Appena vicini a Gerusalemme, Gesù comandò a due suoi apostoli di entrare in città e prendere un asino che avrebbero trovato legato, e di rispondere , qualora qualcuno si fosse risentito, che era per bisogno del Signore e che lo avrebbe comunque restituito. A cavallo di questo asino Gesù fa il suo ingresso nella città che ora lo acclama e gli stessi che a pochi giorni lo metteranno in croce, ma soprattutto saranno i bambini ad acclamarlo e a renderne grazie gridando l'Osanna e stendendo mantelli e foglie di palme davanti al suo passare.
OSANNA, OSANNA!
Non è la gloria
e nemmeno la vittoria,
non è un Re quello che si presenta
o almeno non lo è di questo Regno della terra,
non è per vanagloria
o per ottenuto successo militare,
non è per conquistare un popolo
o per comandare,
è soltanto portatore
di un umile amore,
e non verrà compreso,
accettato, amato,
ma soltanto deriso
e poi ucciso come un
nemico dello Stato.
Ma saremmo, sempre e soltanto
in grado di gridare
Osanna, osanna!
E questa infinita storia emulare.
e nemmeno la vittoria,
non è un Re quello che si presenta
o almeno non lo è di questo Regno della terra,
non è per vanagloria
o per ottenuto successo militare,
non è per conquistare un popolo
o per comandare,
è soltanto portatore
di un umile amore,
e non verrà compreso,
accettato, amato,
ma soltanto deriso
e poi ucciso come un
nemico dello Stato.
Ma saremmo, sempre e soltanto
in grado di gridare
Osanna, osanna!
E questa infinita storia emulare.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine : Giotto - L'ingresso a Gerusalemme - Cappella degli Scrovegni - Padova
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