Vorresti avere sopra il collo, adesso,
un simbolo che identifichi la testa,
una di quelle icone che si usano nei messaggi,
smile se sorride,
sgrunt se è arrabbiata,
almeno potresti sempre dire
che la testa l'avevi dimenticata
e tanto mica si parla della vita,
quella cosa insulsa
che si sbriciola tra le dita
come un biscotto, magari integrale,
perchè sei anche vegano,
no la vita non è un gioco virtuale
dove i pupazzi e le parole,
i giochi e i pensieri
si mescolano come carte,
anche quelle virtuali,
da giocare.
Vorresti avere sopra il collo, adesso,
una di quelle protezioni in ferro,
dove le luci proiettano la strada
e invocano alle tue orecchie
dove ti devi muovere,
se vuoi giocare ancora e abbattere
il nemico,
perchè questo gioco del morbo che ti uccide,
ancora non l'hai ben capito,
e poi non lo puoi nemmeno scaricare,
non riesci a visualizzarlo bene
sul tuo tablet o telefonino.
Vorresti avere sopra il collo, adesso,
non quella testa vuota di pensieri
piena di paure e di tormenti,
dubbi e domande,
sconvolgimenti,
ma un semplice suono che ti allieta
quando la partita è vinta,
un suono che ti dica
gioca ancora, solo se hai
un'altra vita appresso,
mentre ti rendi conto, solo adesso,
che di vite in questo gioco strano,
ne possiedi solo una,
e non puoi permetterti di giocarla,
di sciuparla, di combatterla, di sfidarla,
e allora vorresti avere sopra il collo, adesso,
un solo e piccolo momento
che ti riporti indietro
e che magari possa ricominciare
come un rewind che sei abituato
nel gioco del virtuale.
un simbolo che identifichi la testa,
una di quelle icone che si usano nei messaggi,
smile se sorride,
sgrunt se è arrabbiata,
almeno potresti sempre dire
che la testa l'avevi dimenticata
e tanto mica si parla della vita,
quella cosa insulsa
che si sbriciola tra le dita
come un biscotto, magari integrale,
perchè sei anche vegano,
no la vita non è un gioco virtuale
dove i pupazzi e le parole,
i giochi e i pensieri
si mescolano come carte,
anche quelle virtuali,
da giocare.
Vorresti avere sopra il collo, adesso,
una di quelle protezioni in ferro,
dove le luci proiettano la strada
e invocano alle tue orecchie
dove ti devi muovere,
se vuoi giocare ancora e abbattere
il nemico,
perchè questo gioco del morbo che ti uccide,
ancora non l'hai ben capito,
e poi non lo puoi nemmeno scaricare,
non riesci a visualizzarlo bene
sul tuo tablet o telefonino.
Vorresti avere sopra il collo, adesso,
non quella testa vuota di pensieri
piena di paure e di tormenti,
dubbi e domande,
sconvolgimenti,
ma un semplice suono che ti allieta
quando la partita è vinta,
un suono che ti dica
gioca ancora, solo se hai
un'altra vita appresso,
mentre ti rendi conto, solo adesso,
che di vite in questo gioco strano,
ne possiedi solo una,
e non puoi permetterti di giocarla,
di sciuparla, di combatterla, di sfidarla,
e allora vorresti avere sopra il collo, adesso,
un solo e piccolo momento
che ti riporti indietro
e che magari possa ricominciare
come un rewind che sei abituato
nel gioco del virtuale.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web: Mircea Suciu - Wise Guys
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