lunedì 28 gennaio 2019

VAN GOGH - I GIRASOLI



Dalla pagina FB "Arte in cornice"
Sulla scia del film ancora nelle sale “ Van Gogh – Sulla soglia dell'eternità” vorrei dedicare una mia attenzione a una serie di quadri, una serie tra le più famose e a parere mio tra le più incisive per capire il “delicato” carattere artistico di Vincent, “ I girasoli”.
I girasoli erano una vera mania per Van Gogh, ogni cosa di cui ne aveva particolarmente affetto, la disegnava, pitturava con i girasoli, per lui erano la forza, la vitalità la gioia, con annesso il loro colore primario e esistenziale per il maestro, il colore giallo.
Le serie di girasoli in definitiva sono due, quelli dipinti nel periodo che il pittore era residente a Parigi con il fratello Theo e gli altri quelli di Arles, li differenzia che i primi sono piantati a terra mentre gli altri sono quelli nel vaso.
C'è stato un periodo della vita di Van Gogh in cui ha vissuto ad Arles in una casa “ denominata poi la Casa Gialla, dal colore dominante che ne aveva dato il pittore, in cui Van Gogh ha convissuto insieme a un altro grande artista Paul Gauguin, ed è in questo periodo inizialmente felice, anzi per Vincent addirittura euforico, che per estraniare a fondo il suo sentimento ha desiderio di dipingere “girasoli” scrivendo addirittura al fratello di un proposito, quello di farne persino una decorazione per l'ambiente. E i girasoli dipinti sono davvero tanti ed ognuno viene regolarmente dichiarato nelle lettere al fratello. I rapporti di convivenza con Gauguin all'inizio sono soddisfacenti, a tal punto che i due arrivano a regalarsi e scambiarsi alcuni dei propri lavori, e tra questi ci sono anche due rappresentazioni di Girasoli. Ma nonostante il progetto iniziale tra i due di fondare un nuovo centro pittorico in quella piccola cittadina, i due sono caratterialmente diversi, bisogna anche comprendere che Van Gogh è particolarmente assorto nel suo mondo, tale da essere ossessionato dalla luce e dai colori della natura, una simbiosi con i doni della natura particolare, mentre l'altro artista è marcatamente più realista e eccentrico, tanto che poi i due arriveranno a litigarsi e a fronteggiarsi, ma il dolore più grande e al momento incomprensibile, è quello di Van Gogh che arriva persino a tagliarsi un orecchio sperando che Gauguin non se ne andasse, tanto ne era affezionato e ne dipendeva quasi come un bambino a una madre.
Ma ritorniamo ai Girasoli, e scrutiamo questi quadri con più cura, innanzitutto partiamo dal modo di dipingere di Vincent, lui non crea miscelature, lui ha una pittura d'impeto, sovrappone colori freschi su colori ancora non seccati, la sua è una pittura veloce perchè ha paura di perdere quel momento, quel particolare momento che la luce dona e scaturisce quel determinato effetto e colore. Ed è proprio questa mancanza di sfumature che rendono vivi e accesi i suoi colori e danno a chi li osserva, nel caso dei girasoli, la quasi certezza che siano freschi come appena colti.
La serie Parigina fu eseguita grazie anche a gli scambi che intercorsero, tra l'artista e Gauguin, tramite il fratello di Vincent, uno scambio che però fu bruscamente interrotto da Van Gogh in quanto gli parve che Gauguin chiedesse e pretendesse troppo, al punto da scrivergli direttamente che se non gli fosse bastato le tele che già aveva in possesso, lui Vincent gli avrebbe restituito ben volentieri la tela che gli era stata donata in cambio delle sue (di Van Gogh) che aveva in possesso.
Questi girasoli, diversi in quanto non più recisi ma nati proprio dal terreno, hanno la particolarità che sono si gialli, ma lo sfondo, blu e viola, non sono altro che tonalità complementari del suo amato giallo!

(errebi) Roberto Busembai
I girasoli del Museo Kroller Muller - I girasoli del Museo di Amsterdam

Nessun commento:

Posta un commento

CI INCONTREREMO

Saliremo insieme e non ci sarà più la corsa della vita, ci incontreremo sul quel balcone lasciandoci dietro le antiche scale del tempo. Non ...