La cena prosegue tranquilla, fuori ancora schiamazzi della festa, è usanza venire a Gerusalemme per la Pasqua, sono tanti gli Ebrei venuti dai Paesi vicini, si chiacchiera del più e del meno, ognuno è tranquillo nel suo spirito e nell'animo, quando, come rito, arriva un giovane servo che porta una brocca e un catino ricolmi d'acqua per scicquare le mani, Gesù allora si alza , si annoda un asciugamano alla vita come fosse un grembiale, prende quella brocca e catino e si inginocchia incominciando a lavare i piedi ai discepoli. Lo stupore degli astanti è immenso, il Maestro si sta umiliando e la cosa li irrita. Pietro non desiste: “ Maestro sei tu che lavi i piedi a me?” e Gesù risponderà. “ Quello che io faccio ora non lo comprendi ma lo comprenderai. Loro comprendono soltanto che questa cosa è controsenso, ma al contempo sanno anche che spesso a loro aveva detto che “Chiunque si umilia, sarà esaltato”.
Passato lo sbigottimento si ritorna tutti a cenare tranquillamente quando ancora il Maestro, quasi parlasse a se stesso, dice con calma ma con tono facilmente udibile “ Qualcuno di voi mi tradirà”
All'unisono tutti chiederanno “chi?”, e Lui inzuppando un poco di pane “ A colui che darò questo boccone. Secondo l'usanza orientale, donare un pezzo di pane inzuppato è un gesto di amicizia per cui quando Giuda Iscariota se lo vede dare rimane interdetto. “ Sarà vero che Lui già sappia che ho promesso a Caifa di consegnarli il Messia per trenta denari?” si domanda tra se Giuda perciò domanda “ Sono io?” e il Maestro, parafrasando un si “ Tu l'hai detto!”. Poi gli sussurra piano “Quello che devi fare, fallo subito”.
Giuda sconvolto, furtivamente scivola via dal desco e se ne va, mentre gli altri pensando che Dio gli abbia dato qualche commissione non si preoccupano minimamente del suo abbandono.
La cena continua ma il Maestro non segue il rituale difatti prendendo del pane lo spezza in vari pezzi che distribuisce ai discepoli dicendo loro che quello è il suo corpo che per amor loro presto sarà così donato. Poi alzerà il calice pieno di vino e imporrà a tutti di berne un sorso asserendo che questo è il suo sangue versato per la remissione dei peccati dei molti.
E' chiaro che tra i discepoli si insinua la confusione e l'incomprensibilità, cercano di ragionare, in fondo Mosè nel vecchio Testamento, aveva ratificato il patto tra Dio e la nazione d'Israle con il sacrificio di animali, ora Gesù ratifica con il suo sangue. E' Lui stesso l'agnello!
Il Maestro di tanto in tanto accenna alla sua prossima morte, poi accennerà : “ Amatevi l'un l'altro come io vi ho amato”. Pietro non sa darsi risposte e chiede angosciato : “ Perchè quel verbo al passato? Dove vai?”
“Tu non puoi seguirmi ora , ma mi seguirai più tardi”.
Allora con impeto e slancio Pietro si alza e dice: “ Perchè non ora? Io darò la mia vita per te “
Gesù lo guarda con dolcezza, lo fa accomodare di nuovo e poi:
“Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai per ben tre volte!”
Passato lo sbigottimento si ritorna tutti a cenare tranquillamente quando ancora il Maestro, quasi parlasse a se stesso, dice con calma ma con tono facilmente udibile “ Qualcuno di voi mi tradirà”
All'unisono tutti chiederanno “chi?”, e Lui inzuppando un poco di pane “ A colui che darò questo boccone. Secondo l'usanza orientale, donare un pezzo di pane inzuppato è un gesto di amicizia per cui quando Giuda Iscariota se lo vede dare rimane interdetto. “ Sarà vero che Lui già sappia che ho promesso a Caifa di consegnarli il Messia per trenta denari?” si domanda tra se Giuda perciò domanda “ Sono io?” e il Maestro, parafrasando un si “ Tu l'hai detto!”. Poi gli sussurra piano “Quello che devi fare, fallo subito”.
Giuda sconvolto, furtivamente scivola via dal desco e se ne va, mentre gli altri pensando che Dio gli abbia dato qualche commissione non si preoccupano minimamente del suo abbandono.
La cena continua ma il Maestro non segue il rituale difatti prendendo del pane lo spezza in vari pezzi che distribuisce ai discepoli dicendo loro che quello è il suo corpo che per amor loro presto sarà così donato. Poi alzerà il calice pieno di vino e imporrà a tutti di berne un sorso asserendo che questo è il suo sangue versato per la remissione dei peccati dei molti.
E' chiaro che tra i discepoli si insinua la confusione e l'incomprensibilità, cercano di ragionare, in fondo Mosè nel vecchio Testamento, aveva ratificato il patto tra Dio e la nazione d'Israle con il sacrificio di animali, ora Gesù ratifica con il suo sangue. E' Lui stesso l'agnello!
Il Maestro di tanto in tanto accenna alla sua prossima morte, poi accennerà : “ Amatevi l'un l'altro come io vi ho amato”. Pietro non sa darsi risposte e chiede angosciato : “ Perchè quel verbo al passato? Dove vai?”
“Tu non puoi seguirmi ora , ma mi seguirai più tardi”.
Allora con impeto e slancio Pietro si alza e dice: “ Perchè non ora? Io darò la mia vita per te “
Gesù lo guarda con dolcezza, lo fa accomodare di nuovo e poi:
“Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai per ben tre volte!”
(errebi)
Immagine web : JACOPO BASSANO - ULTIMA CENA
Nessun commento:
Posta un commento