mare, già dal primo giorno,
che osavi lambirmi con il tuo candore,
leggere onde solleticavano la pelle
ed io bambino
mi lasciavo trasportare.
Mi sono innamorato di te,
mare, per eterno
che porti con te il mio passato
cullandolo sul presente,
sapendo nel tuo infinito
quando sarà il mio sole a tramontare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
dove tutti spesso
vanno a prendere il sole,
ombrelloni e sdraie per riposare,
dove conchiglie abbandonate
da paguri loschi
hanno vissuto alle spalle
di un essere nato,
quelle spiagge che
non conoscono ceneri
che libravano in cielo
lasciando il suolo naturale
di urla disperse nel vuoto
di un sole che non c'era mai stato.
Sulla spiaggia di adesso
ricordando il passato,
arena il presente,
uguale e mai pronunciato,
un corpo, anzi cento
portati dall'onde che
noi, rinnegando un passato,
quello stesso lo manteniamo,
ogni giorno
facendolo affogare.
Per non dimenticare
e saperlo fare anche meglio
e con l'animo uguale,
pulito e sereno
da poter, poi, ricordare.
Roberto Busembai (errebi)
Disegno Errebi
seguire il viaggio
della luna
quando nell'avvicinarsi
di un nuovo giorno
cede alla luce
il suo bisogno,
avrei voluto sapere
se lei davvero in quel momento
cede al sonno il
suo viaggio del tempo
o se invece cede a parlare
con le sue amiche stelle
che solo loro la possono capire,
perchè il loro brillare
è noto soltanto di notte.
Avrei voluto sapere
se in quell'infinito del mare
tutto assopisce,
il sole e la luna,
le stelle e il mio umile pensare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
attraverso spiragli di luce piena,
è sempre l'infinito
e l'azzurro mare
a dare la speranza dentro il cuore
e poi tuffarsi con la fantasia
nel magico ricordo di un passato,
sapendolo fermo sulla riva
aspettando la forte onda del futuro.
E vedo e penso e sono vivo.
Roberto Busembai (errebi)
Foto Errebi dalla Terrazza Mascagni di Livorno
recidere per te una rosa
solo le spine
mettono la pena nel coglierla,
sono la piaga
di un immenso cielo aperto,
la pongo in un bicchiere d'acqua
per mantenerla in fiore
solo con il sorriso
e la disponibilità
si può curare in nostro amore.
Roberto Busembai (errebi)
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parole che non ho mai scritto,
pensieri che scivolino
nel tuo cuore,
volevo solo dirti
quello che per me
è l'amore,
ma la mia mano
ha rifiutato il gesto
e la mia mente ha offuscato
il resto,
perchè nel mio cuore
e nella mia mente,
non ci sono più parole
o frasi da scrivere su di un foglio,
ogni giorno te le dono
e le perdo
dicendotele con i fatti
e con le vive parole.
Volevo scriverti
ma.....meglio le parole.
Roberto Busembai (errebi)
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un dubbio atroce,
che cresce giornalmente
e incute paura e dolore,
che nella casa
di questo antico mondo
gli angeli abbiano lasciato
le ali su un attaccapanni,
perchè non hanno più
lo scopo
di indossarle.
E' come una sensazione
anzi una certezza,
di una solitudine pazzesca
dove persino il fare bene
e la comprensione
siano come giacche usate
da disfarsene o dimenticarle appese.
Roberto Busembai (errebi)
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ad est di questo pensiero,
si libera dal dentro
e piange sul fuori
dove il sole domina il cuore,
ma la lama di ghiaccio
ha centrato
il suo viaggiare infausto,
sale il vento ed è un freddo glaciale.
Si potrebbe pensare
che ci fosse stato uno spiraglio
ma era solo un mite raggio di sole,
e sul volto di una madre
dove il tempo ha scandito i solchi
di inverni e caldi passati,
s'apre adesso la voragine
di un figlio da portare
soltanto nel cuore
e di terra coprire.
Sale il vento e non puoi non soffrire
del gelo che porta
e posa su dei cuori
che del caldo conoscono
solo il sopore.
E su quel vento io poso
il mio saluto che possa almeno
donare un leggero ricordo
e che non possa svanire,
e ti saluto
come ti ho sempre salutato.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Liza Sivakova
e piove incessantemente,
sarebbe il sole, solamente,
se avessi l'attimo di prendere
la via del mare e navigare,
ma insieme a te non ci sto più
e scivolano sui vetri le gocce
di un impavido temporale.
Vorrei dei raggi a trafiggere la stanza,
illuminare quel tanto che c'è rimasto
per sopravvivere anche un giorno,
ma insieme a te non ci sto più
e tutto gira intorno e non si vuol fermare.
Roberto Busembai (errebi)
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sfoglio quel libro
che non riesco mai a terminare,
e apro le pagine
così come viene
per leggere una frase,
un lungo periodo,
la pagina intera,
e dentro mi muovo
con assoluta noncuranza
di quello che accade.
Giorno per giorno
io sfoglio la vita
da un diario che non
ha i giorni prescritti
ma quelli passati
compreso il presente,
e aggiungo un segnale
una piuma di uccello,
perchè domani io possa
così continuare il
mio volo di sempre.
Roberto Busembai (errebi)
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nel cuore e nel cielo
il dolce ricordo
di un dolce mistero,
perchè questa notte
sia bella o piovosa
di certo dal camino
arriva qualche cosa.
Si narra che da un tempo
poi non tanto lontano
volasse come stanotte
un essere strano,
che vola tranquilla
su una scopa in saggina
che veste alla moda
ma non Parigina,
si dice sia brutta
ma poi non è vero
è soltanto una nonnina
e non è rilevante,
porta sulla sua spalla
un sacco di regali
che possono essere diversi
e anche tutti uguali.
La chiamano Befana
dall'Epifania,
mentre tre magi ricchi
portavano i loro doni
a un solo bambino,
lei porta umili cose
a ogni piccolino,
rendendo assai felici
e con tanta speranza
anche i genitori
che la salutano con eleganza.
Roberto Busembai (errebi)
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libero di colorare
come un gioco particolare,
dove a ogni numero
corrisponde un colore,
l'albero lo farò giallo
con le foglie rosse,
il cielo, beh direi rosato,
il mare di un verde accecante
e l'erba di un celeste vivo,
voglio cambiare il mondo
nella visuale,
voglio vedere tutto
diverso e tutto in diverso colore.
Proprio così,
voglio dare un cambiamento
a questo nuovo anno
perchè di lui mi rimanga
il ricordo pieno
di avere fatto tutto
quello che volevo
e in modo assolutamente
nuovo e diverso.
Proprio così non mi sento perso!
Roberto Busembai (errebi)
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pieno e divertente,
bicchieri ricolmi in mano
e luci incandescenti,
arriva con un sacco pieno
di sogni e chimere,
speranze vive e colombe bianche,
posa il suo sacco
sul cumulo dei giorni
che dovrà scandire,
e ride a crepapelle
per essere finalmente giunto
a comandare lui la scena,
quella che costruirà
da abile regista
come soltanto lui sa fare
e non ci sarà nessuno che contesta.
Arriva sempre con la voglia pazza
di distribuire gioia e calore,
diffondere l'amore e la giustizia,
guerre da dimenticare,
soprusi da non conoscerne
neppure il nome,
salute da diffondere
e gioia pura in ogni cuore,
arriva sempre Gennaio
ma spesso, anzi sempre,
diventerà Dicembre.
Roberto Busembai (errebi)
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Vado camminando come un elefante poso le tracce ma infondono soltanto come un passerotto, e lascio nel cielo un alito leggero di profumo mis...
