venerdì 15 settembre 2017

TI GUARDO DIETRO LE PERSIANE

Ti guardo dietro le persiane
chiuse ad un cielo terso e cupo,
ti guardo con rispetto 
ma ombra sola sento nel mio
occhio nero,
sento il tuo nobile respiro
ma canto al tuo disimpegno
di avermi posato come
un fazzoletto usato,
di carta bianca vellutato
e poi stracciato
dalle fonti di un pianto sconsolato,
nascosto tra le tende e
le ante di questa stessa finestra.
Ti guardo dietro la natura
avuta, ti sento vecchia nel contempo,
non di anni portati sulla vita,
ma di pensiero e di
movimenti ansiosi,
che non mi riponi e sali
sulla mia di pelle,
antica come volume
ma giovane nel senso,
e pratico del tempo
il lungo pensamento
del trapassarlo bene.
Ti guardo nel volare
con lo stesso intendimento
di come guarderei nel cielo
la nuvola che il vento
trasporta non si sa dove,
e nemmeno lo vorrei sapere,
per non soffrirne la lontananza
sia quella fisica dell'istante,
ma anche quella del
saperla magari ferma in un
luogo comune.
Ti guardo e ammicco
al cuore la mia assenza
di voler vedere,
ti guardo dietro le persiane
e chiudo la finestra.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

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