venerdì 10 maggio 2019

ANDY CAPP

Dalla pagina FB " Gulpboombang"
La figura di questo personaggio, oggi potrebbe anche essere reale ma non certo per vocazione e per scelta, ma per congettualità, perchè questo personaggio è tale, ovvero disoccupato, avvinazzato e lavativo solo esclusivamente per scelta. Un tipo che potrebbe apparire “maschilista” ma che del maschilismo ha soltanto un vago atteggiamento, lui è proprio uno sfrontato, uno che della vita (forse diremmo oggi fortunato) prende solo quello che gli è dato e non si sforza assolutamente di esagerare o trovare nuove frontiere, per poi correre magari il rischio di fallire. Sempre in combutta con la moglie Flo, una donna tutto fare ma non schiava, come si potrebbe pensare visto che il fumetto è dei primi anni 60, una donna che sa il fatto suo, che ama stare con le amiche ma non per il piacere di chiacchierare, ma con coscienza di sapere come va il mondo visto che il suo uomo non ne vuole assolutamente sapere, lui che il suo mondo è il divano che lo accoglie ogni giorno, la bevuta al bar con gli amici, il berretto sempre calcato su gli occhi e la cicca in bocca. Flo è una donna corpulenta e trasandata che tende ad abbellirsi quando necessario, magari per uscire a fare spese, ma una donna che nonostante i frequenti litigi e i sempre falliti ma tentati abbandoni della casa, riesce sempre a perdonare quel cinico e vagabondo di Andy Capp e lui stesso non può fare a meno della sua cara Flo.
Il fumetto, di Reginald (Reg) Smythe, ebbe un successo strepitoso tanto che indifferentemente venne pubblicato sia in Usa che in Russia. In Italia divenne famoso dal 1967 per essere apparso per decenni in una pagina a lui dedicata sulla Settimana Enigmistica con i nomi di Carlo e Alice.
Io ho conosciuto queste strisce proprio da questo giornale di quiz, che ho sempre incessantemente comprato e di cui sono accanito solutore. Avevo 12 anni e mi innamorai di Carlo (Andy Capp) anche se il mio carattere e il mio pensare è totalmente diverso, ma in lui ho adorato e credo di aver attuato, la sua libertà.
Roberto Busembai (errebi)
Immagini web

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