Nacque a Monsagrati, un paesino vicino alla città di Lucca, nel 1218, da una famiglia di contadini e proprio per questo non ebbe mai alcuna istruzione, ma fu sempre attratta dalla religione al punto da farsene da solo una materia di condotta, dicendo a se stessa " Questa cosa non va fatta, dispiace al Signore".
Appena diciottenne entrò a servizio alla famigerata e nobile famiglia di Lucca, i Fatinelli, ma i fasti e le novità cittadine non scalfirono il suo animo, e anzi tutte le mattine con il permesso della sua padrona, si recava a messa.
La sua prerogativa fu quella di aiutare i poveri, e per loro sacrificarsi e pure nascondere le sue "malefatte" dai suoi signori padroni, ma questi ultimi cominciarono ad avere sospetti, avevano dato si disposizioni a Zita di poter dare un qualche cosa ai poveri ma al signor Fatinellii ebbe parvenza che lei abusasse in queste donazioni e anzi si liberasse anche di quello che apparteneva a lei stessa.
Un giorno incontrandola sulle scale del suo palazzo, con il grembiale racchiusa a se stessa per nascondere un qualche cosa che si intravedeva fosse dentro, le chiese : Cosa porti nel grembiale?
Lei rispose "Fiori e fronde" e aperto il grembiale caddero fiori su tutte le scale.
E così per anni e anni Zita non ebbe più problemi per aiuto ai poveri e rimase al servizio dei Fatinelli fino alla data della sua morte, a sessant'anni. Soltanto dopo la sua morte i Lucchesi fecero in modo che questa umile donna avesse tutti i tributi per essere considerata beata, e piano piano si arrivò alla sua santificazione.
Ogni anno il 27 aprile, ancora oggi la città la commemora con funzioni religiose nella basilica dove il suo corpo è tumulato, in San Frediano, e per le vie e le piazze della città ci sono fiori di ogni genere e tipo, mercatini e deposti nei punti più importanti dallo stesso Comune.
Appena diciottenne entrò a servizio alla famigerata e nobile famiglia di Lucca, i Fatinelli, ma i fasti e le novità cittadine non scalfirono il suo animo, e anzi tutte le mattine con il permesso della sua padrona, si recava a messa.
La sua prerogativa fu quella di aiutare i poveri, e per loro sacrificarsi e pure nascondere le sue "malefatte" dai suoi signori padroni, ma questi ultimi cominciarono ad avere sospetti, avevano dato si disposizioni a Zita di poter dare un qualche cosa ai poveri ma al signor Fatinellii ebbe parvenza che lei abusasse in queste donazioni e anzi si liberasse anche di quello che apparteneva a lei stessa.
Un giorno incontrandola sulle scale del suo palazzo, con il grembiale racchiusa a se stessa per nascondere un qualche cosa che si intravedeva fosse dentro, le chiese : Cosa porti nel grembiale?
Lei rispose "Fiori e fronde" e aperto il grembiale caddero fiori su tutte le scale.
E così per anni e anni Zita non ebbe più problemi per aiuto ai poveri e rimase al servizio dei Fatinelli fino alla data della sua morte, a sessant'anni. Soltanto dopo la sua morte i Lucchesi fecero in modo che questa umile donna avesse tutti i tributi per essere considerata beata, e piano piano si arrivò alla sua santificazione.
Ogni anno il 27 aprile, ancora oggi la città la commemora con funzioni religiose nella basilica dove il suo corpo è tumulato, in San Frediano, e per le vie e le piazze della città ci sono fiori di ogni genere e tipo, mercatini e deposti nei punti più importanti dallo stesso Comune.
(errebi)
Immagini web e di ERREBI
Nessun commento:
Posta un commento