domenica 5 giugno 2016

VECCHIE STAGIONI

Non sento respirar sul colle
il vento della presunta estate,
non vedo sopra i prati
il verde acceso della passata primavera,
non tocco ancor il selciato caldo
di un sole che non trova pace,
e il tempo fugge
passano i giorni, forse i migliori
e peno nel pensar alle vecchie stagioni.
Si apriva nella collina verde
un fascio di luce solare
che illuminando tutto faceva indorare,
brillavano le margherite bianche
papaveri rossi esili sopra il cielo,
fiori di pesco, melo e ciliegio
orlavano le piane e profumavano il cuore,
s'udivano gorgheggi di merli innamorati,
tortore sopra i fili a fare pennichella
e rondine indaffarata a nutrir famiglia,
s'alzava poi da levante
un vento leggero d'asciugar
panni stesi al filo
nel prato a tutto sole pieno,
e corse a perdifiato
per apprezzare del buono
e cacciar farfalle colorate
o maggiolini come portafortuna.
Pioveva pure, ma era un'altra luna.
Roberto Busembai (errebi)

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