Come oggi nel lontano 1324 moriva a Venezia l'esploratore Marco Polo, autore del famoso “Il Milione” che racconta il suo viaggio verso l'oriente attraverso la lunga via della seta, e in ricorrenza di questo oggi voglio parlare proprio di un'opera che rappresenta la città Marinara e del suo autore assolutamente veneziano, Giovanni Antonio Canal conosciuto come Canaletto e l'opera in questione
“Il bacino di San Marco verso ovest”
Nel settecento ebbe voga un genere cosiddetto di “veduta”, soprattutto nella pittura e nella rappresentazione, dovuto anche moda che i grandi viaggiatori acquistavano piccole vedute come souvenir e a Venezia questo genere di opere potete immaginare quanto fosse richiesta.
Tra i tanti artisti il Canaletto fu un benemerito e non a torto, il maestro era di una pignoleria stupefacente per la rappresentazione della realtà, a volte quasi la superava, e non solo ma dipingere opere come quella che ho proposto richiedeva anche una buona conoscenza delle leggi prospettiche e Canaletto per arrivare alla perfezione si avvalse spesso dell'aiuto della “camera ottica” facilitandogli non poco il lavoro.
In questo “Il bacino di San Marco verso ovest” riesce a razionalizzare la visione arrivando a moltiplicare i punti di vista, donando così un risultato da mozzafiato. E' una veduta panoramica del bacino di San Marco che spazia dal campanile della basilica fino alla Giudecca e non solo ma per dare vivacità e pienezza al dipinto, oltre alla magistrale chiarezza didascalica dei dettagli riesce anche a farci cogliere l'attimo, quel momento “di fermo immagine fotografica” che coglie proprio il susseguirsi delle cose e delle persone, un attimo di vita popolare di Venezia, le gondole, le barche mercantili e pure gli edifici realizzati con massima cura e precisione.
A dare risalto al tutto la luce che oltre quella grande nuvola che sovrasta si getta nel mare e riflette, a mio avviso uno dei suoi migliori quadri.
“Il bacino di San Marco verso ovest”
Nel settecento ebbe voga un genere cosiddetto di “veduta”, soprattutto nella pittura e nella rappresentazione, dovuto anche moda che i grandi viaggiatori acquistavano piccole vedute come souvenir e a Venezia questo genere di opere potete immaginare quanto fosse richiesta.
Tra i tanti artisti il Canaletto fu un benemerito e non a torto, il maestro era di una pignoleria stupefacente per la rappresentazione della realtà, a volte quasi la superava, e non solo ma dipingere opere come quella che ho proposto richiedeva anche una buona conoscenza delle leggi prospettiche e Canaletto per arrivare alla perfezione si avvalse spesso dell'aiuto della “camera ottica” facilitandogli non poco il lavoro.
In questo “Il bacino di San Marco verso ovest” riesce a razionalizzare la visione arrivando a moltiplicare i punti di vista, donando così un risultato da mozzafiato. E' una veduta panoramica del bacino di San Marco che spazia dal campanile della basilica fino alla Giudecca e non solo ma per dare vivacità e pienezza al dipinto, oltre alla magistrale chiarezza didascalica dei dettagli riesce anche a farci cogliere l'attimo, quel momento “di fermo immagine fotografica” che coglie proprio il susseguirsi delle cose e delle persone, un attimo di vita popolare di Venezia, le gondole, le barche mercantili e pure gli edifici realizzati con massima cura e precisione.
A dare risalto al tutto la luce che oltre quella grande nuvola che sovrasta si getta nel mare e riflette, a mio avviso uno dei suoi migliori quadri.
(errebi)
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