lunedì 6 novembre 2017

L'INCONTRO CON.......GABRIELE D'ANNUNZIO




R - In questa grigia mattina autunnale, viene a trovarci un illustre e distinto scrittore, poeta e vate del secolo scorso, del quale ne rimango affascinato per il suo portamento e la sua galanteria,....buongiorno signor Gabriele D'Annunzio.
d'A – Ammiro la sua modesta cortesia, non sono qui per mitigare il mio essere personale, anzi direi che in questo mi ritrovo e supero abbastanza in eleganza e estetica, vivete in un mondo di false apparizioni e non avete la più pallida idea del come vestirsi, vivere in buone e educate maniere e invece fate sfarzo di stupide ricchezze e bigiotterie. Detto ciò la ringrazio per avermi dato questa opportunità di scoprire questo mondo così effimero e sciatto.
R – Signor d'Annunzio, sempre discolo e come ai tempi della prima scuola...
d'A – al Cicognini di Prato,un eccellente collegio che mio padre volle che io frequentassi. Devo ammettere che al di la della mia spavalderia ho avuto già i primi ragguardevoli risultati e ebbi la fortuna ( mio padre contribuì alle spese di pubblicazione) di presentare le mie prime raccolte poetiche in PRIMO VERE , poi mi trasferii a Roma per l'università ma non era di mia soddisfacente entità e non la terminai...
R – O se mi permette,non ebbe la possibilità di terminarla, perchè il cuore batteva....
d'A - ….e anche forte, la mia fuga per la carissima contessina Maria Hardouin, moglie e fattrice di ben tre figli, una carissima signora che per sua insopportabile mia vita mondana, dopo pochi anni mi abbandonò.
R – E arrivò IL PIACERE
d'A – Beh non mi è mai mancato diciamo...
R – No, io mi riferivo al romanzo....
d'A – Ah....si certo il mio bellissimo e autobiografico romanzo che apparì e conquistò la vita mondana del tempo, allora si poteva parlare di estetismo, di bellezza, di assoluto vivere nel fasto e nella ricchezza, il bello di ogni arte, scrittura pittura ecc......
R- ma in quanto a ricchezza, purtroppo pare che ne fosse ben poco abituato...
d'A – lei la posso definire un ragazzo, non può comprendere il piacere nella sua vasta realizzazione e intuizione, non può sapere il gusto dell'apprezzare in un ambiente consono e giusto, è vero soffrivo di “splendida miseria”, ma nonostante tutto capivano che di me avrebbero sempre ottenuto da che vantarsene, la principessa Maria Gravina abbandonò persino suo marito per venire con me e quale piacere mi dette da poter avere anche una figlia.....
R – ma la sua più grande ispiratrice.....
d'A – Eleonora, come poter dimenticare il suo fascino, la sua devozione, la sua femminilità, nel periodo che ho frequentato la Duse penso che abbia scritto un'infinità di cose e anche di Teatro.
R- In ogni parte della sua vita possiamo dire che ha avuto importanza una donna, che senza una sua figura non avrebbe potuto …...
d'A – Ragazzo mio, se si vuole dimostrare con quale forza si possono raggiungere certe posizioni sociali, se si vuole essere liberi di agire e fare e ribellarsi delle restrizioni del vivere civile, se si vuole comunque comandare e farsi rispettare chi altro se non una donna può fare l'essere che risponde meglio al tuo volere e allo stesso piacere.
R – Noi diremmo adesso maschilista
d'A – Noi dicevamo allora Superuomo
R – Ma lasciamo il concetto e parliamo del suo impegno nella guerra...
d'A – Sempre legato al primo suddetto, che poi mi portò pure la perdita del mio occhio destro, ( e comunque mi è valso per scrivere il NOTTURNO) ma oltre che militare il mio impegno fu anche per la libertà di popoli soppressi, la mia lotta di Fiume non va certo dimenticata......
R - Ma mi ha confuso e mi ha fatto dimenticare le sue opere letterarie...
d'A – ma basta poco a menzionarle....tra i romanzi l'INNOCENTE e FORSE CHE SI FORSE CHE NO....ma l'opera poetica che io adoro è la raccolta di ALCYONE
R – Vogliamo ricordare qualche cosa prima di congedarci....
d'A – ma indubbiamente la mia PIOGGIA NEL PINETO , sensuale evocazione della natura sull'uomo e la sua trasposizione....poi mi ritiro da questo scenario squallido, che non ha nessun sapore di dominio e di bellezza.....ritorno al mio Vittoriale, il tanto amato museo.mausoleo che io stesso ho trasformato......
R – Non ce ne vorrà il VATE se non la riportiamo tutta.....l'edizione non ce lo permette vista la sua lunghezza....
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
né il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immensi
noi siam nello spirito
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
....................................
(errebi)
Immagini web Gabriele d'Annunzio, il Vittoriale, il suo studio, Eleonora Duse

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