giovedì 21 settembre 2017

MOMENTO

E come fiume scorre dentro
la vaga sensazione
che tutto fuori sia tormento,
aleggia nel profondo
il senso del dispiaciuto vivere
quotidiano,
come se viverlo fosse
passato strano,
coglie talvolta la spassionata
voglia di liberarsi
dalle scorie false che
cumulano sulla pelle
e sopra le vesti tutte,
snudarsi come un corpo
lieto e di prima natura nato,
per ritrovare il cielo
ormai da molto abbandonato.
Non si può chiamare tristezza
e neppure malinconico disprezzo,
solo che il vuoto che
le delusioni creano e maturano
rilasciano un continuo abbandono,
tale da voltare le spalle
a tutto e farne cesto da ardere
al primo fuoco nuovo,
se ce ne fosse il coraggio ancora
di poterlo accendere.
E nudo provo a volare,
cercando di non afferrare
tra le mani, le rimanenti
poche rivoluzioni della mente
che ancora vagano a cercare
il diogene del mondo,
per conoscere o forse sperare.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

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