Oltre il confine
del pensato e del detto,
dell'urlato e stravolto,
del sussurrato nelle notti
corte e bianche
dallo svegliare forzato,
oltre il mito dell'amore
imposto come consuetudine,
dell'agire con calcolata
efferatezza e incompatibile
bisogno di tristezza,
oltre l'oblio delle cose
dimenticate e quelle
da ricordare,
del ridere e sbraitare
e dell'urlarsi addosso,
oltre il senso di colpa
atterrito e perso,
oltre il rimorso
appeso come un quadro,
a farsi rimirare
e poi sommerso,
da polveri del niente,
oltre l'amore finito
e usurato come un vinile,
bloccato sullo stesso rigo
a farne un solco sfilacciato,
oltre tutto questo
io me ne andrei
e non ci penserei tanto.
del pensato e del detto,
dell'urlato e stravolto,
del sussurrato nelle notti
corte e bianche
dallo svegliare forzato,
oltre il mito dell'amore
imposto come consuetudine,
dell'agire con calcolata
efferatezza e incompatibile
bisogno di tristezza,
oltre l'oblio delle cose
dimenticate e quelle
da ricordare,
del ridere e sbraitare
e dell'urlarsi addosso,
oltre il senso di colpa
atterrito e perso,
oltre il rimorso
appeso come un quadro,
a farsi rimirare
e poi sommerso,
da polveri del niente,
oltre l'amore finito
e usurato come un vinile,
bloccato sullo stesso rigo
a farne un solco sfilacciato,
oltre tutto questo
io me ne andrei
e non ci penserei tanto.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
Nessun commento:
Posta un commento