sabato 23 giugno 2018

SAREBBE


Sarebbe come sentire
il sapore del tuo vivere
tra fiori di spigo e limoni
tra papaveri e rose,
sentire del tuo colore
l'azzurro di un infinito mare,
il verde di un prato
e della neve il bianco puro,
candore naturale,
sarebbe come risentire
del tuo suono,
il richiamare dalla collina
il mio nome gridare,
o il tuo pregare devoto
semplice inchino a un
voto di chiesa paesana
o di effige trovata per
le strade bianche di sassi
o ciottolati sfatti,
sarebbe come pensare
che oltre quel confine
ancora viene il sole a rincuorare,
la luna tramonta oltre
e già si assapora il sale,
ombra di me
sulla riva bianca
o sopra rene smosse.
Sarebbe come avere sempre
te nella carne e nelle ossa,
e rimango a guardare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Photography Rana Young

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