Osservo il mondo
dietro le persiane socchiuse,
come uno straniero
che guarda un nuovo posto,
estasiato e menzognero
del sorpreso intenso,
osservo e spesso penso
quanto ancora ci
sarebbe da lavorare
o forse tendere a mantenere
quello che è deteriorato
o forse reso tale
dall'umana gente.
Osservo il mondo
e non posso non piangere
per quello che è stato
perduto e lasciato
perdere nel nulla e dimenticato,
quello che ancora
brucia e arde sotto
del salato troppo posato
e del mare prosciugato
dalle onde del potere,
osservo e sento dentro
tanto sole ma non scalda,
questo brucia dal dolore
e consuma come acido
delle piogge odierne.
Osservo il mondo
dietro una persiana socchiusa,
la paura di spalancarla
mi sovrasta,
guardo e basta.
dietro le persiane socchiuse,
come uno straniero
che guarda un nuovo posto,
estasiato e menzognero
del sorpreso intenso,
osservo e spesso penso
quanto ancora ci
sarebbe da lavorare
o forse tendere a mantenere
quello che è deteriorato
o forse reso tale
dall'umana gente.
Osservo il mondo
e non posso non piangere
per quello che è stato
perduto e lasciato
perdere nel nulla e dimenticato,
quello che ancora
brucia e arde sotto
del salato troppo posato
e del mare prosciugato
dalle onde del potere,
osservo e sento dentro
tanto sole ma non scalda,
questo brucia dal dolore
e consuma come acido
delle piogge odierne.
Osservo il mondo
dietro una persiana socchiusa,
la paura di spalancarla
mi sovrasta,
guardo e basta.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
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