mercoledì 5 luglio 2017

IN VIAGGIO IN.......EMILIA ROMAGNA - BOLOGNA







Per parlare di questa dotta città,
ho posato il cuore,
altrimenti sarebbero state solo lacrime,
lacrime vere e calde come il sole,
per parlare di questa ricca città
che dell'Emilia Romagna fa la regina
e pure dell'Italia tutta tiene in serbo
centro importante e scuola d'università.
Rossa nel colore delle sue case,
nobili ma dalle facciate lisce e pulite,
tendaggi color cammello chiaro alle finestre
e poi torri di antichi fasti di signorili
capitani dei borghi, e portici
lunghi come lunghe sono le sue grandi vie,
e portici pure nelle piccole e minute
viuzze del centro, amabile gioco
di un labirinto, facile da capire
e gentile nel passeggiare.
Rossa di antiche tradizioni
popolari, viva e dotta nelle sue
naturali esposizioni, gente comune,
ricca di nobili passati e
comunque mantenuti intelligentemente,
e lo sguardo cade nella sua
Piazza Maggiore, e del
Nettuno usa il suo tridente,
per scacciare con forza di volontà
il fastidio del triste passato,
pure quello recente,
di un non dimenticato
bagno rosso sangue di stazione.
San Petronio dominante
umile nella facciata,
grande e imperiosa sull'altare,
e ricche vetrine di abbigliamenti,
e nobili negozi di
rinomati cappelletti e tortellini,
enormi mortadelle e
prosciutti vanto della regione tutta
a far da padroni sopra i banchi.
Per parlare di questa città,
ho dovuto mettere il cuore in disparte,
perchè non posso
certo non cadere nel ricordo
di un grande musicista
che vive ancora in tutte le viuzze,
nei locali e nei bar comuni,
e della piazza sopra nominata
resta il ricordo nelle note
di una sua cantata Piazza Grande,
e le sue note, già appena
entrati un poco nell'anima delle
soavi persone, entrano come ogni sorte,
e Lucio appare ancora tra le vie,
a salutar di sua mano e ad aiutare,
il vecchio che senza denti prende
a morsi un pezzo di pane,
o una donna che a malapena
riesce a tener la borsa,
che pure quasi vuota,
porta appresso.
Ma Bologna è vita discreta,
è vita di sapore forte,
è popolare la sua natura,
quasi a dirsi contadina
un poco tonda, per aver fatto fortuna,
ma mantenuto il cuore
ai campi e al dovere.
E mi riprendo il cuore,
perchè possa ora godere
di questa città la notte,
calma e ben illuminata,
dove ancora si cammina
sotto i portici in assoluta
libertà e mancata preoccupazione,
fino alla prossima, forse,
contestazione studentesca,
o di, ormai passate,
manifestazioni operaie.
Bologna rimane nel cuore
e te lo prende pure,
se ci vivi più del dovuto,
basta un attimo di abbandono
sulla Montagnola
e subito ritorna il cuore in gola.
Roberto Busembai (errebi)
Immagini web di Bologna

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