mercoledì 19 settembre 2018

QUATTRO PASSI






Mi porto lento attraverso le tue stradelle chiuse e strette,
mi faccio trasportare dal solito dolce candore
del tuo profumo, Lucca mia secolare, del mio natale
che vide attraverso i vetri gli alberi che dominavano
le tue antiche Mura che stretta accerchiano
le genti e le case della tua virtuosa città medievale.
E nel camminare, ormai lento per senilità,
alzo lo sguardo come sempre e penso
che non potrei più volare come facevo
salendo i ripidi gradini,
per ammirare dalle tue torri i panorami,
torri di storie e ambite dimostrazioni di potere,
di genti passate nei tempi e dominatori,
la tua Guinigi che il destino volle inverdire
e lecci posare al suo finire,
e dei rintocchi della torre delle Ore
che mi scandisce sempre il passare
di una città che tutto invece sembra essersi fermato
da sempre.
Trascino ancora pochi passi cercando di pensare,
ma son le chiese vaste, immense e quasi innumerevoli,
che risvegliano i ricordi,
di sacre funzioni e incensi fumosi profumi
e sapori di ceri accesi,
di processioni invadenti ed invasive,
canti e corali sacri sui selciati
di una e unica lunga strada
che ti attraversa, città mia cara.
Salgo su una bicicletta che forse
mi porterà più lontano,
ma non posso non pensare
di salire su quelle Mura per
immaginare un poco di dominare
il vicino mare che oltre i colli invade
o di ammirare le grandi montagne
di bianco marmo colorate.
Spero di ritornare su questi quattro passi
che sono si lievi e cadenzati
ma giganti nel cuore e nel pensarti,
città dalle cento chiese e
dalle musiche dolci Pucciniane.

Roberto Busembai (errebi)

Immagini ERREBI

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