lunedì 31 luglio 2017

AGOSTO

Oceano di luce,
sale sulla pelle
e sulle cose,
frizzante vociare
di ilare gente,
canto delle sere
lune piene,
nuvole leggere
e sparse,
fieni e erbe secche
o paglie,
onde leggere
mari calmi,
azzurri vasti
ombre lunghe,
orti di frutti
e ortaggi pieni,
sapori dolci meloni
e dissetanti cocomeri rossi,
rene di spiagge assolate
o verdi silvestri sapori montani,
venti lievi
o improvvisi temporali,
piogge calde
come raggi del suo sole,
Agosto è il mese
del caldo amore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine David Marcu on Unsplash

L'ATTESA

E' l'attesa quel giocare
nella mente e nelle gambe,
del tempo il passare
e della terra smuovere
passo sempre uguale,
il carezzare capelli
e strusciarsi informi
gesta sul corpo leggero,
teso nel pensiero
e morbido nel sogno.
E' l'attesa l'abbandono,
del presente e sapersi
anche amare,
costruire nuvole leggere
e salirci come volare,
pulviscoli di rene alzate
dai venti caldi,
foglie caduche
ancora verdi.
E' l'attesa il sognare
del momento il migliore,
e concedersi nel posarsi
al riposo di un corpo peso,
un leggero movimento
del cuore che pulsa
piano quasi impercettibile
il rumore del suo lamento.
E' l'attesa quel movimento
che freme tutto il corpo
e non porta a niente,
è attesa solamente.
Roberto Busembai (errebi)
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PROFUMO

Profumo,
dolce aroma che sale,
produce sensazione
e lascia traccia indelebile
nella mente,
profumo,
di te e della tua pelle
che nel ricordo rode
e pena sulle voglie,
profumo,
dolce di un fiore rosso
come il simbolo di un amore
cotto e arso come il sole.
Profumo,
libero e soave
leggero come piume
e dolce miele o
aspro limone
a stuzzicare nel basso ventre,
profumo,
solamente chiaro
e soave nel pensiero
solco inciso dentro,
attimo fugace
di presenza,
la tua essenza.
Profumo,
e vita dona
a un solo anelare
o spruzzare intorno.
Roberto Busembai (errebi)
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sabato 29 luglio 2017

GLI AMANTI NEL DECLINO

Vedi nel loro agire,
il mondo attraversato,
la vita di una generazione
con tutto il suo presente,
del passato hai vago
il ricordo dato
dal bianco sui capelli,
del futuro non pensi,
li adori per quanto
belli sono,
li invidi per la semplicità
e il facile abbandono,
la tenerezza invade
come quando noti
un bambino,
quanto sono dolci
gli amanti nel declino.
Roberto Busembai (errebi)
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ROSSO MELOGRANO

Del melograno succo
lambisco il tuo eccitante seno,
irroro tutto il corpo
e me ne bevo,
lasciando ammorbidire
nella mente
il forte desiderio
che ci morde.
Del frutto melograno
ogni chicco noi assaporiamo,
gustandolo reciprocamente,
e di rosso coloriamo
questo amplesso,
fatto di succo, seme e
frutto.
Roberto Busembai (errebi)
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HO DETTO DELL'AMORE

Lo so che dell'amore
ho detto proprio tutto,
ma sono certo e franco,
non credo di avere detto
ancora tanto,
perchè di questo sentimento
che brucia ogni giorno
e fuma dentro la mente
come ciocco ardente,
non si smette mai di imparare
e tante sono le cose
ancora da dire e menzionare.
Sarò un romantico e nostalgico
o un poeta del crepuscolare,
forse all'antica e anche medievale,
ma se non sento un
minimo di brivido che scorre
nelle vene e dentro la mia testa,
significa che non vale
che io porga interessamento
a quello che mi si presenta,
l'amore è sovrumano
è posto in ogni cosa,
anche tenere per mano
un bimbo, è amore,
come stringere una rosa,
come vedere volare
la rondine sul tetto
o camminare da solo
sulla riva del mare,
scoprire il valore
di ogni manifestazione naturale
e godere degli occhi
suoi accanto.
Ho detto questo e ancora
mi ripeterò chissà quanto,
diventerò prolisso e forse
anche monotono e ripetitivo,
ma se non ho amore accanto
io non vivo.
Roberto Busembai (errebi)
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venerdì 28 luglio 2017

PIEDI SCALZI

Profumi e aromi invadono
le narici e spingono
verso la mente come
sensazioni, sono ricordi vaghi
o solo profumazioni sparse,
queste finestre aperte al sole,
prati dai fiumi percorsi,
pioppi dai fusti bianchi
erti verso azzurri cieli,
rondini sulle case
e aie aperte ad asciugare
semi e lenzuola da ceneri lavate,
sospirati bisogni
di giocare con i sassi,
foglie fatte volare come
aeroplani sulle teste rasate,
e sorrisi di latte nei denti,
dai cibi pochi ma genuini
nei sapori,
colori di stagioni scanditi,
bianco di neve inverno
e giallo d'estate grano,
mugoli d'api e alveari,
come ghiacci colanti
dai tetti di terrecotte
colorati.
E penso e nella mente,
come allora realmente,
cammino a piedi scalzi.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Sara Paddison

RAGGIO DI SOLE

Raggio di sole che contorna,
nel controluce espone,
figura in ombra
e da essa s'induce
a percepire il contorno,
e farne cosa preziosa
il suo essere dentro cosa.
Raggio di sole irradia
e brilla sulle spighe e sulle
foglie di un prato in
estivo vestire,
e immane entra,
come ape nella corolla,
la voglia di volare,
sopra mari di verde
e giallo grano distese,
papaveri ormai alle soglie
di un fresco intravvedere
dell'autunno, anche se
apparentemente agosto
ha ancora da passare.
Raggio di sole
entra dentro il cuore
e scalda, come il pensiero
che sempre copre la mente,
non si può toccare erba
senza calpestare,
non si può pensare al bene
senza ricordare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine by Luisa Rusche su Unsplash

giovedì 27 luglio 2017

UNICO RESPIRARE

Mare e acqua cristallina,
fonte di vita eterna
nelle mani,
e scrosciare d'onde
sugli scogli scuri,
sapore dentro il cuore
a rimirare il sogno
come se fosse granchio
che di lato cammina
e difende il presente
con le chele alzate,
dai sapori acri e frizzanti,
dal sale e dalle ginestre
e glicini lontani,
dai cardi azzurri
che recisi pungono sulle mani,
lasciando rosso di sangue
un ricordo,
il bacio guaritore
e la saliva a far da emolliente,
sulla ferita.
Mare e sole
connubio d'estate
e d'amore del momento,
dell'impulso giovanile,
delle sere di luna piena,
di stelle sul costume di notte,
sulle voglie di nudi volare
come aironi sulle onde,
e delle schiume bianche
coprirsi sulle nudità innocenti,
e godere dei momenti.
Mare come infinito bisogno
di rincorrere nei caldi
afosi giorni sotto un ombrellone,
o dal bordo di un molo,
unico rimedio per poterti
ancora ricordare,
e respirare.

Roberto Busembai (errebi)
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IO ME NE ANDREI

Oltre il confine
del pensato e del detto,
dell'urlato e stravolto,
del sussurrato nelle notti
corte e bianche
dallo svegliare forzato,
oltre il mito dell'amore
imposto come consuetudine,
dell'agire con calcolata
efferatezza e incompatibile
bisogno di tristezza,
oltre l'oblio delle cose
dimenticate e quelle
da ricordare,
del ridere e sbraitare
e dell'urlarsi addosso,
oltre il senso di colpa
atterrito e perso,
oltre il rimorso
appeso come un quadro,
a farsi rimirare
e poi sommerso,
da polveri del niente,
oltre l'amore finito
e usurato come un vinile,
bloccato sullo stesso rigo
a farne un solco sfilacciato,
oltre tutto questo
io me ne andrei
e non ci penserei tanto.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

E' UN ALITO DI VENTO

E' un alito di vento
a portare in alto
i petali di un fiore,
un pulviscolo
di polvere,
o un granello
di sabbia,
e poi lasciarlo
cadere,
chissà dove,
al suo cessare del
soffio.
E' un alito di vento
che porta via
il tormento,
dentro lo sguardo
verso il mare,
a fare del sale
una brezza
di salsedine mista,
e poi posare
l'acre sapore
sulle cose tutte,
al cessare
del suo soffiare.
E' un alito di vento
che porta lontano
il pensiero
di un addio perenne,
strappandone
le lacrime sulle guance
e farle poi posare
sopra l'onde bianche
per arenare in
isole deserte
a dimenticare.
E' un alito di vento
a risvegliare
con il suo respiro forte,
la voglia
di ricominciare.
Roberto Busembai (errebi)
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TI AMO,

Ti amo,
e nasco nel dirlo
di un nuovo giorno a venire,
ti amo,
e provo solo
un grande volare,
ti amo,
e non trovo
pace dentro il cuore,
ti amo,
altro non saprei
certo ora dire,
ti amo,
e ritorno
a sognare
ti amo,
e non posso
gridarlo
per non farti svegliare.
Ti amo,
e non ho fine.
Roberto Busembai (errebi)
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mercoledì 26 luglio 2017

COME FARFALLE


Pensi che volino farfalle,
nei pensieri andati,
sui muri screpolati da 
un trascorrere del tempo,
pensi che volino nel mare
per ritrovare sostentamento,
ma i pensieri non guardano
le rose e le lavande,
non mirano a campagne
aperte sopra prati in fiore,
lasciano nell'abbandono
un solo margine di scalpore,
e poi tutto diventa grigio
e irrilevante,
anche le farfalle perdono colore,
e si agitano
non certo per volare,
ma per farsi notare in questo
momento cieco,
in cui mi hai abbandonato,
pensandoti vicina
tanto da toccarti con
le ali.
Roberto Busembai (errebi)
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TEMPO



Tempo sommerso e andato,
perso nel viaggio di un treno,
tra i fumi del carbone acceso
e due rotaie roventi,
perso come il vento,
trasportato dal soffiare
della solitudine immane,
tempo che rimani impresso
come orme sopra i vetri appannati,
di ricordi andati verso le montagne
per rimanere arditi nello scalare
il sogno,
tempo senza ritorno,
dalle lancette perse o impazzite,
sentirsi soli anche in mezzo alla gente,
mescolato con la panna
dentro un caffè amaro,
miele sulla fette di pane integrale,
e foglia secca caduca
da un albero dai rami prorompenti.
Tempo che non torna
e tempo da venire,
come una musica stonata,
sopra un rigo di note sfalsate e nere,
leggero come piuma
nel cedere del minuto,
pesante come una bomba
nel cadere delle ore
e scuotere nella testa e dentro il cuore,
un boato strano e otturato,
tempo che non hai passato,
o perso con un niente
di dimenticato fare.
Tempo forse da dimenticare.
Roberto Busembai (errebi)
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VOGLIO DI TE PARLARE

Voglio di te parlare,
dire cose nuove o cose
che già tutti forse sanno
ma non conoscono lo spessore,
di come un fiume in piena
se ne conosce l'entità dell'acqua
ma non dove va a finire,
si pensa che possa confluire
in mare ma non pensiamo
a quella che potrebbe tracimare,
voglio parlare di te
come se guardassi un fiore,
che piano piano sboccia e
non noterei mai il momento
che da bocciolo diventa rosa rossa,
di come come un filo d'erba,
possa essere di riparo a
una cicala in estivo canto
o a una formica in sudato lavoro,
voglio parlare di te
unico mio decoro,
di come con un nulla hai
saputo tramutare in oro
il mio spirito di vita
e il mio unico perdono,
di come hai realizzato
nel mio sogno il bene
eterno e magistrale
che un uomo possa mai
realizzare in questa nostra terra.
Voglio parlare di te
che sei della vita
il respiro anche senza aria attorno
che voli senza ali e vento,
che sei di me il sostentamento
e ardi nel cuore per
tenermelo sempre vivo,
altrimenti muore come
un misero fiammifero,
che sfregato si consuma svelto,
e resta solo una misera figura
bruciata e arsa per diventare
cenere pura.
Voglio parlare di te
e al contempo stare completamente
zitto e silenzioso,
per nascondere questo bene prezioso
che io conosco e tengo
assolutamente, per non doverne
distrattamente sciupare un contorno.
Voglio parlare di te
e poi mi fermo e ti guardo.
Roberto Busembai (errebi)
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martedì 25 luglio 2017

PORTAMI CON TE

E portami con te nel vento,
nel cielo rosa fatto di cotone,
dalle rondini leggere 
e dai pensieri come aquiloni,
portami nei tuoi attimi sicuri,
fatti di colorazioni,
di sentimenti arditi e forti,
dai cieli azzurri e dalle sorti
di un diverso pensare,
portami con te verso il mare,
dalle onde schiumose e bianche,
dalle vele gonfie
e dai velieri austeri,
portami via, amore.
Roberto Busembai (errebi)
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lunedì 24 luglio 2017

LO SGUARDO ADDOSSO

Gli occhi incollati della gente,
smaniano nell'animo impazienza
sopportazione mista a intraprendenza
e lasciano maturare dubbi o sospetti,
inquietudini o incertezze.
Sono sguardi atroci talvolta puritani,
li senti addosso tutti e non
danno adito a sospiri,
tacciono e mirano il guardare,
quasi come prede sul fare dell'afferrare,
sanno criticare o solo ponderare,
sviscerano dell'esterno e entrano
dentro come lame affilate.
Gli occhi incollati della gente,
non sono mai rilassanti,
anche innocenti o disattenti,
turbano e sconfinano
atroci pensieri nella mente,
e chiudono la libertà dell'agire
immediatamente e senza alcuna
prerogativa di sfuggirne,
sono occhi che scrutano,
magari con invidia,
difficilmente con affetto,
perchè gli occhi incollati della gente,
devono e hanno grande effetto.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine © Florence Sène – 2017

I COLORI DELLE STAGIONI

Cangiano nel silenzio,
e urlano nel paesaggio,
colori di stagioni
nell'anno che cammina,
hanno del rosso e giallo
l'autunno come incanto,
del bianco e del grigio perla
scrivono sull'inverno,
donano poi tutte le colorazioni,
partendo dai verdi intensi
la primavera amica,
sfociando e dando calore
ai gialli oro e azzurri
dell'estate stagione.
Sono colorazioni
schizzi di pitture,
sfumature curate
e opportuni
tocchi di rilievo,
sono le stagioni
il vero e il mistero,
donando alla vita
e a chi se ne rende conto,
un vasto sogno vero
fatto di racconto.
Roberto Busembai (errebi)
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VOGLIO CREDERE DEL GIORNO

Voglio credere del giorno,
il primo raggio che ci dona,
voglio sperare in esso
per sospirare ancora,
perchè nel mare interno
c'è un fare di tempesta,
onde che non trovano
lidi da conquistare,
infrante in lontananza
senza scogliere.
Voglio credere del giorno,
il primo bagliore di luce,
di esso illuminarmi
e sospirare quiete,
perchè nell'immenso cielo
volano uccelli neri,
ambiscono mille prede
e cantano suoni strani.
Voglio credere del giorno,
l'ampio orizzonte chiaro,
che sia di propizia nuova
e colori ancora.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

domenica 23 luglio 2017

PRENDO IN PRESTITO UN'EMOZIONE

La goccia scivola sulla foglia,
con la stessa cadenza,
in cui il ricordo scivola nel mio cuore,
insieme lasciano traccia
l'una a evaporare al sole,
l'altra a consumarsi nel tempo.
Prendo in prestito un'emozione.
Roberto Busembai (errebi)
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E S'ALZA SEMPRE

E s'alza sempre
un alito di vento,
sulla riva del mare,
e s'alza pure leggera
l'onda a infrangersi
sopra i miei piedi,
un continuare errante
di rincorrersi del mare,
e riposare l'attimo
in cui sembra posare,
l'acqua con il sale,
sulla pelle, e bagna.
E s'alza sempre
un alito di solitudine
dentro la mente,
e s'alza pure leggera
una qualsivoglia malinconia
che errante continua
a vagare nell'anima
e nei pensieri,
lasciando traccia,
mentre posa
nella testa e nel corpo,
un velo di rimpianto
o forse ricordo assorto.
E s'alza sempre
un alito di sospiro,
misto al vento vero,
e insieme portano
nel tempo
il sale del passato
e l'onda del momento.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: the beach by langstedter #SocialFoto

sabato 22 luglio 2017

ORME

Sono le impronte di sabbia
camminamenti pesanti,
tracce solitarie,
sfarinati momenti di rena
sfaldamenti,
sono le impronte
a dettare
del passaggio
il percorso strano,
talvolta vago,
come la mente
che nella solitudine
per raggiungere il mare
tende a navigare
senza rotta o meta
sulla riva o sull'isola deserta.
Sono le impronte
nude e scalze
fermate sulla calda rena,
soltanto il tempo
di una notte di bufera
a svanirle e inghiottire,
o un divertito alito
forte di vento di tempesta,
a cambiarne il senso
e il cedimento,
come un attimo di
volo di gabbiano
cambia il pensare
della mente e
fa portare lontano,
impronta della memoria
e ricordo ancora.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

E SE IL TEMPO FOSSE FERMO

E se il tempo fosse fermo,
e non me ne fossi accorto,
sarei ancora al secchiellino
e palette facendo buche
sulla spiaggia,
magari potrei sentire
delle voci un mangiadischi
che rigato canta,
e dalla lontananza
una "barchina" grida
le occasioni dei negozi
sulla Versilia calda.
E se il tempo fosse fermo,
sarei ancora sopra
il muretto rovente del molo,
ad aspettarti per l'appuntamento,
magari il primo
che ti ho dato in riva al mare,
nelle notti chiare
dove stelle ci facevano d'accompagnamento.
E se il tempo fosse fermo,
sentirei ancora del mare
il profumo salato sulla pelle
e la voglia di potermi
ancor tuffare e nuotando
magari con la mente
arrivare all'isola lontana
e vivere il momento
sopra un'amaca solitaria.
E se il tempo fosse fermo,
e non me ne sono accorto,
spero di stare ancora in questo
momento attuale,
ho vissuto e non mi pento,
e non lo cedo al primo temporale.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine by EuroPh_Photography #SocialFoto

venerdì 21 luglio 2017

IL MIO RIFLESSO

IL MIO RIFLESSO
Il mio riflesso dice,
parole senza senso,
offuscato mi presento
e nebbioso mi appare,
il mio riflesso
si proibisce
di farmi realizzare,
del tempo ormai passato,
presente sopra i solchi
che il viso mi ha serbato.
Il mio riflesso pensa,
che forse è meglio
darmi la parvenza
e non la reale
tragica immagine
distorta.
Il mio riflesso dice
nel silenzio
cosa storta,
non conosce di me
la coscienza,
amo la verità,
che una bugia spudorata,
amo la vita d'adesso
e non quella patinata.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Michelangelo Merisi detto Caravaggio - Narciso

SEMPRE DI TE

Guardo il mare
e mi meraviglio,
dentro vedo te, 
unico appiglio,
profumo di spigo e miele,
e sento di te
il sapore.
Guardo la montagna
azzurro profondo in lontananza,
e provo di te la presenza,
e amore sento
sempre
accadendo lo sguardo
sopra il presente.
E batto ciglio
e sabbia alza al vento,
lacrimo del pulviscolo
e ti sento,
sento del bimbo
il sorriso del divertimento,
sull'altalena spinto
e provo di te
la carezza sopra,
e fremo nel canto.
Guardo nel vuoto
cerco nel focalizzare,
un appiglio, un senso,
e amore mi coglie
onnipresente,
e vedo ugualmente
te nel niente,
e godo del piacere
di te,
unico volere.
Roberto Busembai (errebi)
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E SCRIVO

E scrivo, perchè altro forse non so fare,
e scrivo per dimenticare o forse
per non dimenticare affatto,
cercando invece di solcare
del passato un netto segno,
e scrivo parole e invento nuvole
chiare su cieli che d'azzurro
hanno un triste colore,
e scrivo, e cerco invano
di riportare quel lontano
sentire, che nebbia nel cuore
hanno posato, e resta
del trascorso soltanto un
mesto sbiadito volto offuscato.
E scrivo, e mi illudo
di provare ancora il minimo leggero
candore, il calore di sempre
che tengo nel cuore, ma
vago mi appare nell'occhio
e sulla pelle,
io scrivo di te, che lontana
fisicamente sei andata,
che mesto ho il rimpianto
di averti perduta e per sempre,
corrode nelle pagine bianche
e langue sull'animo perenne.
E scrivo e mi duole
non sapere per niente
fermare. con le vaghe parole,
e con il ricordo nella mente,
il tuo dolce parlare,
il tono sottile della voce,
la cadenza e la tonalità,
mi manca più forte
il non ricordare di te
il timbro della voce parlare.
E scrivo e mi duole
di non percepire,
o madre cara,
il tuo sottile parlare
più del resto. che
sfocato comunque
riesco leggermente a realizzare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

SE L'IMMENSO RISPONDE

Se l'immenso che sento
risponde a quello che vedo
quando guardo
nell'infinito del mare
al confine con il cielo,
forse esiste davvero
un mistero che
rende al cuore un segreto
lontano ma rimarchevole
dentro,
se l'immenso mi risponde
davvero come
le nuvole nella pioggia
e del mare la brezza,
allora devo essere felice
di provare questo
lontano tremore
che non è dubbio ma
intenso silenzio,
se l'immenso risponde
al mio porgli domande,
se un raggio di luce
raggiunge la riva
dove pongo il mio corpo,
devo essere assorto
e completamente gioire,
ho risposte sicure
e posso ancora
muovere i passi
e sforzarmi
a nuotare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine Françoise Gaujour

LA TUA SOLITUDINE

Non c'è niente che possa
fare, che possa dare o costruire,
eppure io soffro nel saperti
tale, e non c'è comunque niente da fare.
Io di te la prevedo e la sento
la tua solitudine nel silenzio
del vero comunicare, del sorriso
scemato sulle labbra serie,
dell'occhio vivace nel triste languore,
e soffro perchè io niente posso fare.
Della solitudine ho conosciuto,
le vette più alte e ardite,
ho scavalcato onde
e sorpassato mete ardue,
non mi spaventa più il suo ardire,
ma quanto soffro nel saperti
te invasa da questo soffrire,
e sapere che non c'è proprio
niente da fare.
E' un sottilissimo velato sentimento
che ti tieni dentro
e lo vorresti forse urlare,
ma non sai poi quanto e quale,
lo sento che mi ami e mi vuoi bene,
e quanto nel saperti tale
io soffro proprio per questo,
ti amo e non ti posso sopportare
velata da un triste eterno momento
che io non posso fare niente
per strappare.
Ho della solitudine un deciso rapporto,
ma della tua io cedo e decisamente soffro.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

giovedì 20 luglio 2017

DIPINGERE LA FELICITA'

Si potesse dipingere
sulla tela di una vita intera,
la felicità,
sarebbe la luce
del quadro
su uno sfondo nero
come un Caravaggio.
Sarebbe il chiarore
che spiovente rompe
sulle cose e sulle persone
assorte e chine
nel loro trascorrere
del tempo.
Se si potesse dipingere
la felicità,
sarebbe il forte
calore che dal quadro
immane a chi lo sguardo pone,
e si stenderebbe
l'assoluto apprezzamento
come dell'opera
pone al momento
il suo unico stile perfetto.
Se si potesse
raffigurare nel dipinto
la felicità sia interiore
che quella prorompente
esteriore,
sarebbe sicuramente argento.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

UMILE BACIO D'AMORE

Rivolto lo sguardo
al mare tiene la corolla,
del fiore nato
quasi come meraviglia,
sullo scoglio prorompente
alla vastità dell'acqua salata,
contrasto di vita
fatta di sottili emozioni
e fragili sensazioni.
Proteso verso il sole,
lo stelo del sottile fiore,
percependo luce e calore,
fonte di sostentamento
sopra la roccia dura,
attimo di terra incavo sicuramente,
e poi rendere la bellezza
sua esteriore.
Ardito verso il suo impervio
luogo ammiro e scovo
in esso un fragile incavo
dentro il cuore,
fremendo del miracolo
di natura presentato,
penso al mio di essere vivente
e di provarne amore.
Vorrei cogliere quel fiore
e fartene regalo
stasera prima di baciarti,
ma te lo donerò nel pensiero
nel momento stesso
del bacio,
e rimarrai sorpresa.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web by Samuel H Boardman

mercoledì 19 luglio 2017

PENSAMI

Pensami se hai un attimo
di silenzio nel cuore,
pensami se riuscirai ad avere
un momento di pensiero,
pensami e pensami davvero
quando vorrai volare nel ricordo,
pensami e ne sarò partecipe
anche se non presente,
pensami perchè io di te
penso sempre.
Pensami come vorrai,
pensami come forse
amerai,
pensami come odierai,
pensami e pensami fortemente
perchè io di te
ancora sento il pensiero
dentro, fortemente infranto.
Pensami come io ti penso, tanto!
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

VENNE IL MOMENTO

Venne il momento del risveglio,
del farsi forza nell'affronto
e sorgere di nuovo, come fosse
giorno,
scaturire attimi diversi
e sentire ancora il mare
chiedere alle tue mani,
l'ennesima carezza
per gratificarsi e cedere
in grazia, ancora l'onda
dalla schiuma bianca,
sale sulla pelle
e di sostanza.
Venne il momento di
risanare il frantumato
sogno sulle stelle spente,
e dire nuovamente al cuore
quanto bisogno ancora,
data la certezza dell'età passata,
di assaporare il nuovo
movimento che t'impone il corpo,
e comunque arrivare
ad accarezzare il mare nonostante tutto.
Venne il momento di
saper capire,
e donarsi il minimo piacere,
del sale sulle dita
e dell'umido nel cuore.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

UN SENSO

Senso di un misto sentimento,
langue dentro e vola nella mente,
lo sguardo assente
o presente nella testa dei pensieri,
volge l'incanto del momento
verso sogni irreali e
nel cielo pone i suoi desideri,
senso di gratitudine,
forse,
per la vita intera o quella ancora
da vedere e comunque ringraziamento
al passato,
è un senso che non ha fine
alcuno, solo il gratificare
se stesso, o anche sollecitare
a farne diversamente
il contenuto.
Senso è il termine del
momento insito dentro
e difficilmente esposto,
la vita propria ha il suo riserbo,
preziosa come l'oro
e anzi molto più importante,
preziosa come l'esistenza.
Roberto Busembai (errebi)
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NON SONO SOLO FIORI

Non sono solo fiori,
anche se tali paiono sulla
mano leggera,
non sono solo profumi,
quelli che colpiscono
subito il piacere,
ma sono anche dimostrazione
di un sentimento
dolce che
male riesce a esprimere
talvolta, con solo le parole.
E pure il sole o la luna
riescono a donare
calore e sensazione
con un raggio o una colorazione,
forse che il gesto
non possa darti tanto,
accetta questo mio complemento,
di margherita petali d'amore scelto
e ginestra dolce come miele,
per alleviare il tuo corpo.
Non sono solo fiori,
sono mie umili parole,
dette con la natura
e donate con il cuore.
Roberto Busembai (errebi)
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E' L'ATTIMO

E' l'attimo che afferra
il raggio e dipinge
sulla sfera 
un lieve candido
cenno di bianco
a illuminare,
è l'attimo che divertito
allora lo colora,
sfumando
lo scuro della notte
e ricostruendo
il giorno.
E' l'attimo del
risveglio e del mare
calmo,
dell'assoluto silenzio
e del mistico provare,
del rosso giallo
sopra il confine
e dell'azzurro verde
sopra il cuore.
E' l'attimo
che si chiama,
pure,
amore.
Roberto Busembai (errebi)
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lunedì 17 luglio 2017

FIORE DI GELSOMINO

Del profumo forte miele,
sento del gelsomino un acre
pizzico nel cuore,
troppo dolce
per un amaro sentore,
calda estate fuori,
gelo inverno dentro,
e del sole sulle foglie
il calore prendo,
come fiore bianco,
sento l'innocente esposizione.
Del profumo quasi loto,
del gelsomino cespuglio,
sopra il mare
volo,
e della rosa in cuore
sento solo spina,
sono gocce di profumo
sulla riva asciutta sabbia.
Roberto Busembai (errebi)
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SE LA VITA FOSSE UN SOGNO

E se la vita fosse tutto un sogno,
come potrei definirlo, poi al risveglio,
un incubo o un meraviglioso viaggio 
nelle nubi del mistero e dello sconosciuto,
un terrore averlo vissuto o soltanto
un piacevole dormire dove a esso
mi sono dolcemente adagiato?
Se la vita fosse davvero un sogno,
sono certo che rimarrei di stucco
e con il palato dal sapore amaro
al primo pensarci e dolce nel ricordarlo,
sarei forse grato per il risveglio,
facendo cadere alcune cose che
nel vero mai più sarebbero risolte,
ma sarei al contempo dispiaciuto,
e pure molto, per non avere appresso
amicizie e amori costruiti e saldamente
tenuti stretti e ardentemente voluti.
Se davvero fosse un sogno,
beh mi direi che la vita sarebbe
una triste fregatura, meglio quel sogno
che mi sono fatto fino ad ora,
perchè in quello posso sapere di
navigare in acque chiare o scure,
ma non mi troverei mai in secca,
come potrei esserlo a un risveglio,
e non sapere dove e chi sono.
Se la vita fosse un sogno,
spero che duri tanto e mai si esaudisca,
preferisco il cambiamento e
l'innovazione ogni momento,
preferisco il gioco che restare
fermo.
Roberto Busembai (errebi)
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CI INCONTREREMO

Saliremo insieme e non ci sarà più la corsa della vita, ci incontreremo sul quel balcone lasciandoci dietro le antiche scale del tempo. Non ...