domenica 30 settembre 2018

OTTOBRE

E si cala lentamente
come foglia al suolo
quel calore dell'estate
che sul ciglio va a morire,
e rilascia del colore
il dominare giallo
e rosso sulle foglie
e nel cielo un presagio
antico, grigio come un temporale.
E si posa leggermente
sul ruscello
pioggia nuova sulla strada
e nel bosco terra smossa,
la stagione dai sapori
misti come uve dentro i tini,
di castagne i profumi
e di zucche aranciate
sopra tavole imbandite.
E si posa con assoluta franchezza
la malinconia nel cuore
come neve già presagisce sopra i monti,
e del caldo sapore e colore
in bella vista
apre dentro il cuore
il sogno perso e il ricordo del passato,
rimanendo del presente
quella foglia sul selciato.
Roberto Busembai (errebi)
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LO SENTI QUESTO SILENZIO

Lo senti questo silenzio,
o questa invasione di parole,
o un misto di battiti del cuore,
quelli che giocano alternati i nostri
ora vicini vicini quasi a toccarsi
come labbra fresche in questo eterno bacio.
Io sento pure il mare
il fresco delle onde,
il sapore acre del sale
e l'umido della brezza
che bagna ora la carezza
che ti sto per dare,
e tu senti anche il sole
dei raggi il suo calore
la luce dei suoi giorni
e del mio respirare il
tepore umido sul volto
che si lascia andare.
Lo senti questo silenzio
o questa invasione d'affetto
o un gesto umile d'amore.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

venerdì 28 settembre 2018

HO FATTO UN PICCOLO GRANDE SOGNO

Ho fatto un piccolo grande sogno
uno di quelli che nel cuore freme
e spruzza la mente
di ricordi immani e desideri,
ho visto il tuo vestito bianco
di sposa gioviale
trascinato dal vento
su una spiaggia dorata dal sole
mentre a me ti lasciavi
andare tenendomi per mano
e trascinare insieme verso
un destino lontano.
Ho fatto un piccolo grande sogno
sposarti e poi portarti al mare.
Che altro potrei desiderare
se quel vestito non l'hai mai voluto
indossare e del mare ho soltanto
il sapore del sale e della sabbia
rude sulla pelle.
Ho fatto un piccolo grande sogno
ma vorrei che il giorno lo potesse dimenticare.
Roberto Busembai (errebi)
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mercoledì 26 settembre 2018

MI ASCOLTI O FAI FINTA DI NIENTE?

Ma mi ascolti o come sempre
fingi con lo sguardo
e con la mente vaghi nel tuo mondo?
Ti sto dicendo e di nuovo te lo ripeto
che il nostro addio non ha un ritorno,
sei voluta partire in silenzio
piuttosto che fare rumore per niente
ma in questo mi hai tolto il diritto
di almeno parlare o esporre le mie idee.
Ma mi ascolti o ancora fai finta
di guardarmi sapendo che non ti importa niente?
Ti ho davanti nella mia pazzia di sempre
seduta su una sedia e io ancora
che tento di darmi ragione del tuo
assurdo silenzio nel tempo,
te ne sei andata o così hai voluto
far sembrare
perchè io ancora ti percepisco
e seduta mi ridi incosciente.
Ma mi ascolti o fai finta di niente?
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Zack Zdrale - Conversation

LA SOTTIGLIEZZA DI UN PARTICOLARE

La sottigliezza di un particolare
accentua l'immagine e ne da calore
come se dell'amore si potesse immaginare
soltanto dallo sguardo e dal batticuore.
E' forte questo sentimento e imponente
eppure non basta a riempire tutti i cuori
anzi sovente è effimero e evanescente,
la sottigliezza di un particolare
diventa enorme quando fa del male,
e resta impresso eternamente
quel senso di sbagliato e di dimenticato
che punge nella mente come
la punta di un ago sul tessuto.
Vorrei dirti ti amo e dirtelo per sempre,
sapessi se quel “sempre” fosse ricambiato,
la sottigliezza di un particolare
è anche sapere e volere amare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

martedì 25 settembre 2018

QUELLO CHE MI FREGA

Quello che mi frega di questo autunno,
di questa calda stagione di colori,
questo spengersi dei vivaci,
è il colore senape della foglia
che cede del verde e piano arrossisce,
cangiando in ruggine scura per poi seccare,
dicevo, quello che mi frega è questo momento
di trasformazione
perchè non resisto all'occhio di piacere
ma è il cuore che ne risente del fascino
e cede al sentimento il passo veloce,
e la voce trema e la mente vaga
come vento che preannuncia
della tempesta l'arrivo,
della lacrima il sospetto.
Quello che mi frega veramente
è la fragilità del tutto e del niente,
forse l'età ne è certo complice principale,
ma se ricordo bene, e ancora un poco
di testa mi rimane,
ho sempre avuto di questo languido
scorrere del pensiero e di lasciarmi
facilmente andare.
Quello che mi frega, come sempre
e come sempre non si smentisce,
è l'amore che nella foglia rivedo
il suo trascorrere e andare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

giovedì 20 settembre 2018

PAURA DELLA PIOGGIA

Sfugge il desiderio come
sfugge la paura
a sole poche gocce di 
una pioggia rara,
e suda sulla pelle
la goccia di vapore
diventata acqua.
Siamo distinti
dalla fragilità dell'anima
e il desiderio di un fresco giorno
diventa per noi un
afoso pensiero,
e di questo non solo
quando piove dal cielo.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine A Fear of Rain by Cameron John Sarradet

mercoledì 19 settembre 2018

PENSIERO SERALE

Prima che la foglia ingiallisca
sul fiore ancora aperto,
fammi respirare il suo profumo sparso
poi restami vicino ugualmente,
è anche lo stesso amore,
lo sarà eternamente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

QUATTRO PASSI






Mi porto lento attraverso le tue stradelle chiuse e strette,
mi faccio trasportare dal solito dolce candore
del tuo profumo, Lucca mia secolare, del mio natale
che vide attraverso i vetri gli alberi che dominavano
le tue antiche Mura che stretta accerchiano
le genti e le case della tua virtuosa città medievale.
E nel camminare, ormai lento per senilità,
alzo lo sguardo come sempre e penso
che non potrei più volare come facevo
salendo i ripidi gradini,
per ammirare dalle tue torri i panorami,
torri di storie e ambite dimostrazioni di potere,
di genti passate nei tempi e dominatori,
la tua Guinigi che il destino volle inverdire
e lecci posare al suo finire,
e dei rintocchi della torre delle Ore
che mi scandisce sempre il passare
di una città che tutto invece sembra essersi fermato
da sempre.
Trascino ancora pochi passi cercando di pensare,
ma son le chiese vaste, immense e quasi innumerevoli,
che risvegliano i ricordi,
di sacre funzioni e incensi fumosi profumi
e sapori di ceri accesi,
di processioni invadenti ed invasive,
canti e corali sacri sui selciati
di una e unica lunga strada
che ti attraversa, città mia cara.
Salgo su una bicicletta che forse
mi porterà più lontano,
ma non posso non pensare
di salire su quelle Mura per
immaginare un poco di dominare
il vicino mare che oltre i colli invade
o di ammirare le grandi montagne
di bianco marmo colorate.
Spero di ritornare su questi quattro passi
che sono si lievi e cadenzati
ma giganti nel cuore e nel pensarti,
città dalle cento chiese e
dalle musiche dolci Pucciniane.

Roberto Busembai (errebi)

Immagini ERREBI

E SI GIOCAVA

E si giocava sui selciati,
su terre smosse e su finti marciapiedi
detti così perchè solo un poco rialzati
da un misto di catrame e sassi,
e si giocava nelle aie stese
come quei grani stesi al sole ad asciugare,
noi si asciugava l'esile corpo che ci adornava,
dato dalla misera fame che era
l'unica cosa che abbondava.
E si giocava ma non si aveva
menti distorte o lontane dal reale,
si viaggiava certo con la mente
ma avevamo sempre i piedi sulla terra,
la stessa che ci donava il pane
e ne eravamo subito coscienti.
E si giocava anche la vita,
ignari del domani, ma al contempo
forse più sicuri di un futuro,
lo stesso che ora non non mi è,
e nel tentennare di nuovo
come allora, nel movimento,
diverso incespicare per età e condizionamento,
mi sento più insicuro e incerto
quasi che si giocasse di nuovo,
un gioco che non conosco il nome
e neppure il modo.
E si giocava con il sapore dell'innocenza,
ora si gioca con la morte
e con la morte si vive incoscIentemente.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Thomas Hoepker - Child Playing, Naples, Italy, 1956

lunedì 17 settembre 2018

CI METTERO' UN SEGNALIBRO

Ci metterò un semplice segnalibro,
uno di carta, molto colorato, dai disegni infantili
ma tanto vistoso e innocente,
tra le pagine del cuore,
per ritrovare sempre il segno
dove rimango aperto con l'emozione,
questo perchè ultimamente
da quando sono spuntati gli argenti
sui capelli e perse le costanti visioni vicine
e talvolta lontane,
le emozioni ballano libere
come pagine aperte dal vento,
e lacrime non hanno più un decoro,
scorrono come acqua di un rubinetto
aperto senza posa e senza ritegno.
Ci metterò un segnalibro,
almeno in quel giusto momento
sarò cosciente di gestire ancora in tempo
l'esondarsi di un fiume
o il sommergersi di un mare
di lacrime calde sulle guance,
che ridicolo, scorrono non
più velocemente verso il mento,
ma invadono quei solchi che rughe,
e sono tante, sembrano fosse naturali
su un grande delta che è il viso
di un'età che non ha più valore nelle date
o nei compleanni andati.
Ci metterò un segnalibro di disegni
d'alberi folti e di cieli azzurri,
di rondini che volano, e prati e fiori,
e pure un alito di vento in lontananza,
sperando possa
portare appresso i sentimenti liberi.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Ph. © Martin Stranka

SI SPENGONO I COLORI

Si spengono nei boschi d'umidi pensati,
di foglie arse al sole e rami ormai ceduti
al mito di un'estate che ci lascia
come ogni anno spenta nel colore e
accesa ancora dentro il cuore.
Tacciono le grida dai prati e dalle spiagge,
sono rumori quelli che sovrastano,
auto sempre in camminare fremente e mai giulivo,
sono silenzi fatti di ricordi chiari,
di amori improvvisati sulla riva di un mare,
e cade nello smog giornaliero il nostro navigare.
Si accendono i colori nel bosco di autunnali,
calde e nuove cromature e sfumate
leggere di colori accesi che tendono a scaldare,
e cantano nei vigneti gli ubriachi della vita
e del frutto che di cogliere sono proposti,
vendemmia agita nei tini e fattorie hanno l'ultime
finestre aperte sul lontano mare.
E come vorrei averti accanto in questi momenti
di passaggio, momenti che colgono l'attimo
del sentimento e allargano con un niente il cuore,
ma certo queste sono solo sensazioni
che un misero poeta può notare
e far si che altri possano sentire,
non posso pretendere da te tutto questo,
la vita corre e sempre non perdona,
e allora fa come se ci fossi stata
e dammi il piacere di fermare queste fantasie reali,
lasciami scrivere e anche male,
ma non potrei io vivere guardando
solo il cemento che sale e dei motori bere gli oli.
Si spengono vecchi chiari colori,
si accendono quelli più grassi e forse un poco cupi,
ma sono solamente un processo naturale,
come lo è per me pensarti sempre
e abbinarti al mare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

SE FOSSI SASSO, MARE E CIELO

Se fossi in grado di sapere
del sasso il suo pensare
sarei una montagna
da cui farmi dominare,
potessi sapere
del fiore il suo pensare
sarei un grande prato fiorito
dove poterti riposare,
oppure potessi sapere
della goccia il suo pensare
sarei un grande mare
dove poterti cullare,
e del cielo azzurro il suo pensare,
sarei l'infinito dove
potresti brillare.
Ma sono solo un uomo
e il mio pensare
è grande più del monte,
vasto più di un prato,
profondo più di un mare
e del firmamento è più infinito
perchè è quello che ti dono
ogni mio minuto.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

MANOLA




Com'eri bella quando sei venuta al sole,
e come nel tempo poi ti sei mantenuta,
con quel colore dell'autunno in testa
e gli occhi chiari a fare da contrasto,
vista dal mio terrazzo sulla strada
per me eri una stella appesa all'incontrario,
e quando nuvole di fogli ti cadevano come neve
al tuo cospetto diventavano d'oro,
oro di frasi scritte dentro,
di messaggi che indicavano un amore,
e come ci rideva entrambi il cuore.
E nelle sere per allungare il tempo
in quei gradini delle antiche mura
ci si inventava storie da raccontare
e si chetavano verità nascoste,
un poco per non far sapere
e un poco anche per celare
il nostro desiderio di fumare.
Com'eri bella quando ti divertivi
a far la matta con chi volevi,
e io che ti davo corda
perchè potessi almeno avere
un poco di quella felicità nascosta
che non riuscivamo a trovare
e forzavamo con la voglia
di non lasciarsi mai abbandonare.
Poi sei andata, ho sperato e creduto
che avessi trovato la tua strada,
la libertà ci è sempre piaciuta
e penso che l'abbiamo sempre lottata,
ora da quando ti ho ritrovata
non sai quanto sia grande questo nostro sogno
di essere stati liberi anche nel mondo
ma soprattutto dentro i nostri cuori.

Roberto Busembai (errebi)


Foto ERREBI

domenica 16 settembre 2018

E' UN CANTO LIEVE LIEVE, CHE DONA UN RISVEGLIO CHIARO


E' un canto lieve lieve, che dona un risveglio chiaro,
un semplice passare attraverso ad un ruscello
immaginando di volare,
tra una riva verde ed una gialla
solo per far contrasto con i colori,
è un agitare di note e di parole
che allietano la vita sempre odierna,
mai dimenticando i motivi persi
andati e controversi,
che sono una base per la costruzione
di un'opera che non avrà di certo copie,
ma solo esclusive prime singolari.
E questa non è altro che la storia
di una vita trascorsa e ancora non si sa per quanto,
di un attraversare felice contento e
anche purtroppo molto triste,
quella riva verde della giovinezza
per perdere sostanza nell'agitare d'ali
e ritrovarsi secchi come erbe gialle,
che tendono a perire sotto il sole.
E' un canto lieve lieve, che dona un risveglio chiaro
sapersi ogni mattina marinaio
in questa immensa nave che è la vita.

Roberto Busembai (errebi)

Immagine Jacek Yerka

sabato 15 settembre 2018

HO PETTINATO IL CIELO

Ho pettinato il cielo
per vaporizzare le nuvole,
ho ammorbidito il mare
per profumare le onde,
ho colorato i monti
per dare un poco di sapore al mondo,
ma non sono ancora riuscito
a immaginarmi solo.
Ho fatto l'impossibile
pur di raggiungere il firmamento,
ma non ci sono state stelle
che ti hanno superato,
ho cullato il sentimento
sperando di calmarlo,
ma tu lo hai sempre agitato tanto
e mai sono riuscito ad addormentarlo.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

SARANNO

Saranno l'onde nuove e forti
saranno i mari mossi e le nuvole scure,
saranno le paure e i rimorsi
oppure saranno solo pensieri
affogati e persi,
ma saranno sempre settembrine sensazioni
il lascito di una calda estate,
calda non soltanto per il sole
ma di un nuovo calore
che immancabilmente si perde
su le battigie bagnate,
dalle nuove piogge autunnali
e dagli antichi occhi emozionali.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

venerdì 14 settembre 2018

SONO BANALE

Sono banale quasi retorico,
sono romantico e sono vecchio un poco,
ma di una rosa io non posso
restare a guardare
senza provare il tuo profumo su di me,
non posso non gradire
della sua delicatezza
pensando alla tua pelle di allora,
e comunque sempre presente.
Sono banale, romantico andato e vecchio,
ma di una rosa
io sento sempre il desiderio
di dirti t'amo
anche se lo stelo e le foglie intere,
compreso il bocciolo
sono ormai secchi e andati,
sono banale ma voglio
dirti ancora con essa,
tutto il mio bene.
Roberto Busembai (errebi)
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lunedì 10 settembre 2018

SE FOSSI CERTA

Se fossi certa
di questo mio sentimento
non mi lascerei cullare
nemmeno dalle onde
di un mare
che ha sempre tormento.
Se fossi certa
di questo mio lenire
non mi lascerei accarezzare
nemmeno dalle nuvole
sul confine del mare.
Ma sono certa
del tuo respiro e pensiero
che mi lascio teneramente
abbracciare
dal tuo stringere con forze e protezione
anche qui in riva al mare,
e sono certa
che mi lascerai fare
quello che il cuore dice
e la mente arrossisce,
la timidezza
è segno di candore
e l'onda lava con amore.
Roberto Busembai (errebi)
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sabato 8 settembre 2018

GITA SIENA - POGGIBONSI (in Bici) Tratto in treno da LUCCA A SIENA (sosta a Montelupo) e ritorno da POGGIBONSI a LUCCA


Per tutti coloro che attraversano un periodo nero della loro vita, per tutti coloro che lottano per una malattia, per tutti coloro che hanno fiducia (sempre) nel loro futuro, per tutti coloro che vogliono ad ogni costo......a pezzi, con dolori, con difficoltà ma.......con la forza di volontà e di coraggio sono ritornato in Bici. Grazie a tutti quelli che hanno creduto in me e mi hanno sempre confortato e dato coraggio....ORA VOGLIO DARLO IO A GLI ALTRI........CE LA POTETE (ANZI) CHE LA FATE!!!!!!!!!
GITA LUCCA - SIENA - POGGIBONSI - LUCCA (Treno + Bici)
(cambio a Montelupo)
PARTENZA con BICI da Siena e ARRIVO con BICI a Poggibonsi. (47km)































































































































IL LIMITARE DEI PIOPPI

Vado camminando come un elefante poso le tracce ma infondono soltanto come un passerotto, e lascio nel cielo un alito leggero di profumo mis...