Tra il glicine in fiore,
zucchero nell'aria dal sapore
profumo soave,
e rose rosse d'amore
sbocciate con furia
al tuo passeggiare,
ho visto il tuo candore
e non credevo avessi
avuto occhio per me,
nascosto in celia
dietro un rovo di more
ancora lontane da maturare,
lontane come pensavo
fossi te per me.
Tra lenzuola di lino
bianco candore,
profumo di vaniglia
fresco ma umido di
sudato calore,
non avrei mai pensato
ieri nel parco traditore
di sentirti dire
ancora amore.
E il glicine sfiora, la rosa lascia
petali rossi sul verde magro prato,
ma le more ora sono mature
mature come il nostro bene,
e non credevo potesse
mai durare,
giusto quel tempo d'estate
che ogni anno ritorna
come ritorna il tuo sapore
nel lino sudato di vaniglia.
zucchero nell'aria dal sapore
profumo soave,
e rose rosse d'amore
sbocciate con furia
al tuo passeggiare,
ho visto il tuo candore
e non credevo avessi
avuto occhio per me,
nascosto in celia
dietro un rovo di more
ancora lontane da maturare,
lontane come pensavo
fossi te per me.
Tra lenzuola di lino
bianco candore,
profumo di vaniglia
fresco ma umido di
sudato calore,
non avrei mai pensato
ieri nel parco traditore
di sentirti dire
ancora amore.
E il glicine sfiora, la rosa lascia
petali rossi sul verde magro prato,
ma le more ora sono mature
mature come il nostro bene,
e non credevo potesse
mai durare,
giusto quel tempo d'estate
che ogni anno ritorna
come ritorna il tuo sapore
nel lino sudato di vaniglia.
Roberto Busembai (errebi)
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