Nel mare dei ricordi passati,
navigano relitti di navi abbandonate
o naufragate da tempeste trascorse,
rimangono a galla legni grossi e zuppi d'acqua
o vele rotte e sdrucite o pezzi di corde tagliate.
Velieri dai tre alberi giganti
che svettavano al vento i loro arditi passaggi,
sorvolavano onde bianche e scie aperte
lasciavano mirar ai gabbiani
per trovare loro pasto.
A poppa e a prua c'era movimento,
e ciurma cantava al sole e fumava alla luna,
capitani, condottieri arditi,
sfidavano il mondo e la natura
e non c'erano tempeste o temporali
da far tremar la loro andatura.
Nel mare dei ricordi passati
rimane una piccola barca a remi
spinta a fatica sul mare ormai calmo
un mare che non trova pure lui
la forza di agitarsi poi per cosa.
Nel mare dei ricordi
avanza la speranza
di continuare fino a sera
questo navigar in secca,
arrivando felici alla riva
senza perder almeno la conoscenza.
navigano relitti di navi abbandonate
o naufragate da tempeste trascorse,
rimangono a galla legni grossi e zuppi d'acqua
o vele rotte e sdrucite o pezzi di corde tagliate.
Velieri dai tre alberi giganti
che svettavano al vento i loro arditi passaggi,
sorvolavano onde bianche e scie aperte
lasciavano mirar ai gabbiani
per trovare loro pasto.
A poppa e a prua c'era movimento,
e ciurma cantava al sole e fumava alla luna,
capitani, condottieri arditi,
sfidavano il mondo e la natura
e non c'erano tempeste o temporali
da far tremar la loro andatura.
Nel mare dei ricordi passati
rimane una piccola barca a remi
spinta a fatica sul mare ormai calmo
un mare che non trova pure lui
la forza di agitarsi poi per cosa.
Nel mare dei ricordi
avanza la speranza
di continuare fino a sera
questo navigar in secca,
arrivando felici alla riva
senza perder almeno la conoscenza.
Roberto Busembai (errebi)
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