Sono
gocce che scivolano
come un niente,
io non le ho chiamate
ne desiderate,
non le ho soffuse
ne ambite,
ma scivolano fuori
perchè dal dentro
si sono improvvisamente
costruite e precluse
come improvvisamente
il languido pensare
è scivolato
nel mio cuore.
Sono gocce che non trovano
riparo, libere finalmente
di uscirne del dentro
che nascosto io tenevo
e non ne ero certo cosciente, ma
inossidabili come argenti
toccano la guancia
e bagnano nel cadere
il mio petto,
dove il cuore inesorabilmente
non può mentire.
Sono gocce e si godono
con niente questo attimo
di gioia nel librarsi
sopra l'occhio e
inumidire il contorno,
brillandone lo sguardo
e donandole tenerezza.
come un niente,
io non le ho chiamate
ne desiderate,
non le ho soffuse
ne ambite,
ma scivolano fuori
perchè dal dentro
si sono improvvisamente
costruite e precluse
come improvvisamente
il languido pensare
è scivolato
nel mio cuore.
Sono gocce che non trovano
riparo, libere finalmente
di uscirne del dentro
che nascosto io tenevo
e non ne ero certo cosciente, ma
inossidabili come argenti
toccano la guancia
e bagnano nel cadere
il mio petto,
dove il cuore inesorabilmente
non può mentire.
Sono gocce e si godono
con niente questo attimo
di gioia nel librarsi
sopra l'occhio e
inumidire il contorno,
brillandone lo sguardo
e donandole tenerezza.
Roberto
Busembai (errebi)
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