sulla rena
bagnata con dolcezza
dall'onda meschina,
che entra, mi tocca e
poi mi lascia bagnato
sapendo che in quel giusto momento
tu mare mi hai toccato.
Ti sento in questo silenzio
fatto di spruzzi agitati
per farti notare,
fatto di canti di aironi
lontani a cacciare,
di barche di pescatori
che notti intere in te
vanno a viaggiare,
ti sento se prendo la conchiglia
che tu mi rilasci
come un dono del tuo fondale,
un bacio sul cuore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine By Roberto Gamito

SILENZIO MENTE

Silenzio mente
perchè le grida dell'anima
squarciano nel vuoto
e nel pieno di ogni dove,
scoprirsi senza il tuo calore
è come un inverno freddo
sotto neve e ghiaccio posato,
ritorna ad abbracciare
un cuore che ti ha sempre scaldato,
perchè le nuvole nel cielo
sono troppo grigie
e del silenzio con le urla forti
ho una paura immensa
che tu non so se conosci.
Silenzio mente
e lo odio perennemente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

lunedì 15 ottobre 2018

LACRIME DEL MARE

Sento le lacrime del mare
scivolare,
come se l'onde non bastassero
a bagnare
gli scogli che inermi le stanno ad
aspettare.
Sento il profumo del vento
soffiare,
come il temporale che rinnova
sulla terra
e tutti ad aspettare che piova
e male.
Sento o forse immagino di ascoltare
il bene
come se non ci fosse niente da
sopportare
e tutta la forza che ci è data sia
annullata.
Sento e non voglio più ascoltare
perchè
sento le lacrime del mare
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Cathy Delacroix

MI BASTAVA

Mi bastava del silenzio
il tuo volto sulla stanza,
sono certo che sui muri
resta fissa la parola
quella che ti sei tenuta sempre dentro
per poi andartene da sola.
Non ti credere
che io non veda quelle screpolature
cenni di apertura al vuoto
anche se a dir poco o tanto
sono rimasto solo
e non sei più al mio fianco.
Mi bastava quel profumo
che aleggiava sopra il letto
ora è rimasto solo un lenzuolo
che il trascorrere del tempo
ha dimenticato il bianco,
apro allora la finestra
a quel temporale che è passato,
sento un caldo afoso,
sarà l'evaporare della pioggia
sul selciato.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

domenica 14 ottobre 2018

SPESSO AMO. ANZI DIREI SEMPRE

Un volo di gabbiani o solo un
richiamo lento dentro l'animo scoperto,
è quello il sentimento che naviga perso
tra scogli avidi e lontani,
e lidi di sabbie e mote smosse
di rene umide e sporche.
Un accanimento volere e non potere
sapersi ricco in povertà di cuore,
volersi credere potente nell'amore
e non saperlo offrire o meglio
non farlo intendere come servile.
E' un relitto perso e abbandonato
il desiderio innato del mio cuore
come volerlo per forza sostenere
e credere nel vuoto incosciente.
Spesso amo, anzi direi sempre.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Julio López Saguar

sabato 13 ottobre 2018

DOVE E' LA LUNA

Avete, per caso, visto la luna?
Improvvisamente non si trova in cielo
forse si è tolta un vecchio sogno
di scendere sul mare veramente
e mettersi a nuotare sulle onde.
Chissà se questo sarà vero
ma se fosse anche un sogno
come sarebbe bello nelle sere
al tramonto
veder ballare sul confine, all'orizzonte
la luna con il sole contemporaneamente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

IL VENTO DIETRO

Porto dietro di me
i sogni e i ricordi,
e come foglie al vento
li libero nel cielo,
voglio tornare ad essere
sincero e libero da tutto,
la verità è nascosta
dietro rimpianti e solitudini opprimenti,
voglio prendere una strada
che mi porti non so dove
e non so nemmeno per quanto,
ma almeno avrò lasciato
dietro di me il vento
quello che mi serve solamente
per essere spinto
e camminare agile nel tempo.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

venerdì 12 ottobre 2018

IL SOGNO DELLA LUNA

Che sogno vuoi lasciarmi,
luna che mi guardi,
offrimi il tuo candore
e la tenue luce nel cuore,
poi passami accanto
come un fiore sbocciato,
sentirò il tuo profumo
certamente mielato.
Che sogno vuoi lasciarmi
luna grande nel cielo
fammi sentire il sonno
quello che riposa davvero
e poi cullami nella notte
con le stelle e tutto il firmamento,
dormirò tranquillo senza vento.
Che sogno vuoi lasciarmi
per farmi contento?
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

giovedì 11 ottobre 2018

ARIA SALMASTRA

C'è un'aria salmastra in questa mia vita,
dolciastra nel suo essere appiccicosa,
ma poi salata nell'assaggiarla,
si posa sovente con vento e tempesta
o cade negli umidi giorni di secca.
Vorrei essere barca
e navigare sui mari
portandomi appresso questa vita depressa,
al largo lasciarla nuotare nel mare
e poi alla riva tornare diverso.
Cè un'aria salmastra che rovina sul mondo
dovrei farmi carico anche di questo,
ma la barca che tengo non è assai capiente,
rimango sulla riva e soffro impotente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

mercoledì 10 ottobre 2018

TI SCRIVO

Ti scrivo un pensiero,
o lascio nel vaso
un fiore già nuovo,
ti pongo una frase d'amore
o ti lascio un fiore
sul cuore,
qualsiasi sia il mio gesto
sarà certo giusto
da farmi capire,
di quanto il mio amore
non possa restare
a legger poesie
o cogliere rose.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

L'OPERA DEL GIORNO........JEAN FRANçOIS MILLET - LE SPIGOLATRICI

Oggi vi voglio far conoscere un'opera pittorica molto nota ma forse mai analizzata profondamente, si tratta de Le Spigolatrici di Jean-François Millet.
E' una pittura della metà dell'800 e si trova esposta al Musée d'Orsay a Parigi, rispecchia in pieno la caratteristica di Millet, quella cioè di rappresentare sempre lavoratori ed agricoltori, quelli erano i suoi preferiti protagonisti, e questa ne è uno degli esempi più classificanti.
Guardando il quadro si notano in primissimo piano le tre donne intente nel loro continuo e perenne lavoro di spigolatrici, ossia raccogliere tutte le spighe rimaste perdute dai mietitori. Millet vuole rappresentare non la condizione di povertà ( che potrebbe essere la prima cosa che colpisce) assolutamente lui vuol dare valore al lavoro in se stesso che queste “eroiche” donne stanno facendo.
E lo fa con la voluta determinazione facendoci capire con il disegno e la pittura quanto fosse importante questo lavoro e quanto queste donne patissero e soffrissero ma il tutto fatto ed eseguito con assoluta fermezza e naturalità. Osservate la mani rappresentate, sono grosse, sfatte, deformate questo dovuto all'assiduo lavoro nella terra, mani che non hanno niente a che fare con le perfette e delicate delle donne nobili spesso rappresentate. Ecco l'importanza di queste lavoratrici, non la pietà , ma il forte riconoscimento del loro sacrificio. E' un quadro che trae in inganno in quanto, gia per la sproporzionata raffigurazione delle donne (voluta sempre per il motivo del grande valore del lavoro stesso) e sia perchè esse sembrano lavorare in un ambiente quasi deserto, come se volesse esprimere un ambiente senza speranza e invece se si riesce a guardare oltre, si nota la vita contadina in piena attività, con carri da trasporto carichi, altri e tanti lavoranti intenti a formare i covoni, a caricare, ecc. Notevole e considerevole da sottolineare le tre figure che sono rappresentate in tre diverse posizioni, posizioni che poi non sono altro che il fermo immagine di un'unico gesto, quello di chinarsi piano piano per raccogliere la spiga.
Una nota di curiosità, il dipinto nonostante il buon lavoro del maestro, non ottenne molto successo e ebbe anche diverse critiche, in primis direttamente dal Governo che quando fu presentato al Salon, minacciò di farlo togliere dall'essere esposto perchè temevano che le classi meno abbienti nel vederlo si sentissero ispirati da questa opera per ribellarsi delle loro condizioni di vita.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Jean-François Millet - Le spigolatrici

martedì 9 ottobre 2018

L'INTERVISTA A.......GIAN MARIA VOLONTE'

Io - Buon pomeriggio amici, oggi è venuto a trovarci su vostro desiderio il grande attore cinematografico, Gian Maria Volontè.
V (Volontè) – Buonasera e grazie di questo particolare invito.
Io – Grazie a Lei che ha accettato ben volentieri e direi anche con soddisfazione.
V – Non poteva essere diversamente, quando si parla di cinema, di cinema vero, quello vissuto sudato e creduto, non mi sono mai tirato indietro, anzi, ho sempre combattuto perchè questa specie di cultura infondesse cicatrici indelebili nell'animo umano.
Io – In poche parole ha già espresso ampiamente l'intento di queste mie interviste, e direi con ciò che siamo ben allineati almeno nel pensiero.
V – Vede, io ho cominciato a recitare nel cinema con le classiche opere commerciali, ma sinceramente non mi soddisfacevano e non rientravano nelle mie aspettative, quando i Fratelli Taviani e Orsini mi scoprirono e mi fecero lavorare in un film impegnativo e di denuncia sociale, che se non ricordo male era intitolato...Un uomo da bruciare.
Io – Ricorda benissimo, e poi comunque il successo è arrivato con Sergio Leone.
V – Ma sapesse che al tempo io non davo nessuna importanza a quella tipologia di film, il cosiddetto spaghetti western, infatti andavo dicendo  che lavoravo per un filmetto e che lo facevo giusto Per un pugno di dollari, al punto tale che ero talmente truccato da essere irriconoscibile e in più nei titoli di testa non compariva il mio vero nome ma uno pseudonimo americano, John Wells.
Io – Ma ne venne un colossal.
V – In effetti, al di la del mio pensare, niente da togliere al grande Leone, assolutamente uno che ci sapeva fare, io lo prendevo come gioco e a me sembrava pure che lui giocasse, un gioco con una sua particolare dimensione, ma che si divertiva nel farlo.
Io – E poi finalmente l'incontro con Petri
V – Voglio sottolineare una cosa, perchè i giovani di oggi possano capire il mio amore e passione per questa arte, io venivo da una famiglia particolare e ho dovuto sopportare il peso di una particolare eredità di mio padre, militante fascista, accusato e processato per l'uccisione di non so quanti partigiani, da ciò improvvisamente ci siamo trovati sul lastrico e nonostante mia madre facesse il possibile per tirare avanti, ho dovuto far non so quante tipologie di lavori per contribuire e sopravvivere, ma avevo il cinema addosso e sopratutto avevo la voglia di far capire quanto un'arte simile possa aiutare, far capire e insegnare le pericolosità di una società, i problemi che esistono e le ingiustizie. Ecco perchè ho “amato” Petri, perchè lui ha saputo cogliere questo desiderio e lo ha trasformato in “poesia”.....
Io – Nascono infatti Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto poi La classe operaia va in paradiso....
V - E poi con Bellocchio, Sbatti il mostro in prima pagina.
Io - Pellicole da non dimenticare mai......ma poi ci fu la rottura totale con Petri....
V – Accadde con Todo Modo, rivisitazione di un romanzo di Leonardo Sciascia, io facevo la parte di un presidente ( che aveva tutte le sembianze sia fisiche che sociologiche di Aldo Moro), ma il film non ebbe alcun successo, l'Italia non era più quella che poteva percepire, e nelle cattive sorti spesso si arriva alle separazioni.....Due anni dopo Aldo Moro fu ucciso dalle BR.
Io – Ma lei ha avuto l'opportunità di interpretare veramente il presidente....
V – Si con Faenza ne Il caso Moro, che parla dei giorni del suo rapimento.
Io – Ritengo che la sua voce in capitolo, al di la delle magnificenze recitative, lei ha saputo darla e è riuscito anche ad avvalersi di registi con forza determinante e se vogliamo anche coraggio.
V – La ringrazio, ringrazio tutti coloro che ancora hanno dimostrato di non avermi dimenticato e la lascio con una frase che rispecchia toto il mio concetto e che è stata citata nel film-documento a me dedicato di Marotti Un attore contro “..Noi speriamo in un mondo che riesca a migliorare la qualità della vita di tutti: l'ambiente, la possibilità di conoscere, la possibilità di comunicare e di informare. E, sopratutto, la possibilità di eliminare tutto quello che è oggetto per distruggersi come le armi, le guerre, la pena capitale. Ed io credo che già quello sarebbe un grande cambiamento.”
Io – Meravigliosa persona.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web (Gian Maria Volontè)

IL LIMITARE DEI PIOPPI

Vado camminando come un elefante poso le tracce ma infondono soltanto come un passerotto, e lascio nel cielo un alito leggero di profumo mis...