martedì 14 giugno 2016

COME POTREI, NATURA

Natura mi cattura un debole sconforto,
come potrei sopravvivere senza questo intorno,
vedere nel prato un airone in atterraggio calmo,
il suo ritirar le ali e posarsi con dolcezza,
come potrei non vedere dall'albero platano che sovrasta
merlo che canta e vola da un ramo all'altro,
col suo piumaggio nero e dal becco giallo,
come potrei fare a meno del gallo che ora canta
al sole dietro il monte che a malapena si affaccia,
e che galline intorno gli preparano l'uovo,
come potrei pensare di non vedere il gatto
che sornione si stiracchia
dopo un pisolino fatto in un antro della capanna
al riparo da piogge o da venti di campagna,
come potrei non avere il caldo del pane che mi arriva
ancora portato alla mia abitazione
da un fornaio del loco che appresso quasi sembra
si porti il forno e il suo calore,
come potrei non pensare tutto questo
quando l'intorno mi appare in accelerata rovina
disprezzo e disumana sciatteria,
voglio sperare che il debole sconforto
sia soltanto una mia mania
e continuo ad assaporare la luce, il verde e
tutto il suo contorno.
Roberto Busembai (errebi)

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