lunedì 14 gennaio 2019

LEZIONE DI ANATOMIA DEL DOTTOR TULP - REMBRANDT VAN RIJN

Dalla mia pagina FB " ARTE  IN CORNICE"

Il quadro che vengo a esporre oggi, è stato fatto in un giorno di Gennaio del 1632 da un allora sconosciuto artista Rembrandt Harmenszoon di Leiden, che appena 26 enne mise in opera questa meraviglia e dalla quale poi ottenne la riconoscenza e la notorietà. Si tratta di un lavoro commissionatogli dalla Gilda ( che significa gruppo) di Chirurghi, che abitualmente ogni cinque o sei anni commissionava un lavoro di dissezione ad un artista e quell'anno la fortuna volle cadesse proprio a Rembrandt che da poco era arrivato ad Amsterdam.
La “Lezione di anatomia del dottor Tulp” è una tela che Rembrandt per la prima volta firmava spudoratamente, ovvero di solito lui ancora sconosciuto usava firmare i suoi precedenti lavori con soltanto le sigle del suo nome, ma in questo lavoro si sentiva forte e sicuro e con decisione oppose il suo intero cognome sulla parte alta del quadro, sulla parete dietro il personaggio in piedi, con la frase Rembrandt F 1632 (F che significa fecit in latino tradotto lo fece).
Ogni anno veniva effettuata presso la facoltà di chirurgia, una dissezione pubblica, dove potevano partecipare tutti gli studenti e anche i curiosi, quest'ultimi pagando una determinata cifra, la regola imponeva che il corpo da sperimentare fosse di un detenuto a morte, e infatti quell'uomo disteso con il braccio aperto altri non era che un certo Adrian Adrianeszoon soprannominato “ Het Kindt”condannato alla forca per varie rapine a mano armata.
Il chirurgo in questione è quello vestito elegantemente con un ampio cappello a indicare naturalmente il suo alto grado, impegnato nella dissezione di alcuni nervi del braccio, mostrandoli ai colleghi e con il braccio sinistro facendo vedere il movimento che causerebbero, quel movimento è anche interpretato come il movimento che lo stesso pittore fa con il pennello tra le dita.
L'intero gruppo, di cui sono ben espresse volutamente le espressioni, alcuni interessati, altri quasi ipnotizzati, è così risultato sotto un cospicuo pagamento, infatti ognuno che voleva essere rappresentato pagava Rembrandt e naturalmente il professore, che risulta essere il chirurgo Tulp, deve aver dato ancor maggiore introito per essere preso in così ottima considerazione pittorica.
E la sorpresa maggiore è che tra questi signori ce n'è uno che ha un libro in mano in cui sono scritti tutti i nomi dei partecipanti, compresi i primi due in basso a sinistra, ma scritti in fondo al libro e non leggibili in quanto forse apparsi all'ultimo momento.
Ai piedi del cadavere compare un grosso libro, si tratta di un famoso libro di anatomia di Vesalio il “De humani corporis fabrica”.
La particolarità di questa stupenda opera consiste nella “novità” rappresentativa di gruppo, invece che allineare i rappresentati il Maestro crea una “messa in scena” donando così un quadro in movimento e offrendo un interesse quasi teatrale, ben sottolineate le espressioni con una luce intensa a accentuarle e una tecnica d'ombra “umbra mortis” tipica dell'artista qui per la prima volta sperimentata sul cadavere del delinquente.
(errebi)

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