martedì 28 maggio 2019

UN MARE DI PAROLE

Siamo sommersi
da simboli e lettere cubitali,
siamo in un mare
di parole senza senso
un turbinio di sillabe
riposte a caso,
siamo in un marasma
di concetti
senza un indirizzo vero,
intrappolati e prigionieri
di discorsi aperti
indiscutibilmente vuoti,
tecnologie di messaggi,
icone di sensazioni,
lettere sempre uguali
di imposte mode e attiduni,
siamo in un firmamento
di stelle spente,
come le parole dette,
sentite e parlate,
siamo alla deriva
sopra spiagge bianche
linde, pulite
da ogni pensiero e sentimento,
non esiste più la parola
come concezione
ma come guarnizione.

Roberto Busembai (errebi)
Immagine web

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