domenica 29 ottobre 2017

UN MIO ATTIMO

Le sensazioni si stagliano come aghi sulle stoffe dei miei insoliti vestiti,
quelli che indosso frequentemente e svogliatamente tanto sono uguali,
si dileguano come piume in un soffio d'alito prepotente e cadono come neve,
marciapiedi imbiancati per niente e per niente disciolti al primo salire di temperatura,
non sono melanconie o altre insignificanti giochi della mente, sono soltanto percezioni,
quelle che mi accerchiano frequentemente per non cadere.
Si perchè in effetti sono soltanto inutili appigli che mi creo inconsciamente, non voglio perdere le mie certezze e mio malgrado anche le persone, come si perde un oggetto di valore solo per uno sbadato movimento del corpo o per un salto sbagliato e improvviso, o per una parola che neppure sai di avere detto e invece a l'altrui persona è la sola che esso ha sentito e ucciso.
E qualcosa di sicuro rimane sulle tracce di un cuore e di un'anima vissuta, si ricordano i fatti ed i volti, si ricordano pure i colori anche se sbiadiscono giornalmente, ma il profumo, quello si che corrode dentro, non te lo levi di dosso neppure se ti lavi frequentemente e con vari saponi, è allora che capisci che la voglia di vivere è sempre tanta ma che coraggio farla continuare in questo mare agitato.
Ed il vento accarezzava in questo autunno che nemmeno pioveva, perchè anche io ho smesso di piovere su me stesso, il bagnato mi rende molle e floccido, per essere vivo devo essere solido e duro, tenace e sempre con un buon proposito di ricominciare.
Ma intanto fuori c'è il sole e cade silenziosa un'altra foglia sopra le altre che ferme attendono ogni loro sorte, e cadono fluttuando leggermente come lo scivolare della mente dentro il cuore, morbidamente come cotone,

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

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