sabato 25 maggio 2019

29,30 e 31 GENNAIO 1951 - PRIMO FESTIVAL DI SANREMO


" Amici vicini e lontani, buonasera" così si sentirono le prime voci in radio di quel Primo Festival di Sanremo del 1951. Era Nunzio Filogamo che con questa battuta intendeva attirare l'attenzione non tanto dei radioascoltatori, quanto al pubblico in sala che intorno alla tavola apparecchiata , dedicava più interesse al chiacchiericcio che alle canzoni in gara.L'idea di fare un festival della canzone era venuta al grande Amilcare Rambaldi, che anzi aveva mere più internazionali, ma come in tutte le cose italiane, si vuol restare nel nostro guscio, e comunque fu appoggiato dall'allora presidente dell'ATA, l'azienda concessionaria del Casinò di Sanremo, che vide in questa idea la possibilità per poter animare una stagione morta di Sanremo, eravamo alla fine di gennaio, e dare vitalità economica maggiore in questo angolo di cittadina che nei mesi invernali e in un periodo di dopo guerra, era piuttosto magra.

Se si considera che il prezzo del biglietto per la prima manifestazione costò circa 500 lire che paragonate ai giorni nostri altri non erano che 10 euro....ma nonostante il "basso" prezzo, gli spettatori furono pochi e anche abbastanza freddi.
Erano arrivate allo spoglio circa 240 canzoni spedite dai vari editori e soltanto 20 rappresentarono questo nuovo concorso, che premiava assolutamente la canzone e non l'interprete. Infatti gli interpreti furono soltanto quattro,Gino Latilla, Achille Togliani, il duo Fasano e Nilla Pizzi che si alternarono sul palco cantando varie canzoni a loro affidate, condotti musicalmente dal maestro Cinico Angelini e da due orchestre, l'Orchestra della Canzone e "Angelini e otto elementi".
La radio trasmise tutte e tre le serate dalle 22 alle 22e45 e nel lungo intervallo, mentre la giuria votava le canzoni e in sala andava un sottofondo musicale non inerente al concorso, trasmetteva il Giornale Radio, l'Oggi al Parlamento ecc. senza cambiare assolutamente il suo solito palinsesto.
Si cerca in questa manifestazione di dare un cambiamento alla musica italiana, ovvero di offrire una musicalità più giovanile e più raggiungibile al pubblico vario, notare che questa "musica leggera" è tra le ultime arti da essere seguita dai media, si da ancora più adito e importanza al teatro, ovvero alla musica classica e operistica.In questo clima di "snobismo" i quattro cantanti si cimentano con tutto l'ardore e la passione che hanno per il canto, ogni canzone pare scritta appositamente per loro, ogni verso e ogni motivo diventa quasi subito un emblema di riconoscimento per colui o colei che lo hanno cantato.
La serata finale, presenta già lo sfavillio a cui saremo poi abituati nel proseguo degli anni, celebrità come il prefetto di Imperia, gli editori Mondadori e Rizzoli, i maestri Orefice e Barsizza sono presenti tra i tavoli, e già (come sempre) si pronostica la canzone vincitrice. Sul palco Nilla Pizzi si presenta con un vestito bianco di pizzo, lungo e arricciato in vita, con un tralcio di rose appuntato sul vestito e canta GRAZIE DEI FIOR......ed è il trionfo suo e del FESTIVAL.
Roberto Busembai (errebi)iMMAGINE WEB

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