
non c'è sorta di trovar respiro,
l'uomo si discioglie come neve
in questo oblio terreno di dolore,
schiva la vita come fosse sterco
sputa sul simile come fosse marcio
e irride delle sue brutture
facendosene pure sberleffo.
Sento lontano un grido di paura
il sangue scorre come un fiume in piena
e stille d'odio nascono dalle sue fonti
e tutto copre e vige la violenza.
Sento lontano un coro di pazienza
e quello ancor di più spaventa,
il lasciarsi possedere da una silente accettazione,
inermi come pali piantati dentro terra,
alberi proni e servili
ad abbandonar le foglie anche quando sono verdi,
e piange tutto il mondo
sotto
la luna bianca.
Sento lontanissima una fievole speranza.
Roberto Busembai (errebi)
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