venerdì 3 novembre 2017

SOLITUDINI

Anatre sulle acque scure,
nebbie coperte su laghi
interni a valli a spiovente,
alberi senza foglie
caduche di un'estate,
e silenzio sulle rive,
il vento tace della mollica
il mangiare povero,
unico ristoro del vecchio
che cede il passo
al volo di sparviero,
che solitario sale sopra
il monte, e porta lontano,
la solitudine dei giorni,
come uniformi smesse
sulle sedie dalle paglie sfatte,
trucide d'acque piovane,
esposte nelle sere d'estate
ad aspettare inverni certi
oltre il maturare delle uve
che di vini non hanno
più le botti.
Sono solitudini, quelle
dei pensieri, a rimarginare
le ferite strusciate
nelle aie come grani
ad aspettare il sole
per maturare
divenendo secchi.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

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