sabato 27 aprile 2019

VITA DI NAPOLEONE BONAPARTE (3 parte) - BUONAPARTE DIVENTA BONAPARTE

Il sottotenente Buonaparte, a Valenza, lavora sedici ore al giorno per assimilare tutte le cognizioni tecniche dell'artiglieria francese, che è una delle migliori in Europa, dorme pochissimo, fa un unico pasto al giorno,non pensa nemmeno alle donne tanto da fargli dire: "L'amore è nocivo alla società e alla felicità personale degli uomini, se venisse eliminato dagli dei, sapessi che soddisfazione!"
Studia e legge tantissimo, e questo suo modo di fare lo allontana sempre di più dalla compagine francese, ancora una volta i compagni lo tengono lontano dai loro giri, dalle amicizie,e la cosa è altamente reciproca, ancora e sempre di più Napoleone odia la Francia e i francesi, l'unica persona con cui parla è suo fratello minore Luigi che ha accolto presso di se per alleviare il peso economico alla famiglia.
Il suo reggimento viene poi trasferito ad Auxonne ed è proprio in questa cittadina che apprende dei fatti della Bastiglia, la Rivoluzione Francese è iniziata, i soldati infrangono allora le regole, iniziano a ballare, cantare, si abbracciano e iniziano a bere e festeggiare, ma lui nonostante ambisca i principi egualitari dettati dalla rivoluzione, conosce bene Rosseau, al contempo ha una forte reazione per la massa, per queste dimostrazioni di popolo trascinante.
Per lui sono tutti stranieri e oppressori, ma le idee per cui combattono sono interessanti e propizie per la liberazione della sua Corsica. A Parigi si troverà testimone di un'irruzione con le forche ,picche e scuri da parte del popolo nella reggia e imporre così a Luigi XVI il berretto rosso della rivoluzione, e in questo proverà un così alto sdegno verso il re stesso da urlare in un italiano ben forbito " Che cog.....". e poi " se avessero scandagliato le forze militari contro questi sciamannati , sarebbe tutti fuggiti".
Comunque Napoleone, grazie a questi nuovi princìpi rivoluzionari di libertà, è sempre più convinto che le cose possano cambiare anche sulla sua isola, in più con il crollo del vecchio regime, Paoli può rientrare in Corsica, e così fa anche lui ritorna ad Ajaccio.
Ma i rapporti con Paoli, vanno a decadere e a infrangersi, perchè il suo idolo, nonostante la Francia lo abbia fatto rientrare, per lui essa rimane la sua più acerrima nemica e ora con questa rivoluzione teme che ancora più tirannia e soprusi, mentre Napoleone, da quando ha ricevuto un alto grado militare,ostenta proprio sulla rivoluzione.
Accade che nel 1792, nella settimana di Pasqua, ad Ajaccio, volontari della Guardia Nazionale abbiano tafferugli con alcuni cittadini che insorgono contro la costituzione civile del clero che i Parigini hanno imposto. I volontari su ordine di Napoleone rispondo con le armi e per tre giorni la città vivrà sotto il terrore, tra saccheggi,ruberie e assassinii. Il colonnello della guarnigione locale, un certo Maillard, interviene per sedare questo conflitto, ma Buonaparte non vuole cedere anzi tenta anche di appropriarsi del castello della cittadina per poter dominare la città, ma l'impresa non riesce.
Napoleone ora è odiato dai suoi isolani, e in più sente di essersi compromesso con la Francia e perciò corre a Parigi per giustificarsi. Il Ministero di Guerra ha contro di lui una denuncia che lo potrebbe portare addirittura al tribunale militare, ma Napoleone tramite deputati còrsi dell'Assemblea Legislativa, spiega di aver agito per difendere i principi rivoluzionari che erano minacciati dal popolo di Ajaccio.
La denuncia verrà archiviata e non solo ma Napoleone verrà promosso capitano senza impedirgli di conservare il grado di tenente colonnello dei volontari còrsi, in più negli atti pubblici il suo cognome subirà un cambiamento, da allora sarà Bonaparte anche per una più facile pronuncia da parte dei Francesi.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine : Antoine Jean Gros - Napoleone Bonaparte

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