mercoledì 26 luglio 2017

TEMPO



Tempo sommerso e andato,
perso nel viaggio di un treno,
tra i fumi del carbone acceso
e due rotaie roventi,
perso come il vento,
trasportato dal soffiare
della solitudine immane,
tempo che rimani impresso
come orme sopra i vetri appannati,
di ricordi andati verso le montagne
per rimanere arditi nello scalare
il sogno,
tempo senza ritorno,
dalle lancette perse o impazzite,
sentirsi soli anche in mezzo alla gente,
mescolato con la panna
dentro un caffè amaro,
miele sulla fette di pane integrale,
e foglia secca caduca
da un albero dai rami prorompenti.
Tempo che non torna
e tempo da venire,
come una musica stonata,
sopra un rigo di note sfalsate e nere,
leggero come piuma
nel cedere del minuto,
pesante come una bomba
nel cadere delle ore
e scuotere nella testa e dentro il cuore,
un boato strano e otturato,
tempo che non hai passato,
o perso con un niente
di dimenticato fare.
Tempo forse da dimenticare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

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