UMBRIA
Basta lasciarsi andare nei sogni,
chiudere gli occhi docilmente
e ci si ritrova come un niente
in un paradiso di verde color mare
e azzurro celeste del cielo aperto,
sottilmente e languidamente
colline aprono il versante,
s'ode un fresco tepore stagnante,
e colori dalle varietà infinite,
sottolineati dalle stagioni tutte,
rossi vigneti in autunnali periodi,
a gialli dei grani maturi,
verdi in primavere con ulivi,
e bianchi innevati leggermente
da inverni miti.
Basta passeggiare per i borghi
medievali ancora arroccati
sopra colli sporgenti,
misto silenzio a cantare d'uccelli,
e ritornare con mesta religiosità
a fasti del poverello,
patrono della Patria tutta,
dimora che di Lui tiene cara,
Umbria della metà d'Italia,
la rappresenti tutta,
la bontà e la bellezza,
il romantico e il religioso,
il mistico e il folklore
di questo Stato a cui appartieni.
Basta riaprire gli occhi
e ritrovarsi in questo
immenso Paradiso detto.
chiudere gli occhi docilmente
e ci si ritrova come un niente
in un paradiso di verde color mare
e azzurro celeste del cielo aperto,
sottilmente e languidamente
colline aprono il versante,
s'ode un fresco tepore stagnante,
e colori dalle varietà infinite,
sottolineati dalle stagioni tutte,
rossi vigneti in autunnali periodi,
a gialli dei grani maturi,
verdi in primavere con ulivi,
e bianchi innevati leggermente
da inverni miti.
Basta passeggiare per i borghi
medievali ancora arroccati
sopra colli sporgenti,
misto silenzio a cantare d'uccelli,
e ritornare con mesta religiosità
a fasti del poverello,
patrono della Patria tutta,
dimora che di Lui tiene cara,
Umbria della metà d'Italia,
la rappresenti tutta,
la bontà e la bellezza,
il romantico e il religioso,
il mistico e il folklore
di questo Stato a cui appartieni.
Basta riaprire gli occhi
e ritrovarsi in questo
immenso Paradiso detto.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
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