sabato 18 novembre 2017

TI ASPETTO COME ASPETTASSI IL VENTO

Ti aspetto come aspettassi il vento,
dal limite del mare aperto,
portato inavvertitamente
da correnti strane,
nuvole pazze e chiare
miste a cumuli burrascosi e neri,
oltre il limite delle colline
varcando sul crinale
sorretto dalle onde
di flussi caldi e freddi.
Ti aspetto come aspettassi la pioggia
dal cielo cupo e basso,
che scende prepotentemente
come una doccia a sorpresa,
un fresco e freddo insieme
di umida sensazione,
dai tetti che scivolando esonda,
e cade precipitosa sulle strade
rendendomi gli specchi,
per potermi affacciare.
Ti aspetto come aspettassi un cambiamento
desiderato, ansimato e colto
oltre un tramonto, il bacio mai sopito,
la luna sulla barca
a cullare la notte,
e sulla spiaggia vuota
l'impronta della sera,
corpi a primavera
e una conchiglia aperta.
Ti aspetto come aspettassi la vita,
eternamente assorto
alla tua presenza.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine: Alek Lindus :: Edge, 2017

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