Dalla pagina FB "Rileggendo"
I nostri giovani, la cosidetta nuova generazione, è invasa dalla tecnologia, basti considerare che a scuola, quando noi andavamo con “quintali” di libri sui bracci, tenuti fermi con le “cinghie”, loro vanno con un semplice telefonino e tablet e con quelli possono vedere e sapere di tutto il mondo. Parlare di libri a questi giovani è un poco avventuristico anzi direi eroico, però io nonostante tutto ho ancora uno spiraglio di fiducia, perchè è vero che passano il loro tempo tra questi marchingegni ma al contempo, sanno e apprezzano coloro che hanno sudato e vissuto sulla carta, stampata e addirittura scritta a mano, e spesso li vedo in biblioteche con un classico tra le mani, o un altro genere, ma con la dovuta e rispettosa voglia di sapere. Perchè questa premessa, quasi scontata, ma perchè io oggi volevo accennarvi un libro, detto per ragazzi, ma non propriamente, un libro che letto oggi dopo tutte le premesse che ho dato, sembrerebbre fuori luogo, quasi un libro di fantasia, un libro del “passato”. I RAGAZZI DELLA VIA PAAL, avventuristico e realistico scontro tra ragazzi di un tempo in una Budapest che è cambiata totalmente, come sono cambiate tutte le città, una sfida tra due bande rivali di giovani ragazzini che al tempo, come noi del resto, venivano lasciati liberi per le strade senza preoccupazioni, dove si ritrovavano nelle loro case la sera a cena, quasi come se dovessero timbrare un cartellino e il giorno dopo la stessa storia. Il racconto si svolge in un parco della città dove sono stati ammassati tronchi di alberi abbattuti, una specie di magazzino del comune a cielo aperto, e in questo ammasso due fazioni diverse della città , due gruppi di ragazzi, aprono una vera battaglia, fatta di sfide con le biglie, scazzottate e altre marachelle tipiche dei ragazzi di strada, e pure con una vera morte, del debole e malato ragazzino Nemecsek, che aveva addirittura scoperto una spia tra le sue righe, e da essa poi scoperto al nemico e da loro imposto a una doccia fredda che causerà la sua morte su quel corpicino già deperito. Ma al di la di questo “ forse un poco troppo accorato momento” c'è da notare il rispetto che questi ragazzi portano per le regole stabilite per questa guerra, c'è da notare il comportamento onosto che essi hanno sia verso se stessi ma anche verso il nemico se quest'ultimo si fa onore in battaglia.
Ecco allora l'importanza per i nostri giovani di rileggere questo libro, l'insegnamento che apporta e che forse con la tecnologia si è un poco diluito e perso, svanito e deteriorato, ecco quello che Ferenc Molnar (l'autore) oggi più che mai diventa “insegnante” di un qualche cosa attualmente sconosciuto, il rispetto e il saper accettare degnitosamente anche la sconfitta e saper lodare chi invece, onestamente, sa vincere, come i vincitori di questa battaglia, i ragazzi della via Paal!
I nostri giovani, la cosidetta nuova generazione, è invasa dalla tecnologia, basti considerare che a scuola, quando noi andavamo con “quintali” di libri sui bracci, tenuti fermi con le “cinghie”, loro vanno con un semplice telefonino e tablet e con quelli possono vedere e sapere di tutto il mondo. Parlare di libri a questi giovani è un poco avventuristico anzi direi eroico, però io nonostante tutto ho ancora uno spiraglio di fiducia, perchè è vero che passano il loro tempo tra questi marchingegni ma al contempo, sanno e apprezzano coloro che hanno sudato e vissuto sulla carta, stampata e addirittura scritta a mano, e spesso li vedo in biblioteche con un classico tra le mani, o un altro genere, ma con la dovuta e rispettosa voglia di sapere. Perchè questa premessa, quasi scontata, ma perchè io oggi volevo accennarvi un libro, detto per ragazzi, ma non propriamente, un libro che letto oggi dopo tutte le premesse che ho dato, sembrerebbre fuori luogo, quasi un libro di fantasia, un libro del “passato”. I RAGAZZI DELLA VIA PAAL, avventuristico e realistico scontro tra ragazzi di un tempo in una Budapest che è cambiata totalmente, come sono cambiate tutte le città, una sfida tra due bande rivali di giovani ragazzini che al tempo, come noi del resto, venivano lasciati liberi per le strade senza preoccupazioni, dove si ritrovavano nelle loro case la sera a cena, quasi come se dovessero timbrare un cartellino e il giorno dopo la stessa storia. Il racconto si svolge in un parco della città dove sono stati ammassati tronchi di alberi abbattuti, una specie di magazzino del comune a cielo aperto, e in questo ammasso due fazioni diverse della città , due gruppi di ragazzi, aprono una vera battaglia, fatta di sfide con le biglie, scazzottate e altre marachelle tipiche dei ragazzi di strada, e pure con una vera morte, del debole e malato ragazzino Nemecsek, che aveva addirittura scoperto una spia tra le sue righe, e da essa poi scoperto al nemico e da loro imposto a una doccia fredda che causerà la sua morte su quel corpicino già deperito. Ma al di la di questo “ forse un poco troppo accorato momento” c'è da notare il rispetto che questi ragazzi portano per le regole stabilite per questa guerra, c'è da notare il comportamento onosto che essi hanno sia verso se stessi ma anche verso il nemico se quest'ultimo si fa onore in battaglia.
Ecco allora l'importanza per i nostri giovani di rileggere questo libro, l'insegnamento che apporta e che forse con la tecnologia si è un poco diluito e perso, svanito e deteriorato, ecco quello che Ferenc Molnar (l'autore) oggi più che mai diventa “insegnante” di un qualche cosa attualmente sconosciuto, il rispetto e il saper accettare degnitosamente anche la sconfitta e saper lodare chi invece, onestamente, sa vincere, come i vincitori di questa battaglia, i ragazzi della via Paal!
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web, copertina del libro
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