Eppure pare strano, o almeno
inconsueto, ma tra le ortensie
già sfiorite, tra i colori azzurri
e rosa misti nelle grandi foglie verdi,
ti vedo ancora mentre le cogli,
erano il tuo fiore preferito,
le curavi e di esse ne eri fiera,
erano il tuo giardino segreto
e ti abbandonavi spesso
a rimirarle o trovarvi un insetto
sgradito o chissà cosa.
Eppure ancora ti vedo,
china, con gli occhiali grandi
che mai ti toglievi,
quasi ti facessero vedere
cose che ancora non credevi
e io bambino ti seguivo
come già da adulto,
assorto,
ti ammiravo per la tua pazienza
e per la tua indiscutibile,
irrefrenabile voglia,
voglia di essere libera come quella foglia
e quel fiore, che ora vedo
nell'ombra cadere, come colti.
inconsueto, ma tra le ortensie
già sfiorite, tra i colori azzurri
e rosa misti nelle grandi foglie verdi,
ti vedo ancora mentre le cogli,
erano il tuo fiore preferito,
le curavi e di esse ne eri fiera,
erano il tuo giardino segreto
e ti abbandonavi spesso
a rimirarle o trovarvi un insetto
sgradito o chissà cosa.
Eppure ancora ti vedo,
china, con gli occhiali grandi
che mai ti toglievi,
quasi ti facessero vedere
cose che ancora non credevi
e io bambino ti seguivo
come già da adulto,
assorto,
ti ammiravo per la tua pazienza
e per la tua indiscutibile,
irrefrenabile voglia,
voglia di essere libera come quella foglia
e quel fiore, che ora vedo
nell'ombra cadere, come colti.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
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